Siena: gli eventi espositivi d'autunno al Palazzo delle Papesse

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 settembre 2000 17:37
Siena: gli eventi espositivi d'autunno al Palazzo delle Papesse

Per il prossimo autunno Palazzo delle Papesse propone due importanti eventi espositivi che si collocano nell'ambito del progetto Collezionismi: "Artisti Collezionisti", un'escursione nel gusto privato di dodici artisti di fama internazionale, e "Jim Dine: 1960-1970", esposizione di lavori acquistati all'artista newyorkese da alcuni pionieri del collezionismo italiano negli anni dell'esplosione del fenomeno Pop in Italia.
Collezionismi, giunto così alla sua seconda edizione dopo la mostra dedicata alla Collezione della Fondation Cartier per l'Arte Contemporanea, è un progetto che prevede l'esposizione periodica di significative raccolte nazionali e internazionali.

Presentando esempi di mecenatismo privato e pubblico, il progetto ha il duplice merito di avvicinare il pubblico ad opere altrimenti difficilmente fruibili, e di offrire di volta in volta nuovi spunti di riflessione e motivi di approfondimento intorno all'idea di collezione e quindi di museo.
La mostra Artisti Collezionisti, a cura di Cornelia Lauf e Pieranna Cavalchini, presenta una selezione di oggetti e opere d'arte collezionate da dodici artisti di fama internazionale: da Pablo Picasso, come presenza storica, ai contemporanei Carla Accardi, Clegg&Guttmann, Rebecca Horn, Joseph Kosuth, Imi Knöbel, Louise Lawler, Sol Lewitt, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Jim Rosenquist, Ettore Spalletti, Haim Steinbach.

Ricostruendo una sorta di percorso culturale e perfino 'sentimentale' all'interno degli studi o delle abitazioni private degli artisti, la mostra si propone di condurre i visitatori alla scoperta di un gusto collezionistico raramente portato all'attenzione del grande pubblico, ma di imprescindibile rilevanza per una comprensione profonda del lavoro degli artisti. Ciò che i curatori hanno inteso sottolineare attraverso questo progetto espositivo, al di là del valore intrinseco delle opere in mostra, è però anche l'artisticità della stessa scelta operata dagli artisti prestatori sulle opere/oggetti da loro collezionati.
In collaborazione con il Comune di Siena, Palazzo delle Papesse presenta la mostra Jim Dine 1960-1970, una selezione di opere dell'artista newyorkese provenienti da alcune delle più prestigiose collezioni private italiane, a cura di Martha Boyden. La mostra è incentrata sull'esposizione di opere tra le più significative del periodo New Dada e Pop con le quali Jim Dine si impose all'attenzione del pubblico italiano in occasione della Biennale di Venezia del 1964.
A partire dagli anni Settanta alcuni collezionisti italiani, pionieri di un mecenatismo di avanguardia rispetto alla diffusione del "fenomeno pop" in Italia, acquistarono numerose opere da Jim Dine.

La mostra racconta l'incontro tra l'artista e i collezionisti italiani, ed è l'occasione per fruire di alcuni suoi capolavori del periodo compreso tra gli anni Sessanta e Settanta, tutti pressoché sconosciuti al grande pubblico.
L'evento si propone come parte di un più ampio progetto espositivo, che nel suo complesso costituisce una sorta di "antologia italiana" di Jim Dine, ricostruendone il percorso artistico dalle opere 'storiche' alle più recenti, queste ultime ospitate nei locali dei Magazzini del Sale.
In collaborazione con Palazzo delle Papesse, il Comune di Siena ospita negli spazi del Palazzo Pubblico, Magazzini del Sale, un' esposizione delle opere più recenti di Jim Dine a cura di Martha Boyden.


Negli ultimi anni la ricerca e sperimentazione di Dine si è soffermata sulla fotografia che ha dato origine, con l'utilizzo di tecnologie avanzate, ai "digital prints". In questa serie di creazioni l'artista compone un set da cui poi trae l'immagine fotografica che, manipolata e trasformata con il computer si trasforma come in un trompe l'oeil, in cui elementi di scrittura e oggetti convivono in forma di "visual poem".
A corredo della mostra viene pubblicato un catalogo/libro bilingue diviso in tre sezioni.
Nella prima, un reportage fotografico di Gianni Santi sul Palio dello scorso 2 luglio, per il quale l'artista ha dipinto il drappellone ufficiale, accompagna i saggi di Alessandro Falassi - la storia del Palio narrata da uno dei suoi maggiori specialisti - e di Mauro Civai - una descrizione delle fasi preparatorie della Carriera.

La seconda consiste in una rassegna di dichiarazioni rilasciate dai collezionisti alla curatrice Martha Boyden sulle opere prestate per l'allestimento. L'ultima parte del catalogo è dedicata alle "digital prints", commentate dal critico Andy Grudberg del "New York Times".

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