Strategie di realizzazione dei Portali distrettuali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 agosto 2000 09:46
Strategie di realizzazione dei Portali distrettuali

Riceviamo e volentieri pubblichiamo dal professor Paolo Manzelli, direttore dell'Education Research Laboratory / EGO-CreaNET:
"Il Problema di democrazia (e-democracy) che emerge come elemento fondamentale insito sia nei Portali Distrettuali che nella loro relativa Formazione Manageriale va osservato nel quadro del fatto che spesso si tratta di strutture a bassa interattività, cioè che si limitano a semplificare, ma anche ad aumentare la Burocrazia, permettendo quasi esculsivamente la fruizione di servizi basati sullo scaricare modulistiche e formulari per inoltrare numerose pratiche burocratiche governative e dare alcune informazioni generiche spesso tramite FAQ predisposte.

Per fare un esempio qualcosa si simile a quando cerchiamo una risposta di servizio ad un telefono, e ci risponde una voce registrata che ci consiglia: se vuoi questo premi 1, se vuoli l'altro premi 2, il tutto corredato da musica che nessuno vorrebbe ascoltare, senza trovare altro che in rari casi una persona gentile a risponderti.
Il risultato di tale realizzazione di Portali Distrettuali e quello di effettuare un sistema di sportelli on line, utile a risparmiare lavoro nelle pubbliche amministrazioni permettendo un turn-over del personale, con pochissimi reali vantaggi per lo sviluppo democratico, che implica un rapporto interattivo tra cittadino e istituzione governativa, tale che progressivamente conduca a modificare la passiva modalita di democrazia rappresentativa così come la conosciamo, ma che ormai e' obsoleta in quanto dettata da regole e acquisizioni e concezioni di gestione democratica risalenti al secolo scorso.
Le nuove modalita' tecnologiche dell' IC&T esplicitate nei Portali Distrettuali di servizio al cittadino vengono putroppo generalmente applicate con la vecchia struttura organizzativa gerarchica dello stato, senza tenere in alcun conto del passaggio dalla societa' Industriale alla Societa' Post-industriale, che sarebbe favorevole ad uno sviluppo culturale sociale ed economico creativo.
In sostanza l' E.Goverment senza il ricorso ad una effettiva ed efficace E.Democracy interattiva non provoca minimamente quel necessario rovesciamento della mentalita' dirigista, statalista e centralista che rende il cittadino passivo nei riguardi dello stato.
In USA l'E.Govern e' estremamente efficiente ma non l'E-Democracy; infatti la politica è gestita dalle potenti lobbies economiche che riescono a mascherare la reale politica economica decisa dal potere economico capitalista, orientando gli atteggiamenti opinionistici e statistici di massa direzionandoli tramite la farsa televisiva e quant'altro possa essere messo a disposizione dell'informazione.
Quindi giungere ad una moderna partecipazione interattiva e diretta dai cittadini alla gestione pubblica del Governo è in verità un problema dello stato che ha un suo fulcro nella formazione e nello sviluppo dell'E-Learning nella Scuola.
Leggo oggi che l'Assessorato regionale alle attivita' produttive, vorra' realizzare nel prossimo settembre un FORUM di esperti nella gestione dell' E.Govern, iniziativa a cui dovremo predisporci a collaborare attivamente introducendo risorse cognitive e di gestione adeguate alle aspettative di una sistema di e-democracy fortemente partecipato e condiviso dalla gente.
Dalla ricerca On Line che sto eseguendo mi risulta che nella vecchia europa gia' l'inghilterra abbia un buon grado di vantaggio di sviluppo cognitivo della e-govern versus la e-democracy rispetto al nostro Paese.
Sara opportuno che i cittadini si interessino attivamente di questa sfida per lo sviluppo della E-Democracy, con l'obiettivo fondamentale del superamento del distretto e con la funzione di innestare un nuovo modello di sviluppo, e non solo di interagire con la burocrazia e il Governo del territorio.
Il Portale distrettuale dovrà divenire una infrastruttura dinamica ed interattiva, estensione e sviluppo nell'ambito di un sistema mondiale sempre piu' globalizzato per attuarne l'umanizzazione con forti contributi correlati alle esigenze territoriali.
Il cambio di paradigma culturale ed organizzativo e' quindi la reale sfida di informazione e di formazione innovativa.
Se i fondi stanziati servissero solo a promuovere infrastrutture tecnologiche parzialmente utilizzate per una attivita' burocratica in rete perseguendo Internet l'unico obiettivo di una attività semplificativa della amministrazione atta a migliorare l’efficienza operativa interna delle Amministrazioni, di Comuni, Province e Regioni, non solo avremo sperperato soldi pubblici, ma avremo trovato il modo di perdere ulteriori consensi e le aspettative della gente.
La Sfida di una democrazia culturale adeguata ai tempi deve evitare modelli troppo stretti per disegnare la crescita culturale e lo sviluppo economico che ne consegue e quindi ha necessità di ricercare nuovi concezioni di espansione della democrazia diretta ed interattiva (E-Democracy)".

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