Quali scelte compiere per accendere e potenziare i motori dello sviluppo?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 luglio 2000 17:42
Quali scelte compiere per accendere e potenziare i motori dello sviluppo?

L'interesse a creare un ambiente favorevole allo sviluppo qualitativo dell'economia toscana e' il terreno comune a partire dal quale imprenditori e governo regionale possono trovare momenti di collaborazione e confronto. Lo ha detto l'assessore alle attivita' produttive Ambrogio Brenna intervenendo oggi a Livorno all'assemblea generale degli industriali.
La Regione, ha spiegato l'assessore, ha da tempo deciso di giocare la carta della qualita' abbinandola a quella del sostegno all'innovazione, al trasferimento tecnologico, alla ricerca applicata.

Sostegno allo sviluppo oggi non significa piu' soltanto favorire una crescita dimensionale, incrementare la produttivita' delle imprese ma intervenire piuttosto sui sintomi di debolezza con cure capaci di incrementarne ulteriormente i processi di capitalizzazione, di attrezzarle e irrobustirle per sostenere al meglio le sfide della globalizzazione. "Credo che la Regione possa fare molto - ha detto Brenna - per incentivare il trasferimento tecnologico alle piccole e medie imprese che, da sole, non sono in grado di effettuare forti investimenti nella formazione professionale e nella formazione continua".


Formazione e sviluppo delle risorse umane sono, secondo la Regione, l'altro ineludibile versante della innovazione. Un versante sul quale e' necessario insistere, senza dimenticare la peculiarita' del sistema toscano che negli anni ha saputo portare ai massimi livelli il "saper fare": la pur necessaria salvaguardia di questa caratteristica non deve significare, oggi, trascurare l'importanza crescente del "saper pensare".
Un altro potente motore di sviluppo e' quello della competitivita' dei sistemi territoriali: "Su questo piano diventa essenziale - ha osservato Brenna - l'efficienza del sistema infrastrutturale e dei servizi alle imprese, cosi' come le esperienze, gia' partite e da estendere con forza su tutto il territorio regionale, degli sportelli unici per le imprese, che poi significa semplificazione burocratica e maggiori certezze per chi intraprende un'attivita'.

Cio' significa rendere non solo competitivi i sistemi territoriali ma anche potenziare le loro capacita' di attrazione nei confronti di capitali provenienti da fuori Toscana, una tendenza gia' in corso e che puo' essere ulteriormente incoraggiata". Un ultimo tema sul quale si e' soffermato l'assessore e' quello della concertazione. Un tema che sta a cuore alla Regione, che intende rilanciarla. "La concertazione non deve deve significare una fuga ma, viceversa, un rafforzamento nell'assunzione di responsabilita' basata su una rappresentativita' che deve essere effettivamente tale (e non semplice autoreferenzialita') per ciascuno dei partecipanti al tavolo".

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