Aliquote Ici: polemiche a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 giugno 2000 07:57
Aliquote Ici: polemiche a Firenze

“Le scelte del Comune di Firenze in materia tributaria si basano sull’autonomia regolamentare sancita dalla legge, e hanno cercato di seguire un principio di equità. Il Ministero delle Finanze con la sua circolare si muove in senso contrario al federalismo fiscale”. E’ quanto dichiara l’assessore ai Tributi Amos Cecchi, rispetto a un contenzioso che si è aperto sulle aliquote Ici.
“In particolare – spiega Cecchi – per quanto riguarda l’aliquota sulle pertinenze, si è deciso di diversificare l’aliquota fra le pertinenze accatastate con l’abitazione principale e quelle che invece non lo sono.

Le prime pagano quindi il 5,7 per mille (come la prima casa), le seconde invece sono considerate come unità immobiliari a se’ stanti e sottostanno all’aliquota del 7 per mille. Con questa scelta abbiamo potuto raggiungere l’introito globale necessario, senza essere costretti ad aumentare l’Ici per la prima casa, o a diminuire le detrazioni per i soggetti più deboli.
D’altra parte, la legge dà ai Comuni la possibilità di regolamentare liberamente in materia tributaria e noi questo abbiamo fatto.


Lna circolare del Ministero delle Finanze vorrebbe obbligare i Comuni ad applicare la solita aliquota per tutte le pertinenze, comunque accatastate. Noi non siamo d’accordo. E’ una imposizione che va contro il principio del federalismo fiscale, sancito dal decreto legislativo 446 del ’97. E che ci obbligherebbe ad andare contro la politica di equità che abbiamo scelto, confermata anche dalle decisioni di aumentare in modo contenuto la Tarsu, di mantenere invariata la Cosap, di non introdurre l’addizionale Irpef”.

"Memore dei metodi di un'altra vicenda ancora non conclusa (quella del condono edilizio eterno, meglio nota come tassa sul panorama) lmministrazione di Leonardo Domenici ha pensato bene di deliberare sull'Ici in oltraggio alla legge nazionale -polemizza però il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- La circolare del ministero delle Finanze con le istruzioni per effettuare i versamenti dell'imposta sugli immobili (Ici), al capitolo 6 (Le pertinenze dell'abitazione principale) cosi' recita: "….

E' necessario comunque ribadire che dal 1 gennaio 2000 alle pertinenze deve essere riservato lo stesso trattamento fiscale dell'abitazione principale, indipendentemente dal fatto che il comune abbia o meno deliberato l'estensione della riduzione dell'aliquota anche alle pertinenze."
Invece la delibera n.00036 approvata dal Consiglio comunale di Firenze il 29/02/2000, all'art.3 (Determinazione delle aliquote), al terzo capoverso, recita: "Le pertinenze, se distintamente iscritte in catasto, non sono considerate parti integranti dell'abitazione principale, in quanto unita' immobiliari autonome, e, quindi, non usufruiscono dell'eventuale aliquota ridotta applicabile alla abitazione stessa."
Povera amministrazione fiorentina, e poveri fiorentini: governati da tali azzeccagarbugli che passano le giornate non "a far di buon conto", ma a studiare tra le maglie della legge come meglio fregare (nel senso letterale della parola) i suoi sudditi.
L'estensore della delibera ha creduto di fare il furbo con quel "se distintamente iscritte in catasto", che non vuol dire nulla, perche' la circolare del ministero parla di pertinenze e basta.

Altrimenti non l'avrebbe neanche ricordato, perche' sarebbero unita' distinte, quindi non di competenza per quello specifico calcolo. Che motivo ha il Comune di Firenze per chiamarle "pertinenze distintamente iscritte in catasto"? O sono pertinenze, o non lo sono. E, in quanto tali, rientrano nelle eventuali esenzioni dell'abitazione principale.
Il motivo noi lo abbiamo ben intuito, ed e' quello che abbiamo denunciato all'inizio di questa nota.
Invitiamo tutti coloro che sono in queste condizioni a non pagare questa indecente gabella, e, avvalendosi del nostro conforto legale, a fare opposizione quando il Comune -se avra' il coraggio di farlo- inviera' loro la richiesta di saldo, mora e relative minacce.

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