Non ricorre a termini ambigui o sfumati il rapporto ASL sulle conseguenze sanitarie che si prospettano col progetto di sottoattraversamento TAV della città di Firenze. Il rapporto è firmato dal coordinatore del gruppo TAV Igiene Pubblica, dott. Giorgio Garofalo, inviato a novembre del '98 (dunque prima dell'approvazione definitiva del progetto in Conferenza di servizi) al Nucleo di Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Toscana, all'arch. Moreno Mugelli.
"Riteniamo che la lunga fase di funzionamento dei cantieri potrà avere un impatto pesante-si afferma tra l'altro nello studio- sulla situazione dell'inquinamento, già a livello critico, originato dal traffico veicolare, e con particolare rilevanza per alcuni inquinanti atmosferici che superano in periodi critici, già nella situazione attuale, gli standard di qualità dell'aria".
Secondo l'ASL lo studio della TAV ha sottovalutato l'impatto complessivo sulla qualità della vita.
Più opportunamente, si fa rilevare, "andrebbe approfondita l'analisi di tali problematiche tenendo anche conto anche dell'interazione che funzionale che inevitabilmente si creerà tra i cantieri T.A.V. e la successiva messa in funzione di altre due importanti opere viarie, funzionalmente strettamente connesse con quanto in oggetto di valutazione, vale a dire la terza corsia autostradale e la variante di valico".
Ma il rapporto ASL entra anche nel merito dei parametri specifici di danno alla salute.
Insufficiente è reputata la determinazione dei recettori sensibi.
Già oggi infatti la situazione di inquinamento acustico presente in molte zone della città di Firenze è "ben oltre i limiti considerati accettabili dall'OMS, raggiungendo quindi soglia di rischio per la salute della popolazione, per quanto attiene la possibilità di danni di tipo extrauditivo".
Per quanto attiene la qualità dell'aria, occorrerebbe, al fine di contenere al massimo tali ricadute negative, "implementare tutte quelle azione preventive che consentano una razionalizzazione ed uno snellimento del traffico veicolare urbano, suburbano ed autostradale, prima della messa in cantiere dell'opera in oggetto di valutazione".
L'ASL si dichiara preoccupata anche dei possibili contraccolpi della dichiarata interruzione della falda.
Criticato il piano di approvvigionamento idrico e di scarichi idrici dei cantieri: "si nota come a fronte di un importante emungimento di acqua da costruendi pozzi (ulteriori ripercussioni sulla falda idrica?) non è stimato il sovraccarico dei reflui a cui verrà sottoposta la fognatura comunale che, si presume, dovrà essere il corpo ricettore e che, già allo stato attuale presenta evidenti e notevoli carenze".