Il Consiglio provinciale invita Governo e Unione Europea ad esercitare pressioni diplomatiche per il referendum Saharawi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 maggio 2000 19:41
Il Consiglio provinciale invita Governo e Unione Europea ad esercitare pressioni diplomatiche per il referendum Saharawi

Continuano i rinvii del referendum per l'autodeterminazione del Saharawi e diventa sempre più difficile la consegna degli aiuti umanitari alla popolazione residente nel deserto.
Il Consiglio provinciale, su iniziativa della sua Commissione per la pace ed i rapporti internazionali, ha approvato un ordine del giorno di invito al Governo italiano ed all'Unione Europea ad esercitare le necessarie pressioni diplomatiche per evitare ulteriori slittamenti del referendum.
D'accordo tutti i gruppi, con la sola dissociazione di quelli di Forza Italia e del Ccd dalle parti dell'ordine del giorno nelle quali, esprimendo un giudizio di natura politica, il Consiglio ha proposto il riconoscimento ufficiale del Fronte Polisario.
Il referendum per l'autodeterminazione dei territorio dell'ex Sahara occidentale, occupati dal 1975 dal Marocco, doveva tenersi il 7 dicembre 1998.

E' stato più volte rinviato, per responsabilità che Nazioni Unite e Parlamento Europeo imputano al governo marocchino. Ora si parla di due ulteriori anni di attesa per l'esame dei ricorsi presentati dal Marocco sugli aventi diritti al voto.
Nel frattempo, data anche la crisi algerina che rende difficile l'attraversamento del deserto sahariano da parte dei convogli, è un problema far arrivare gli aiuti umanitari ai profughi Saharawi. Tale carenza, rilevano i consiglieri provinciali, si ripercuote negativamente su tutta la popolazione e in particolare sulla vita e sull'organizzazione di una straordinaria esperienza educativa e formativa, la Scuola per le Donne "27 febbraio", gestita autonomamente dalle donne Saharawi in condizioni difficilissime.
Il Consiglio provinciale chiede al Governo di sostenere una posizione precisa: il rispetto degli accordi di Houston del 1997 sul Saharawi e comunque l'assegnazione all'organismo internazionale che sovrintende la referendum, la MINURSO, delle risorse finanziarie ed umane necessarie per ridurre i tempi per l'esame dei ricorsi sugli aventi diritto al voto.

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