Elena Sofia Ricci in “Come tu mi vuoi” al Teatro della Pergola

Redazione Nove da Firenze
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12 aprile 2000 09:46
Elena Sofia Ricci in “Come tu mi vuoi” al Teatro della Pergola

Quando apparve “Come tu mi vuoi” per modernità colpì il pubblico come un pugno allo stomaco. E alla modernità è improntato l'allestimento di Armando Pugliese in scena al teatro della Pergola sino a domenica. Pirandello si ispira a una ad una vicenda giudiziaria dell'epoca, il caso Canella-Bruneri, più noto come «lo smemorato di Collegno», ma se ne allontana per ritrarre una vicenda psicanalitica. La storia della protagonista, infatti, ruota intorno a una vecchia fotografia realizzata dall'ingegnoso inventore di una tecnica stereoscopica: l'effetto consiste nella percezione del rilievo attraverso l'osservazione di immagini che rappresentano un oggetto da due punti di vista diversi.

Un'analogia con le vicissitudini di Elma-Lucia, protagonista che finirà con lo sdoppiarsi anche fisicamente in due corpi privi identità propria. Il suo ritratto è ripreso e moltiplicato in gigantografie sulla scena metallica di Andrea Taddei, mentre una macchina fotografica è sempre presente sulla scena, accompagnata dalle musiche di Antonio.
Storicamente la commedia arriva forse al culmine della sua ascesa internazionale di Pirandello. Nel 1930 “Questa sera si recita a soggetto” debutta i Germania e poco dopo la prima assoluta di “Come tu mi vuoi” (18 febbraio), il ruolo di Marta Abba viene interpretato anche da Greta Garbo.

Pirandello è chiamato ad Hollywood per seguire le riprese del film tratto dalla commedia, girato negli studi della Metro Goldwin Mayer, con la regia di Gorge Fitzmaurice, e con protagonisti, oltre la Garbo, Erich von Stroheim e Melwyn Douglas. Il film incontra i gusti del pubblico mondiale, ma non persuade Pirandello, non certo mutato dal successo.
“Come tu mi vuoi” è infatti l’affermazione di un suo tema-costante, quello della maschera, nel senso di tentativo del personaggio di adattarsi alle convenzioni e alle ipocrisie della società, rientrando nelle convenzioni.

E’ una maschera il nome che la Sconosciuta accetta per costruirsi un’identità e con essa una vita, fino ad accorgersi che il riconoscimento degli altri è un inganno, e che ella, ignara, si è prestata forse all’oscuro intrigo di un uomo e di una famiglia per carpire un eredità.

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