Edipus-Magazzini, un binomio collaudato.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 aprile 2000 16:25
Edipus-Magazzini, un binomio collaudato.

È stata rappresentata ieri sera, al teatro Rifredi, l’opera di Giovanni Testori Edipus, la prima della Trilogia insieme a Cleopatràs, in scena questa sera, e Due Lai, in programma venerdì e sabato. L’interprete Sandro Lombardi, rappresentante di un’arte attorica originale e ormai superstella dei palcoscenici, e il regista Federico Tiezzi, allestitore anticonvenzionale di spettacoli, sono legati dal filo comune Giovanni Testori. I loro spettacoli hanno raggiunto un enorme successo qualche anno fa’ ma reggono benissimo al tempo, anzi acquistano qualcosa man mano che vengono riproposti, suscitando gradimento senza contestazione alcuna e giocati come sono su un trinomio supercollaudato.

Se si parla di Testori scenico si pensa a Tiezzi, si pensa a Lombardi. Se si pensa a quest’ultimo si ha l’immagine di un attore straordinario, devoto alla parola testoriana, mattatore dal gesto curato che però non spadroneggia. Tiezzi avvolge il suo interprete prezioso con le tinte e i tempi dei Magazzini, senza sovrapporre di prepotenza schemi suoi. Il risultato è un gioco dialettico armonico, come l’Edipus, in cui il linguaggio testoriano fluisce in tutta la sua valenza metateatrale e psicoanalitica.

Lo spettacolo è un insieme ormai inscindibile di testo e criteri rappresentativi, corpo che si fa’ azione e linguaggio specchio dell’anima. Un guitto di provincia è costretto a rappresentare da solo l’Edipo Re, abbandonato dagli altri teatranti. Nella rappresentazione e recitazione dell’opera in un linguaggio incredibile, frutto di un impasto fra dialetto lombardo, latino maccheronico, francesismi ed espressioni barbare, si compie il destino di questo protagonista, la sua catarsi sul palcoscenico della vita grazie all’amore puro e incontaminato per l’arte e il teatro.

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