Un progetto per l’immigrazione, in collaborazione con una provincia cinese e una francese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 marzo 2000 08:10
Un progetto per l’immigrazione, in collaborazione con una provincia cinese e una francese

Il progetto Equal riguarda il lavoro, cioè l’inserimento di portatori di handicap, immigrati ed emersione del lavoro nero, e del Quinto programma quadro, che finanzia l’innovazione tecnologica nella pubblica amministrazione, si è occupata la delegazione della Provincia di Prato nel corso del viaggio a Bruxelles conclusosi all’inizio della settimana. C’è stato infatti il primo incontro di lavoro della Provincia, rappresentata dagli assessori alle Politiche comunitarie, Giancarlo Maffei, ed Economiche, Fabio Giovagnoli, con l’ufficio di collegamento della Regione Toscana a Bruxelles, che in virtù della convenzione già operativa fungerà da “ufficio di rappresentanza” e canale privilegiato di informazione dell’ente.

Ed era questo il primo obiettivo della delegazione della Provincia (che comprendeva anche la presidente della II Commissione consiliare, Paola Baldini, e Marco Matteucci, Dirigente del Servizio Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione Professionale e Politiche Comunitarie), il secondo era prendere contatto diretto con il Bruxelles Atelier dei Territori, terminale europeo dell’associazione di Comuni, Province e Regioni TECLA, che attualmente raccoglie 10 Province (presto diventeranno 15 e la Provincia di Prato dovrebbe essere fra queste) e alcune Regioni.
“L’ufficio Tecla agisce a Bruxelles rappresentando gli interessi legittimi dei propri soci, ma anche fornendo loro informazioni preziose, e soprattutto con grande anticipo rispetto all’effettiva uscita, su bandi e progetti dell’Ue – spiega l’assessore Maffei – Ogni anno l’Unione europea produce centinaia di bandi, è possibile orientarsi e farsi trovare preparati a cogliere le varie opportunità solo attraverso un opportuno filtro”.

I finanziamenti europei infatti sono di due tipi: i fondi strutturali, che vengono erogati attraverso le Regioni, e i PIC (programmi di intervento comunitari) che vengono attuati direttamente attraverso bandi e progetti, e mirano a sperimentare metodi, approcci e tecnologie innovative in tutti i settori. L’accesso ai Pic diverrà nel tempo sempre più importante per la Provincia di Prato, che si appresta ad uscire dall’Obiettivo 2 e quindi vedrà ridursi la quota di fondi assegnati. Con il supporto essenziale delle postazioni a Bruxelles, la Provincia dunque si propone anche come “sportello europeo” del territorio, con il doppio ruolo, anche propulsivo, di coordinamento della progettualità locale e di fonte di informazione per il territorio stesso.

Quello appena concluso non sarà certo l’ultimo viaggio a Bruxelles di una delegazione provinciale. “Il lavoro è appena cominciato – conclude Maffei – il nostro obiettivo principale adesso è di creare una rete di collegamenti, con Bruxelles da una parte, e con altri enti pubblici e privati italiani ed europei dall’altra, perché attraverso progetti funzionali alla nostra realtà e partner efficienti, la Provincia possa portare a Prato fondi ulteriori per lo sviluppo”.

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