Si è conclusa domenica scorsa al Teatro Studio di Scandicci la pièce teatrale “Donna Anna”, proposta dall’associazione culturale NegroGatto, formata da operatori italiani e latinoamericani. L’associazione, che risiede a Scandicci, promuove la valorizzazione delle diversità culturali attraverso l’espressione artistica, in particolare quella teatrale: ed infatti negli anni scorsi NegroGatto ha prodotto alcuni lavori di drammaturgia brasiliana, da “Hello Boy” di Gill Camargo nel ’97 a “Resta con me questa sera” di Flavio de Souza, da “Il lungo cammino che va da zero a enne” a “Donna Anna”, tratta da un testo di Ronaldo Ciambroni e messa in scena dal regista Filippo Masi.
L’immigrazione come ricchezza culturale e diversità, vissuta in modo positivo in un continuo confronto: ecco ciò che alla NegroGatto preme sottolineare e sublimare in forma artistica attraverso la storia di una emigrante italiana in Brasile. Il personaggio di Donna Anna, interpretato da Paulo De Azevedo, testimonia, in un lungo soliloquio fra realtà e immaginazione, il destino di chi, costretto ad abbandonare i luoghi di origine, si aggrappa alle proprie memorie per non scivolare nella perdita della propria identità.
E così, in una cornice scenica convenzionalmente e perfettamente illusoria, Paulo De Azevedo traccia, fisicamente e psicologicamente, un carattere disperatamente vivo, metafora di chi non si rassegna a smarrire il proprio spessore umano in una condizione di forzata spersonalizzazione.