Perché l'amministrazione comunale promuove progetti privati legandovi direttamente il suo nome? Sono alcuni dei quesiti che la capogruppo di Rifondazione Comunista Monica Sgherri ha posto al Sindaco in un'apposita interrogazione.
«In via Maso da Finiguerra nell'area dell'ex deposito Sita - scrive la Sgherri - è in corso il rilascio della concessione per un pesante intervento edilizio che prevede la costruzione di una galleria commerciale, tre piani di miniappartamenti e due piani interrati di parcheggi a cura della società SOGEDI».
Secondo la Sgherri «la nuova costruzione nasce all'interno di una zona del centro storico dove gli interventi permessi sull'esistente sono eccessivamente limitati proprio per conservarne e tutelarne il valore storico-documentario». «In considerazione anche di questi vincoli – sottolinea la capogruppo di Rifondazione – le nuove costruzioni devono comunque tenere adeguatamente in considerazione le caratteristiche morfologiche del tessuto edificato circostante non abbassandone le qualità urbane delle altre case come l'illuminazione naturale, l'aerazione e la ventilazione, ma al contrario semmai migliorandole».
«A seguito della presentazione di questo progetto – ricorda la Sgherri - si è costituito un Comitato di cittadini di via Palazzuolo i quali hanno chiesto e ottenuto un incontro con la competente commissione consiliare». A questo incontro, si legge nella interrogazione, «l'Assessore Biagi non ha potuto partecipare ma ha fatto sapere che la proprietà era disposta a rivedere minimamente il progetto, cosa che faceva preludere alla possibilità di venire comunque incontro a eventuali modifiche anche in accoglimento di giuste obiezioni che fossero emerse nella commissione».
«Invece - prosegue la Sgherri - sono venuta a conoscenza che è stata distribuita una lettera intestata "Palazzo Vecchio Informa: lettera a tutti gli abitanti della zona, dell'Assessore Gianni Biagi" a firma di Gianni Biagi nella si pubblicizza l'intervento della SOGEDI e, addirittura, si mette a disposizione dei cittadini per eventuali informazioni la segreteria dell'Assessorato».
Per tutti questi motivi la capogruppo di Rifondazione Comunista chiede di sapere «quale è l'impegno a cui devono attenersi gli assessori a fronte dei lavori delle commissioni consiliari permanenti e se ritiene questa la prassi corretta di un Assessore che rifiuta di fatto l'audizione con la commissione (poteva infatti chiedere un nuovo incontro vista la sua sopraggiunta impossibilità di partecipare alla seduta della commissione) prevaricando nei fatti i lavori stessi della Commissione e i diritti di accesso agli atti dei consiglieri»; «a quale principio di buona amministrazione si ispira la decisione di promuovere progetti privati, legandovi direttamente il nome dell'Amministrazione Comunale, e se così fatta non assume le caratteristiche di sponsorizzazione»; «con quale atto è stato deciso di dare la disponibilità (riferimento telefonico e di posta elettronica) di pubblici uffici per fornire informazioni circa la realizzazione di un progetto privato, e di quali informazioni poteva trattarsi»; «quali sono i costi sostenuti per la stampa della lettera e dei 3 allegati (planimetria del progetto, prospetto e pianta della particella) e per la diffusione di detta lettera e con quali motivazioni e stata sostenuta la spesa».