Sirene

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 marzo 2000 16:43
Sirene

Il Liceo Classico Machiavelli e l'Assessorato alla Pubblica Istruzione Della Provincia di Firenze, Mercoledì 8 marzo (ore 16.30) al Saloncino del Teatro della Pergola, presentano il libro "Sirene, Il fascino perenne di un mito", con recita dei brani dello spettacolo (nel maggio '98 presentato alla Rassegna di Rifredi). Interverranno: Il Direttore Regionale dell'Istruzione Giovanni Pedrini; L'Assessore alla Pubblica Istruzione della Provincia Piero Certosi; Il Preside del Liceo Classico Machiavelli Saverio Orlando; Gioachino Chiarini, Direttore Dipartimento Studi Classici dell'Università di Siena; Mario Vezzani, Direttore della Collana Centro di Drammaturgia e Sperimentazione Scuola - Teatro della Provincia di Firenze; Angelo Savelli, Regista; Giorgio Testa Coordinatore Etiscuola Pergola; L'autrice Laura Felici Duimovich.
Che cosa furono e che cosa sono oggi le Sirene* Gli unici elementi che sembrano accomunare le mostruose divinità di Ulisse con le sensuali creature dalla coda di pesce e quel suono acuto e prolungato che indica l'inizio di un turno di lavoro o l'arrivo di un'ambulanza, sono la voce e un differente ma sempre imperioso obbligo a prestare ascolto.

Dall'oscurità del mito alla banalità del quotidiano: queste dee signore della conoscenza, sono state spogliate un poco alla volta della loro grandezza dai piccoli uomini che tanto temevano la loro voce da doverla esorcizzare con travestimenti sempre più riduttivi e grossolani.Attraverso le letture e le scelte dei testi che dovevano portare alla rappresentazione finale, gli studenti del Liceo Classico Machiavelli hanno cercato un filo conduttore, un nucleo di significato che li portasse a comprendere meglio l'essenza di quella conoscenza di cui le Sirene erano padrone.

Nel libro sono raccolti gli esiti delle letture e degli studi; un racconto quindi in cui si parla molto più delle Sirene della mitologia che delle "Sirene " spettacolo teatrale: "se poi ne verrà fuori anche una cosa bella da vedere, tanto meglio", è stato il motto che ha accompagnato mesi di studio e di prove. E infine il risultato, frutto di questo lavoro comune e costante, ha premiato la serietà e l'entusiasmo con cui è stata affrontata anche la fatica: un impegno di studio che è andato ben oltre l'apprendimento di una "parte" da imparare a memoria.

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