La "mimosa d'Algeri" e “La donna e la società Saharawi”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 marzo 2000 18:38
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La consigliera dei Ds Susanna Agostini ha aderito all'iniziativa per raccogliere fondi a favore delle donne vittime dei terroristi in Algeria. «In questo modo - ha spiegato l'Agostini - aiuteremo l'associazione femminile algerina ad aprire il centro di accoglienza Darna». «Questo centro - ha spiegato la consigliera dei Ds - contribuiremo alla difesa di donne, spesso giovanissime, analfabete e senza occupazione, che dopo aver subito violenze gravissime sono ridotte in condizioni di totale emarginazione sociale e persino rifiutate dalle famiglie "perchè disonorate"».


«Il centro Darna - ha concluso l'Agostini - nascerà con il contributo che tutti e tutte daremo presso i banchini che venderanno mimose il sette e otto marzo. Le comunità di immigrati saranno presenti e collabereranno con il COSPE per la distribuzione di materiale informativo e raccolta fondi nelle piazze di Firenze».
Inaugurata stamani nella Sala Brunelleschi del Palagio di Parte Guelfa la mostra etno/fotografica “La donna e la società Saharawi”. Si tratta di cento fotografie che raffigurano personaggi, situazioni di questo popolo, realizzate da 29 fotografi coordinati da Nino Ceccatelli che ha avuto l’idea della mostra.

La mostra resterà aperta fino al 10 marzo dalle 10 alle 12.30 e dalle 15,30 alle 19.
“Non appena mi fu proposto di organizzare questa mostra nella settimana che coincide con l’8 marzo – ha detto l’assessore Daniela Lastri – non ho avuto esitazioni. Firenze, che fra l’altro è gemellata col popolo Saharawi, conferma la sua vocazione di città solidale e aperta ai problemi dei popoli. Questa è un piccolo, ma significativo, riconoscimento al ruolo delle donne che sono una forza importante di questo popolo che vive in una situazione di disagio”.


Il presidente del consiglio comunale ha ricordato quando, da presidente della Provincia accompagnato dall’allora sindaco di Sesto Fiorentino Elio Marini, nel 1985 fece una visita al popolo Saharawi: “Rimasi affascinato dalla fierezza e dalla serenità con qui quel popolo affrontava le difficoltà. Queste foto trasmettono allo stesso tempo una realtà drammatica, ma anche fiducia e dignità. Mi auguro che anche questa iniziativa possa essere un messaggio forte di solidarietà verso questo popolo”.

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