“Tutto per bene” alla Pergola

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 febbraio 2000 21:36
“Tutto per bene” alla Pergola

Il Centro di Promozione Teatro della Pergola presenta, da martedì 29 febbraio a domenica 5 marzo, La Contemporenea 83-Compagnia di Pino Micol in “Tutto per bene” di Luigi Pirandello, con Sebastiano Tringali, Moira Grassi, Vladimir Iori, Mauro Bronchi, Carlo Del Giudice, Carlo Vegliante, scene e costumi Carlo De Marino, Musiche Stefano Marcucci, Regia di Pino Micol.
Tutto per bene è una commedia in tre atti scritta tra il 1919 e il 1920 per Ruggero Ruggeri; tratta dall'omonima novella del 1906 fu rappresentata per la prima volta al Teatro Quirino di Roma nel 1920.


Martino Lori, all'improvviso, dopo 19 anni di certezze nella fedeltà della moglie, nell'onestà e nella bontà del suo superiore ed amico senatore Salvo Manfroni, scopre che la moglie lo tradiva proprio con lui e che Palma Lori non è sua figlia. Ma Micol nelle note di regia sottolinea: "Quello che proprio non riesco a considerare fondamentale in Tutto per bene, nonostante l'apparente evidenza, è la storia di italiche corna che pare muovere l'intera vicenda; se le corna sono tradimento fisico, storie di sesso, di coniugi ridicolizzati, di orgogli maschili mortificati, le corna qui non c'entrano.

Quando ad essere tradita è l'anima, la profonda dignità, la fiducia nell'amicizia anche coniugale, il sentimento casto e severo della virilità della propria vita, chi tradisce non cornifica, ma commette omicidio e chi, nonostante l'omicidio ama, aiuta, stima, protegge l'assassino per comodità, interesse, attaccamento alla materialità della vita è complice nel delitto alla pari del suo autore. Martino Lori compie il lungo percorso della scoperta dolorosa e assolve la moglie morta, rea di semplici corna per passione, per debolezza di "donna"come lui stesso dice e rifiuta di assolvere Manfroni e la "figlia non figlia" perché omicidi non lavati e purificati dal trasporto amoroso che può giustificare e condurre alla comprensione e al perdono.

La pazzia di Enrico IV forse gli permetterà la sopravvivenza fisica, ma chi cullerà la sua anima lacerata dai ricordi e dalla necessità della finzione?”
Orario spettacoli: da martedì a sabato 20.45, domenica 15.45.

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