Non appena sarà approvato il suo nuovo Statuto, la Provincia nominerà un Difensore civico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 febbraio 2000 20:42
Non appena sarà approvato il suo nuovo Statuto, la Provincia nominerà un Difensore civico

Votando all'unanimità una mozione presentata da consiglieri di Ccd, Rifondazione comunista, An, e Forza Italia che ha accolto un emendamento richiesto dalla maggioranza, il consiglio provinciale ha chiesto alla giunta di definire entro il 2000 le modalità e gli adempimenti necessari per consentire che il Difensore civico provinciale, una volta nominato, possa subito avvalersi delle strutture operative di supporto, necessarie per lo svolgimento delle attività.
Il presidente della Provincia Michele Gesualdi ha spiegato, prima della votazione del documento, che la nomina del Difensore non si era verificata proprio perché è in corso la revisione dello Statuto in sede di prima commissione consiliare.

Con una precedente mozione, inoltre, era stato chiesto alla giunta di nominare un Difensore civico in accordo con altri enti locali (come il Comune di Firenze e la Comunità montana), "ciò che però non è consentito dall'attuale Statuto, in base al quale la Provincia deve avere il Difensore civico in via esclusiva". Le norme, peraltro, prevedono un vincolo d'età per il quale non possono essere nominati all'incarico persone sopra i 65 anni: vincolo che si vuole eliminare, per stabilire invece del massimo, un minimo d'età che consenta l'accesso alla carica.
"Quella del Difensore civico - spiega Alessandro Corsinovi, capogruppo Ccd - è una figura prevista da quattro anni.

E' passato troppo tempo, eppure si tratta di uno strumento fondamentale previsto dalla legge". "E' una questione annosa - ha aggiunto per parte sua il consigliere Fabio Filippini, di Forza Italia - la cui mancata risoluzione allontana i cittadini dall'ente". Ci vuole, per Eugenio D'Amico (Rifondazione comunista), "un Difensore civico realmente libero, non sottoposto a pressioni di potere".
Davide Filippelli (Democratici), quindi Gesualdi e poi il presidente del consiglio provinciale Eugenio Scalise hanno posto la questione dei nodi dell'attuale Statuto, in via di scioglimento con il lavoro di revisione in sede di commissione consiliare.

"Ci vuole un punto fermo - ha detto Scalise - Si deve inserire nella mozione che la nomina del Difensore civico sia fatta subito dopo l'approvazione del nuovo Statuto". L'indicazione è stata recepita favorevolmente dai proponenti la mozione e formalizzata dal capogruppo dei Ds Tiziano Lepri (per il quale "marchiamo oggi un ritardo dell'amministrazione provinciale su questa vicenda"). "Nulla da eccepire - ha osservato Riccardo Gori (Ds) - a patto che non si elevi il Difensore civico a simulacro intoccabile e assoluto al quale si rivolgono cinque persone l'anno; anche perché tra emolumenti ed altro verrà a costarci ogni anno 200-250 milioni".

Gori ha chiesto "a titolo personale" che la Provincia sperimenti in regime di convenzione un periodo di lavoro in cui accertare quale sia la reale funzionalità e utilità del Difensore civico provinciale.

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