Incontro a Bruxelles tra Prodi e Chiti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 febbraio 2000 19:36
Incontro a Bruxelles tra Prodi e Chiti

"L'Europa, per non soccombere alla dittatura della burocrazia, dovrà riuscire a salvaguardare e recuperare l'anima delle sue identità locali". Lo ha detto il presidente della Commissione europea, Romano Prodi, visitando questa mattina la Casa Comune di Bruxelles delle cinque regioni del Centro-Italia (Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo), dove è stato ricevuto dai presidenti Vannino Chiti, Bruno Bracalente, Vito D'Ambrosio e Antonio Falconio, oltre che dall'assessore Angiolo Marroni, in sostituzione del presidente del Lazio Piero Badaloni.
Prodi ha detto che l'Europa è profondamente diversa dagli Stati Uniti, che non hanno una grande ricchezza di storie locali, e deve saper utilizzare questa sua grande risorsa.

Ma lo deve fare nel modo giusto, come hanno saputo fare le cinque regioni del Centro-Italia: "Un'idea vincente - ha detto - perché ha saputo individuare l'assetto territoriale giusto per dialogare con l'Europa, che non può essere quello della singola regione né quello dell'insieme di tutte le regioni di un paese". In particolare Prodi ha criticato la proliferazione di uffici di rappresentanza a Bruxelles, soprattutto di comuni e province, che finiscono quasi sempre per diventare semplici operazioni d'immagine, senza concrete capacità d'intervenire sul lavoro della Commissione.

"Le regioni del Centro-Italia - ha detto - hanno saputo invece creare un'unione basata su una comunanza reale di interessi, culturali, sociali ed economici visibile a livello europeo". Prodi ha approfittato della visita per sottolineare anche il considerevole apporto che le Regioni possono dare all'alfabetizzazione informatica dell'Europa, con un particolare accento sulle necessità della piccola e media impresa, che altrimenti rischia di essere tagliata fuori dalla società dell'informazione.
Toccherà proprio alle regioni far compiere anche alla piccola e media impresa questo salto di qualità, indispensabile nella prospettiva della globalizzazione.

I presidenti delle Regioni hanno fatto dono a Prodi di un cesto contenente cinque bottiglie di vino, ciascuna delle quali in rappresentanza di una regione: il Brunello di Montalcino, il Sagrantino di Montefalco (Umbria), il Verdicchio di Jesi (Marche), il Frascati (Lazio) e il Montepulciano d'Abruzzo. Anche questo un modo per sottolineare una cultura comune.

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