A Firenze ricordata l’alluvione del ‘66

Dalla memoria del passato agli investimenti sulla sicurezza idraulica grazie anche al PNRR

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 2021 15:03
A Firenze ricordata l’alluvione del ‘66

Oggi 4 novembre, nel 55° anniversario dell’alluvione di Firenze del 1966 le cerimonie commemorative in ricordo delle vittime e dei danni che l’intera città e il suo inestimabile patrimonio culturale, artigianale ed artistico subirono a causa dell’esondazione delle acque del Fiume Arno.

”Ricordare l’alluvione per mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza idraulica del territorio”, così Lucia De Robertis (Pd), presidente della commissione Territorio e Ambiente del Consiglio regionale, si è espressa oggi nel corso della seduta, a cinquantacinque anni dal tragico evento.

“Ricordare l’alluvione del 1966 è un dovere non soltanto per commemorare i morti e ricordare la devastazione che questa provocò, in particolare, ma per tenere altissima l’attenzione sulla messa in sicurezza idraulica del bacino dell’Arno e del reticolo idrografico toscano”, ha affermato la presidente, a nome della Commissione.

Approfondimenti

“L’alluvione, infatti – ha aggiunto De Robertis – non colpì soltanto la città di Firenze, ma l'intero bacino idrografico dell'Arno, sia a monte che a valle. E in quelle stesse tragiche ore, anche la Maremma e la città di Grosseto furono sommerse dallo straripamento dell’Ombrone”.

“Dalla legge 183 del 1989 di riorganizzazione della difesa del suolo, con l’istituzione delle autorità di bacino – ha proseguito la presidente – all’accordo di programma quadro col Governo, passi avanti per la messa in sicurezza dell’Arno ne sono stati fatti molti, e molti sono in corso di realizzazione. Al contempo, il sistema delle politiche regionali in materia di difesa del suolo, coi documenti operativi annuali, e di messa in sicurezza del reticolo idraulico, attraverso l’opera dei Consorzi di Bonifica, costituisce sempre più un quadro coordinato e stabile di iniziative sul territorio a presidio della sicurezza idraulica”.

“Il mutamento climatico – ha concluso De Robertis – con il sempre più frequente riproporsi di eventi avversi di notevoli proporzioni, ci impone di non abbassare la guardia, e continuare a supportare iniziative ed interventi che tutelino il corretto deflusso delle acque nella nostra regione”.

“Ogni anno l’anniversario dell’Alluvione di Firenze è l’occasione per prendere spunto, dalla memoria del passato, per una riflessione sugli ultimi investimenti e lavori che rendono il Fiume Arno via via sempre più sicuro e più bello – commenta il Presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno Marco Bottino – Dal punto di vista del Consorzio di Bonifica, responsabile della manutenzione insieme alla Regione Toscana e relativi uffici del Genio Civile, registriamo il procedere di tante piccole e grandi manutenzioni che grazie al contributo consortile e ai finanziamenti pubblici sommano ogni anno a circa 6 milioni annui sul tratto mediano del fiume e su tutti gli altri bacini idrografici afferenti la città di Firenze, fondamentali per una corretta gestione delle acque in tempi di eventi meteo sempre più eccezionali ed estremi; investimenti che grazie anche al Piano Nazionale Ripresa e Resilienza potranno presto contare su nuove risorse economiche in grado di sbloccare progettazioni per nuove importanti opere idrauliche come è stato negli anni scorsi per le casse di espansione e parco del Mensola.

Il Consorzio di Bonifica, grazie ora anche alla riunificazione del proprio personale nella nuova sede di Viale della Toscana a Firenze, è ancor più pronto che mai a mettere le proprie professionalità e capacità tecnico-amministrative a disposizione della città di Firenze e del virtuoso ‘modello Toscana’ della difesa del suolo”.

“Sono stati fatti importanti passi avanti per la sicurezza del fiume, dalla realizzazione delle casse di espansione ai continui interventi di manutenzione – dichiara l’assessore all’Ambiente del Comune di Firenze Cecilia Del Re – La sfida oggi è doppia: da un lato proseguire sul tema della sicurezza idraulica e ambientale, che significa anche lotta ai cambiamenti climatici e agli effetti impattanti sul territorio; dall’altro, unire il tema della tutela a quello della valorizzazione del fiume e delle sponde e della loro fruibilità: solo così la città potrà davvero riappropriarsi del fiume. Su questo siamo impegnati, insieme al Consorzio di Bonifica e agli altri soggetti istituzionali coinvolti con il contratto di Fiume, per la realizzazione di un nuovo paesaggio urbano su uno dei fiumi più belli al mondo. Un’ulteriore spinta arriverà con i fondi europei, agendo per singoli tratti”.

“Per questa città voi avete lavorato, per questa città avete lottato, per questa città vi siete sacrificati, quindi certamente voi amate Firenze e Firenze resterà nel vostro cuore. Ma io vi posso ugualmente assicurare che nel cuore di Firenze il vostro operato resterà a lungo come un ricordo consolante ed esaltante di eroismo, di valore, e di abnegazione”.

Queste parole sono state rivolte 55 anni fa dall’allora sindaco Piero Bargellini a chi operò sul territorio, in mezzo al fango, come appartenente delle Istituzioni, per soccorrere i cittadini travolti dall’alluvione.

E proprio per l’impegno dimostrato nel soccorso alla cittadinanza, alla Polizia venne conferita la Medaglia d’oro al valore civile di cui fu insignita la bandiera del Corpo, con le seguenti motivazioni: “Temprato da un secolare retaggio di valori, il Corpo delle Guardie di P.S. impegnava ogni sua energia per fronteggiare le funeste conseguenze di una eccezionale e vasta ondata di alluvioni, sempre presente con uomini e mezzi ovunque l’ardita opera di soccorso potesse restituire tranquillità e fiducia alle popolazioni colpite. Con il loro spirito di sacrificio e di abnegazione, spinto spesso fino all’eroismo, con l’immediatezza e l’efficacia degli interventi volti a salvare vite umane e sbloccare centri isolati ed a recuperare ingenti beni, gli appartenenti al Corpo suscitavano profonda ammirazione guadagnandosi ancora una volta, per la serena alta coscienza del dovere, la gratitudine unanime della Nazione”.

Nelle celebrazioni di questo anniversario il presidente del Consiglio comunale Luca Milani ed il presidente dell’Associazione Firenze Promuove Franco Mariani hanno deciso, in concomitanza dei 40 anni della legge di riforma della Polizia, di ricordare lo spirito di solidarietà e sacrificio che vide i poliziotti impegnati in aiuto della cittadinanza.

Questa mattina, nel giorno della ricorrenza, nella Basilica di Santa Croce è stata officiata la Santa Messa presieduta da Luigi Innocenti, cappellano della Polizia di Stato di Firenze, a cui ha preso parte il questore di Firenze Filippo Santarelli assieme alle autorità civili e militari della Toscana. La celebrazione è stata accompagnata dalla Fanfara musicale della Polizia di Stato, diretta dal maestro Secondino De Palma.

Foto gallery
Notizie correlate
In evidenza