Rosa ristretta, ma traguardi ambiziosi.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 novembre 1999 13:00
Rosa ristretta, ma traguardi ambiziosi.

La Fiorentina si appresta ad affrontare un altro durissimo girone della coppa con enormi problemi di formazione. L’indisponibilità di tre difensori, Torricelli, Tarozzi e Padalino; di due centrocampisti, Amoroso e Cois, e di due attaccanti, Chiesa e Mjhatovic, evidenzia da un alto l’emergenza, e dall’altro anche l’assoluta inesperienza con cui è stata preparata la stagione. Vi è stata, infatti, una sopravvalutazione atletica dei singoli giocatori. L’età media della squadra, 29 anni, se garantisce un tasso di esperienza alla squadra, dall’altro non poteva assicurare un’equivalente resistenza fisica alla luce di una serie di impegni che hanno visto la formazione viola affrontare in sei soli giorni anche tre partite (Piacenza, Arsenal e Torino).

Questo dato era chiaramente prevedibile a giugno, ma, nonostante che nella precedente annata si fosse verificato lo stesso problema nel girone di ritorno, ancora una volta non lo si è considerato. La Fiorentina affronta, perciò, la detentrice del trofeo (Manchester) il 23 novembre con i seguenti centrocampisti a disposizione: Cois (forse), Rossitto, Okon, Di Livio e Rui Costa, giocatori che presi singolarmente non hanno demeritato, ma che dal punto di vista atletico non possono sopportare una cadenza di impegni così ravvicinata.

Tutto questo chiaramente stride con i proclami manifestati dalla dirigenza all’inizio dell’anno, quando in uno slancio di euforia aveva dichiarato di puntare ad un buon piazzamento nella competizione europea (quarti), che alla conquista dello scudetto, ovvero agli stessi obiettivi perseguiti dalla Lazio. Se non che la Società di Cragnotti annovera a centrocampo i seguenti giocatori: Almeyda, Veron, Nedved, Concencao, Stankovic, Sensini, Simeone e Mancini, quindi 8 potenziali titolari, di livello internazionale (sono tutti nazionali, tranne Mancini) rispetto ai 4-5 della Fiorentina.

La società viola è, dunque, chiamata ad uno sforzo supplementare sul mercato se vuole continuare ad alimentare delle speranze, anche alla luce dei guadagni realizzati dal meritato passaggio del turno di Champions League, altrimenti questa esperienza internazionale resterà confinata negli annali come l’ultimo scudetto conquistato nel 1969. [m.p.]

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