Di solito il computer e tutte le sue derivazioni (internet, posta elettronica...) rendono la vita delle persone più ordinate e ne facilitano la comunicazione. L'università di Firenze non sembra però recepire questa utilità. Il preside di Scienze Politiche, infatti, ha imposto che le iscrizioni agli esami avvengano mediante iscrizione telematica. Ogni studente sarà obbligato ad avere una password, dovrà mettersi in contatto con il sito università, trovare la propria facoltà, cercare l'appello della disciplina che intende affrontare, iscrivere il proprio nome (mediante password).
Obiettivo, da un lato far scomparire nomi fittizi dagli elenchi (Garibaldi, Garicooper, Lollo..), divertenti, ma in genere causa di un difficile calcolo del tempo da impiegare dal professore per finire gli esami, dall'altra fornire allo studente quasi un orario certo sull'ora in cui dovrebbe affrontare la prova. In questo modo potrebbe terminare quella estenuante tradizione che obbligava lo studente ad attendere anche un'intera giornata prima di fare l'esame.
Le intenzioni sono buone, ma l'affollamento sulle linee ha reso problematica l'intera operazione.
L'attesa dell'esame si è così spostata nei corridoi in cui sono posizionati i terminali attraverso i quali iscriversi. Lo stesso problema inoltre è stato constatato anche da chi è in possesso della posta elettronica a casa propria. Quest'ultimi, sebbene abbiano avuto un disagio minore, sono stati costretti a collegarsi frequentemente nella stessa giornata per potersi iscrivere.