Ritirare le lettere di sospensione all'Ansaldo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 maggio 1999 13:42
Ritirare le lettere di sospensione all'Ansaldo

Il piano industriale di fusione Breda-Ansaldo, per il polo ferroviario nazionale, va difeso, ma vanno anche ritirate le lettere di sospensione a zero ore che l'azienda ha inviato unilateralmente ai lavoratori di Pistoia.
Questa la posizione espressa dal presidente della Regione Toscana, Vannino Chiti, che ha ricevuto a Palazzo Bastogi i rappresentanti dei sindacati di categoria Fiom, Fim, Uilm e della Rsu. Le richieste della Regione verranno inviate ufficialmente anche all'amministratore delegato di Finmeccanica e al ministro del lavoro, che per questo pomeriggio ha convocato le parti a Roma.

Il progetto di polo nazionale ferroviario -presentato il 19 febbraio scorso da Finmeccanica- è in grado di assicurare il futuro produttivo della Breda di Pistoia e per questo anche la Regione Toscana aveva espresso il suo gradimento.
"Perciò, questa improvvisa fiammata è difficilmente comprensibile -ha detto Chiti- ed adesso bisogna spingere per la realizzazione del progetto industriale con uno stabile accordo tra le parti, che fornisca adeguate garanzie sociali agli esuberi e preveda percorsi di riqualificazione per il personale da reinserire dopo la cassa integrazione".
La rappresentanza sindacale ha criticato il comportamento dell'azienda, in quando ha creato un clima di sfiducia, che impedisce di procedere alla riorganizzazione.

Infatti, l'Ansaldo già nel 1996 aveva sottoscritto un accordo per due anni di cassa integrazione del personale del comparto `segnalamento ferroviario'. Dopo aver chiesto un anno di proroga, adesso, si rifiuta di formalizzare la cessazione della cassa integrazione alla data concordata. In più sono arrivate altre lettere di sospensione. Senza il rispetto dei precedenti accordi i sindacati esprimono forti riserve ad affrontare, in queste condizioni, il riassetto del gruppo industriale, che prevede in tutta Italia la messa in cassa integrazione di 550 persone e il trasferimento in altre aziende di servizio di 220 dipendenti.

In evidenza