Monte dei Paschi: il bilancio 1998

Redazione Nove da Firenze
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01 aprile 1999 20:49
Monte dei Paschi: il bilancio 1998

L'Assemblea ordinaria della Banca Monte dei Paschi S.p.A., presieduta dal Prof. Pier Luigi Fabrizi, si è riunita ieri, provvedendo all'approvazione del bilancio civilistico 1998.
I risultati raggiunti sono particolarmente positivi e superiori agli obiettivi previsti, sia sotto l'aspetto dello sviluppo dell'attività, sia sul piano reddituale, confermando il processo di rafforzamento dei profili tecnici fondamentali, frutto della politica di ampliamento delle fonti di contribuzione verso aree innovative e strategiche e di contenimento dei costi in termini strutturali; fattori che costituiscono le basi non solo per la redditività dell'esercizio, ma anche per assicurare solidità alla crescita futura.

Dall'attuazione di tali indirizzi, accompagnata da un ulteriore aumento dei volumi di intermediazione primaria, è scaturito un risultato lordo di gestione di 2.053 mld. (+588 mld., pari a +40% rispetto al '97 su basi omogenee).
Il margine di intermediazione ha raggiunto 4.527 mld. (+631 mld.; +16%), accentuando il trend di ricomposizione a favore dei ricavi generati dai servizi, la cui incidenza – per l'attività bancaria - è salita dal 38% del '97 al 45%.
Alla graduale flessione del margine di interesse (-2,5%), dovuta alla contrazione degli spreads e contenuta entro i valori programmati, ha infatti corrisposto un forte incremento del margine servizi (+42%), al cui interno risaltano - anche per la loro valenza prospettica - le provvigioni del "risparmio gestito" (gettito annuale 271 mld.; +117%) e le commissioni generate dalle altre attività con clientela (+12%).

Positive inoltre le contribuzioni delle attività finanziarie (utili di negoziazione titoli +31%) e delle partecipazioni, con un aumento (+324 mld.) correlato alle crescite reddituali delle società del gruppo ed alla buona remuneratività degli altri investimenti (San Paolo - I.M.I. in particolare).
Le spese amministrative (2.474 mld.) presentano un incremento limitato (+1,8%), pur in presenza di investimenti ancora elevati per l'attuazione dei progetti di integrazione organizzativa (sistema informativo unificato), adeguamento delle procedure all'Euro ed all'anno 2000, rafforzamento dell'assetto operativo e commerciale della banca e del Gruppo; il relativo impatto è stato infatti controbilanciato, per gran parte, dalle economie realizzate sui costi di gestione.

Ulteriori effetti, in termini di riduzione strutturale dei livelli di spesa, deriveranno dall'esodo di personale attuato nel '98 (327 unità, di cui 55 dirigenti) che agirà appieno nell'esercizio 1999. Gli organici (attività bancaria) sono scesi da 12.511 a 12.265 dipendenti, assorbendo l'assunzione di oltre 200 giovani destinati alle filiali, nell'ambito del processo di ridistribuzione delle risorse teso a potenziare la rete. Un nuovo piano di esodo, che potrà riguardare circa 150 unità aventi diritto, è stato deliberato ad inizio 1999.
Sul miglioramento reddituale ha altresì influito il comparto riscossione tributi, con una perdita netta complessiva di 12 mld., pressoché dimezzata rispetto al '97, grazie agli interventi gestionali attuati, pur in un settore caratterizzato dalle note difficoltà, che dovrebbero trovare graduale superamento – a partire dal 1999 – nel nuovo contesto normativo definito dalla Legge di Riforma varata dal Parlamento.
Gli andamenti dei principali aggregati economici, rettificati da scritture ispirate ai consueti criteri prudenziali nella valutazione delle attività e dei rischi aziendali, hanno portato ad un utile netto d'esercizio di 603 mld., con una crescita su base annua di 250 mld.

(+71%) ed un ROE del 9,5%.
Sul piano dei volumi operativi assume rilevanza, in primo luogo, il forte sviluppo del risparmio gestito (stock a fine periodo 34.737 mld.; +119%), che ha trainato l'espansione della raccolta indiretta, salita a 72.464 mld. (+16%). A tale fenomeno si è accompagnata la crescita della raccolta diretta, portatasi a 68.210 mld., con un aumento del 4% (+8% al netto dei "pronti contro termine"), che configura – come per il risparmio gestito - un ulteriore miglioramento delle quote di mercato.

La raccolta allargata da clientela ha così raggiunto 140.674 mld. (+10%).
Nell'attività creditizia, le politiche gestionali hanno continuato a privilegiare il miglioramento qualitativo del portafoglio prestiti in una logica di "banca di riferimento" per PMI e famiglie, implementando - in questo quadro – l'ampio progetto di revisione organizzativa avviato nella seconda metà del '97. Gli impieghi all'economia si sono collocati a 54.496 mld. (+6,2%), con una dinamica orientata in prevalenza sulle componenti più stabili dell'aggregato (finanziamenti a medio – lungo termine +12%).
In questo quadro è proseguito, su basi significative, il trend di riduzione delle sofferenze, il cui saldo netto in linea capitale è sceso a 2.234 mld.

(-419 mld.; pari a -16%) in parte dovuta alla cessione pro-soluto di crediti ipotecari in sofferenza. A conferma della politica di rigore e prudenza attuata dalla banca nella valutazione delle posizioni, le rettifiche di valore complessive hanno elevato ulteriormente (dal 58% al 64%) l'indice di copertura sulle sofferenze lorde; gli interessi moratori sono stati, come di consueto, completamente rettificati.
La rete filiali si è ampliata ad 829 unità, cui vanno aggiunte 14 dipendenze all'estero.
L'Assemblea ha deliberato la destinazione dell'utile netto di 603,4 mld.

ad accantonamenti e riserve per 452,6 mld e a remunerazione del capitale per 150,8 mld. (£ 750 per azione ordinaria e £ 950 per azione di risparmio). Il dividendo è stato posto in pagamento da oggi.
Il bilancio consolidato del 1998
Ha confermato i risultati particolarmente positivi per il Gruppo, sia sotto l'aspetto operativo, sia sul piano reddituale. I miglioramenti realizzati dalla Capogruppo e dalle aziende controllate hanno infatti permesso di raggiungere un risultato lordo di gestione di 2.773 mld.

(+755 mld., pari a +37,4% rispetto al 1997).
Fattori centrali della crescita l'ampliamento delle fonti di contribuzione sul versante servizi (risparmio gestito in particolare) ed il contenimento dei costi in termini strutturali, accompagnati da un significativo sviluppo dei volumi di intermediazione primaria che ha attenuato gli effetti derivanti dalla contrazione degli spreads.
Il margine di intermediazione si è attestato a 6.642 mld. (+14,2%), accentuando il processo di ricomposizione a favore del margine da servizi (+39,9%) rispetto al margine di interesse, che ha segnato una contenuta flessione (-3,4%).
Le spese amministrative (3.870 mld.) presentano un incremento limitato (+1,9%), pur in presenza di investimenti ancora elevati per l'attuazione dei progetti di integrazione organizzativa (sistema informativo unificato), l'adeguamento delle procedure inerenti l'Euro e l'anno 2000, il rafforzamento dell'assetto operativo e commerciale del Gruppo; il relativo impatto è stato infatti controbilanciato, per gran parte, dalle economie realizzate sui costi di gestione.
Significativo, al tempo stesso, risulta il recupero del comparto riscossione tributi con un una ulteriore riduzione dei livelli di perdita, per effetto degli interventi realizzati (compreso l'accordo con la Regione Sicilia per Monte Paschi Serit).
Dalla contribuzione operativa è scaturito un utile netto d'esercizio di 793 mld., che supera per 311 mld.

(+64,5%) il livello ottenuto nel '97, e porta il Roe del Gruppo dal 7,5% all'11,8%.
Significative anche le dinamiche dei volumi di intermediazione clientela, in primo luogo sul versante depositi, ove la raccolta complessiva (diretta più indiretta) ha raggiunto 193.731 mld. (+8,8%) trainata dal notevole sviluppo del risparmio gestito, che ha oltrepassato 44.600 mld. (+114,4%), con flussi netti da inizio anno per 23.800 mld.
Nell'attività creditizia, gli impieghi all'economia (78.566 mld.), hanno segnato una crescita (+7%) orientata in prevalenza sulle componenti a medio/lungo termine (+14,4%) a sostegno degli investimenti delle imprese e delle famiglie, in un'ottica di "banca di riferimento"; in questo quadro, è continuato il processo di miglioramento qualitativo del portafoglio prestiti, con ulteriore riduzione delle sofferenze, scese a un valore netto di 2.959 mld.

(-13,5%).
Sotto il profilo organizzativo e commerciale particolare impegno è stato rivolto all'attuazione di progetti - di elevato spessore – tesi a potenziare le capacità operative e competitive del Gruppo, in uno scenario in forte trasformazione, con investimenti in innovazione e produttività, allo scopo di assicurare solidità alle crescite future.
Sul piano strutturale sono stati realizzati alcuni passaggi fondamentali: l'avvio delle iniziative finalizzate alla quotazione in Borsa, l'acquisizione di quote partecipative in banche minori ben radicate nelle specifiche realtà socio-economiche (Banca Popolare di Spoleto e, in via di formalizzazione, Cassa di Risparmio di San Miniato), il successo – ad inizio '99 - dell'operazione sulla Banca Agricola Mantovana.
Il patrimonio netto del Gruppo, a seguito dell'apporto reddituale, è salito a 7.543 (+697 mld.

rispetto al 31/12/97) mentre la rete filiali è passata a 1.247, con un aumento su base annua di 49 unità. In data odierna, l'assemblea straordinaria della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. ha approvato un aumento di capitale a pagamento, da offrire in sottoscrizione nell'ambito dell'Offerta Globale che verrà effettuata (presumibilmente nel prossimo mese di giugno) al fine di conseguire la quotazione in Borsa delle azioni della Banca. L'aumento di capitale ha ad oggetto un numero massimo di 250.000.000 azioni ordinarie del valore nominale di lire 1.000 cadauna e potrà consentire alla Banca di raccogliere sul mercato, nell'ambito dell'Offerta Globale, un ammontare massimo di circa 1.130 miliardi di lire.

L'assemblea straordinaria ha inoltre conferito al Consiglio di Amministrazione il potere di determinare, in prossimità dell'avvio dell'Offerta Globale, il numero ed il prezzo delle azioni offerte.
La stessa assemblea straordinaria ha approvato la scissione parziale, a favore di una società di nuova costituzione (la Sansedoni S.p.A., che sarà controllata dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena), di alcune attività non funzionali al perseguimento del core business della Banca (fra cui partecipazioni e immobili non strumentali, per un valore di libro complessivo pari a circa 307 miliardi di lire).

La scissione è stata preceduta da un ulteriore atto preparatorio per il mercato, deliberato dall'assemblea ordinaria della Banca in data 19 febbraio 1999, rappresentato dalla distribuzione straordinaria in natura di riserve mediante trasferimento agli azionisti della Banca di alcune partecipazioni di minoranza in società quotate (per un valore di libro complessivo pari a circa 687 miliardi di lire), anch'esse non funzionali al perseguimento del core business della Banca.
L'aumento di capitale è stato deliberato anche al fine di bilanciare gli effetti patrimoniali derivanti sia dall'operazione di scissione che dalla distribuzione straordinaria di riserve, e potrà consentire alla Banca di ottenere risorse finanziarie immediatamente utilizzabili per la realizzazione dei propri programmi di espansione ed operativi.
La delibera si inserisce inoltre nel quadro complessivo del processo di quotazione e collocamento sul mercato della azioni della Banca; Global Coordinator dell'operazione sono la Banca stessa e Credit Suisse First Boston, che agisce anche in qualità di Sponsor unitamente alla Banca d'Intermediazione Mobiliare IMI S.p.A..

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