Ieri mattina l'Aduc, a firma del suo presidente Vincenzo Donvito, e la signora Patrizia Moradei, che si è rivolta
all'associazione per rivendicare il diritto negato e un danno subito dal disservizio delle Poste, hanno depositato
presso la Procura della Repubblica di Firenze, un esposto/denuncia.
Questo il testo:
La signora Patrizia Moradei il 9 settembre 1998 aveva presentato domanda all'Universita' di Firenze per il
concorso di dottorato di ricerca ed aspettava con ansia la convocazione.
In questo frangente, nel periodo 1/18 febbraio c.a., era costretta in casa da un'influenza e, come da certificato medico allegato, non ha mai lasciato la sua abitazione. Il giorno 18 febbraio la signora ha trovato, nella cassetta postale, un avviso di raccomandata inesitata presso l'ufficio postale di via del Mezzetta, datato 17 febbraio; il giorno 19 si e' recata all'ufficio postale ed ha ritirato la raccomandata, che datata 21 gennaio, come da timbro postale, era stata spedita il giorno 22 dello stesso mese.
Solo allora la signora Moradei ha appreso che si trattava della convocazione dell'Universita' di Firenze per il concorso di dottorato di ricerca, che si era tenuto il giorno 11 febbraio: ben oltre una settimana prima dell'arrivo della raccomandata. E' noto che gli avvisi di raccomandata inesitata vengono emessi quando il postino non trova nessuno in casa. La signora Moradei, come abbiamo detto prima, non si e' mossa di casa. Non solo, ma, sapendo che stava per giungere questa convocazione, era molto in apprensione per ben ascoltare l'arrivo del postino nelle ore abituali (9,30/10,30 circa).
Ma il postino non ha mai suonato quel campanello. Nei fatti che le esponiamo ci sembra di ravvisare il reato di omissione d'atti d'ufficio e di truffa, perche' non sarebbe stato eseguito il dovere d'ufficio della distribuzione, e perche' si sarebbe fatto credere -con la consegna dell'avviso di raccomandata inesitata- che al postino non avrebbe risposto alcuno. Ricordiamo, inoltre, che il campanello era perfettamente funzionante e, se lo riterra' opportuno, potremo addurre testimonianza di persone che nello stesso giorno sono andate a visitare la signora Moradei.
Nel valutare i fatti, la invitiamo a considerare l'aggravante dei danni subiti dalla non-partecipazione al
concorso universitario, perche', essendo un concorso riservato a poche persone in possesso di specifici
requisiti, le possibilita' di vincerlo erano molto alte, ma sono diventate nulle grazie al comportamento delittuoso
delle Poste. Per queste ragioni, se riterra' opportuno di aprire un procedimento, la preghiamo di considerare
anche la richiesta dei danni subiti. Infine, le sottolineiamo che il presente esposto e' volutamente firmato anche
da un'associazione che difende i diritti degli utenti e consumatori, perche' l'episodio presentatole si ascrive in un
comportamento molto frequente delle Poste che, in questo caso, ci sembra piu' documentato e circostanziato,
in particolare per il danno subito.
"E' un fatto frequente -dice il presidente dell'Aduc- ma che questa volta, ben documentato nel disservizio e nel
danno, puo' diventare occasione per una sonora lezione all'arroganza del gestore monopolista, e grazie alla
determinatezza dell'utente che si e' rivolta alla nostra associazione, puo' essere da esempio e stimolo perche'
tutti coloro che si sono abituati a pagare questa schifezza di servizio e a mugugnare solo in privato, si sentano
invece spronati a fare altrettanto."
Ieri mattina l'Aduc, a firma del suo presidente Vincenzo Donvito, e la signora Patrizia Moradei, che si è rivolta
all'associazione per rivendicare il diritto negato e un danno subito dal disservizio delle Poste, hanno depositato
presso la Procura della Repubblica di Firenze, un esposto/denuncia.
Questo il testo:
La signora Patrizia Moradei il 9 settembre 1998 aveva presentato domanda all'Universita' di Firenze per il
concorso di dottorato di ricerca ed aspettava con ansia la convocazione.
In questo frangente, nel periodo 1/18 febbraio c.a., era costretta in casa da un'influenza e, come da certificato medico allegato, non ha mai lasciato la sua abitazione. Il giorno 18 febbraio la signora ha trovato, nella cassetta postale, un avviso di raccomandata inesitata presso l'ufficio postale di via del Mezzetta, datato 17 febbraio; il giorno 19 si e' recata all'ufficio postale ed ha ritirato la raccomandata, che datata 21 gennaio, come da timbro postale, era stata spedita il giorno 22 dello stesso mese.
Solo allora la signora Moradei ha appreso che si trattava della convocazione dell'Universita' di Firenze per il concorso di dottorato di ricerca, che si era tenuto il giorno 11 febbraio: ben oltre una settimana prima dell'arrivo della raccomandata. E' noto che gli avvisi di raccomandata inesitata vengono emessi quando il postino non trova nessuno in casa. La signora Moradei, come abbiamo detto prima, non si e' mossa di casa. Non solo, ma, sapendo che stava per giungere questa convocazione, era molto in apprensione per ben ascoltare l'arrivo del postino nelle ore abituali (9,30/10,30 circa).
Ma il postino non ha mai suonato quel campanello. Nei fatti che le esponiamo ci sembra di ravvisare il reato di omissione d'atti d'ufficio e di truffa, perche' non sarebbe stato eseguito il dovere d'ufficio della distribuzione, e perche' si sarebbe fatto credere -con la consegna dell'avviso di raccomandata inesitata- che al postino non avrebbe risposto alcuno. Ricordiamo, inoltre, che il campanello era perfettamente funzionante e, se lo riterra' opportuno, potremo addurre testimonianza di persone che nello stesso giorno sono andate a visitare la signora Moradei.
Nel valutare i fatti, la invitiamo a considerare l'aggravante dei danni subiti dalla non-partecipazione al
concorso universitario, perche', essendo un concorso riservato a poche persone in possesso di specifici
requisiti, le possibilita' di vincerlo erano molto alte, ma sono diventate nulle grazie al comportamento delittuoso
delle Poste. Per queste ragioni, se riterra' opportuno di aprire un procedimento, la preghiamo di considerare
anche la richiesta dei danni subiti. Infine, le sottolineiamo che il presente esposto e' volutamente firmato anche
da un'associazione che difende i diritti degli utenti e consumatori, perche' l'episodio presentatole si ascrive in un
comportamento molto frequente delle Poste che, in questo caso, ci sembra piu' documentato e circostanziato,
in particolare per il danno subito.
"E' un fatto frequente -dice il presidente dell'Aduc- ma che questa volta, ben documentato nel disservizio e nel
danno, puo' diventare occasione per una sonora lezione all'arroganza del gestore monopolista, e grazie alla
determinatezza dell'utente che si e' rivolta alla nostra associazione, puo' essere da esempio e stimolo perche'
tutti coloro che si sono abituati a pagare questa schifezza di servizio e a mugugnare solo in privato, si sentano
invece spronati a fare altrettanto."