80° Anniversario della sciopero antifascista e delle deportazioni

Da Prato a Empoli le iniziative in ricordo delle vittime dei lager nazisti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 marzo 2024 09:37
80° Anniversario della sciopero antifascista e delle deportazioni

Quella del 7 marzo è una data tragicamente storica per Prato, il giorno dello sciopero generale e della deportazione di coloro che furono arrestati, per motivi politici, attraverso rastrellamenti indiscriminati che colpirono anche chi con lo sciopero non c’entrava nulla. Di fatto nel vasto distretto tessile di Prato si scioperò ovunque e il 7 marzo, sulle rovine di un violentissimo bombardamento alleato, cominciò la “caccia all’uomo”. Passanti, curiosi, operai che tornavano o andavano a lavorare furono bloccati e arrestati. Molti di loro poi finirono a Mauthausen.

Il Museo della Deportazione e Resistenza, insieme al Comune di Prato, alla sezione di Prato dell’Aned, all’Anpi provinciale e alla Cgil di Prato, commemora l’80° dello sciopero e della deportazione con una giornata di eventi, proprio giovedì 7 marzo, che si apre alle 10 presso la lapide in piazza S.M. delle Carceri con la cerimonia per la deposizione di una corona.

Alle 11 in Biblioteca Lazzerini la presentazione del podcast “Prato: memorie di famiglia”. Realizzato da Lorenzo Tempestini, raccoglie le interviste ad alcuni familiari di ex deportati pratesi. Virginia Gacci, Maurizio Magnolfi, Giuliano Cecchi, Domenico Santi e Giancarlo Biagini sono i protagonisti di quella che potremmo definire la “prima puntata” delle memorie di famiglia. Storie di speranza, storie dolorose di assenza e anche storie di incredibili ritorni, dopo indicibili sofferenze.

Il progetto è stato realizzato dal Museo della Deportazione e Resistenza in collaborazione con ANED Prato e con il sostegno del Comune di Prato. Mantenere viva la memoria della deportazione pratese e trasmettere alle giovani generazioni una storia che ha visto protagonista tutta la nostra comunità, come vittime o come carnefici, è l’obiettivo che il progetto ha cercato di raggiungere utilizzando mezzi di comunicazione digitali e un linguaggio semplice e diretto, nella convinzione che la conoscenza del proprio passato sia un punto di riferimento indispensabile per vivere il presente e progettare il futuro.

Dal 7 marzo il podcast sarà disponibile sul sito web del Museo della Deportazione.

L’evento, dal titolo “Lo sciopero generale e la deportazione tra storia e memoria”, vede la partecipazione di Simone Mangani, assessore alla Cultura del Comune di Prato, Aurora Castellani, presidente Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza, Gabriele Alberti, presidente ANED Prato, Angela Riviello, presidente ANPI provinciale, Lorenzo Pancini, segretario generale CGIL Prato. Modera Enrico Iozzelli del Museo della Deportazione. Con Giancarlo Biagini, storico presidente di ANED Prato e figlio di Diego Biagini, deportato a Mauthausen dopo gli scioperi, viene poi presentato il volume “Buchenwald” realizzato da ANED Prato. (L’ingresso è libero)

Il Museo della Deportazione è inoltre fra i collaboratori della mostra “Arte Ferita, Arte Salvata”, aperta al pubblico dall’8 marzo al Museo dell’Opera del Duomo di Prato con la curatela scientifica di Veronica Bartoletti (direttrice dei Musei Diocesani) e Alessia Cecconi (direttrice della Fondazione CDSE)

21 cittadini di Montelupo Fiorentino, fra i quali certamente il più noto è Carlo Castellani, vennero presi dai fascisti con l’inganno dalle loro case l’8 marzo 1944, per le loro idee, per vendetta personale o per caso fortuito, e deportati nei campi di concentramento tedeschi. Solo 5 di loro fecero ritorno. A loro si aggiunsero altrettanti cittadini, deportati nel giugno e nel luglio, prima del passaggio del fronte, e gli Internati militari che furono a loro volta deportati e imprigionati.

Un evento che rappresenta una ferita trasversale per la comunità di Montelupo e che in qualche modo ha avuto ripercussioni dal dopo guerra fino ad oggi. Una costante ricerca, un’attenzione alla memoria, alla sua trasmissione alle generazioni più giovani, una proposta articolata di approfondimento rivolta alla popolazione, fino ad arrivare alla collocazione delle pietre di inciampo nei luoghi simbolo della deportazione. Ultimo atto la causa civile per il ristoro del danno non patrimoniale procurato in quel contesto dal III° Reich. In occasione dell’ottantesimo anniversario l’Amministrazione comunale di Montelupo ha predisposto un calendario di iniziative che, a partire dal giorno della memoria, interesserà tutto il mese di marzo prevedendo commemorazioni, presentazioni di libri, incontri con i familiari dei deportati e uno spettacolo teatrale a cura di Firenza Guidi.

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