Una pecora sarda vale 500 euro. In arrivo gli indennizzi da predatori

Il bando uscirà entro il 15 ottobre e le richieste dovranno essere inoltrate tramite il sito Artea. Per il 2014 interventi per 1 milione e 270 mila euro. Previsti fondi anche per i cimiteri aziendali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 agosto 2014 16:40
Una pecora sarda vale 500 euro. In arrivo gli indennizzi da predatori

FIRENZE – La Regione indennizzerà le aziende agricole per i danni dei predatori all'attività zootecnica. L'uscita dei relativi bandi, che conterranno le modalità per avanzare la domanda è prevista entro il 15 ottobre, ed entro dicembre si prevede la liquidazione. 

"E' questa una delle misure più importanti e richieste dagli allevatori toscani – rileva l'assessore all'agricoltura e foreste Gianni Salvadori – che fa parte dell'ultimo piano operativo che abbiamo varato il 10 luglio scorso, così come previsto nel protocollo siglato a maggio 2014. Un pacchetto che riguarda l'intero territorio Toscano e che rappresenta una risposta complessiva ad un tema così delicato ed importante. Mi preme sottolineare che gli indennizzi valgono per tutto il territorio regionale".

"Ringrazio le associazioni agricole, Cia, Coldiretti e Confagricoltura – sottolinea Salvadori - per l'impegno che hanno profuso allo scopo di individuare le modalità e la dimensione degli indennizzi, cosa non facile considerando la complessità del tema".

Il "piano operativo per l'attuazione degli interventi in materia di conservazione del lupo (canis lupus) e prevenzione/riduzione delle predazioni in Toscana", fa seguito all'accordo siglato alla fine di maggio, che prevede un impegno complessivo della Regione, per il periodo 2014-2016, di 4 milioni di euro. Per il solo 2014 sono previsti interventi per 1 milione e 270 mila euro, dei quali una consistente parte saranno destinati all'indennizzo dei danni alle aziende zootecniche. Saranno indennizzati sia i capi morti e feriti non recuperabili (danno diretto), che gli eventuali aborti, perdita di latte ecc. (danno indiretto) e si procederà al pagamento secondo l'ordine cronologico nel quale è avvenuto l'evento. Per ogni razza sono previsti indennizzi mirati (ad esempio in caso di pecore sarde l'indennizzo medio che sarà erogato dalla Regione potrà aggirarsi sui 500 o 600 euro a capo) pari al danno medio risarcito per ogni razza.

Le domande di indennizzo dovranno essere inoltrate attraverso il sito di ARTEA, l'agenzia della Regione per le erogazioni in agricoltura, e saranno subordinate alla messa in atto di sistemi di prevenzione. Si accoglieranno anche le domande di indennizzo di aziende che non abbiano ancora sistemi di prevenzione, nel caso in cui sia il primo evento predatorio subito dall'azienda, e la stessa si impegni a mettere in atto misure preventive.

In ogni caso sarà necessario che il danno predatorio sia certificato da un veterinario della Asl di competenza. "Verranno accolte tutte le domande che rispettino i requisiti – precisa l'assessore Salvadori. - In attesa dell'uscita dei bandi raccomando a tutti gli allevatori di far certificare l'eventuale danno predatorio attraverso l'apposito verbale da un veterinario della Asl".

Previsti i "cimiteri aziendali" e contributi a fondo perduto per recinzioni, stalle, sistemi di allarme

Fra le richieste più urgenti e da lungo tempo segnalate degli allevatori c'erano anche i cosidetti "cimiteri aziendali". Anche questi sono stati previsti ed è comunque mantenuto anche il contributo regionale o per coprire i costi di stoccaggio, trasporto e smaltimento delle carcasse.

Per coloro i quali hanno già sottoscritto le polizze viene mantenuta la copertura assicurativa. Sono previsti inoltre contributi, a fondo perduto, per le iniziative di difesa attiva e passiva degli allevamenti (recinzioni, stalle, sistemi di allarme e videosorveglianza, cani da guardiania addestrati) oltre una specifica assistenza tecnica per quanto riguarda la loro scelta e applicazione nelle varie realtà aziendali. L'erogazione dei fondi per le opere di prevenzione e difesa avverrà tramite gli Enti locali, che provvedono alle istruttorie. La Regione ha già fatto il decreto di prima assegnazione, entro il 31 ottobre gli Enti delegati dovranno inviare alla Regione il fabbisogno ed entro la fine dell'anno sarà redatto il decreto di liquidazione ai vari Enti.

Il "piano" prevede inoltre un sistema di monitoraggio, anche genetico, della presenza del lupo e degli ibridi e degli eventi di predazione sul territorio regionale, in modo da avere un quadro aggiornato e preciso sul numero di cani vaganti, ibridi e lupi. 

La Regione si impegna inoltre in raccordo con il Ministero dell'Ambiente e ISPRA (istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) per il superamento dei limiti del sistema normativo riguardante gli ibridi cane-lupo, in modo da consentire certezza del diritto nelle operazioni di riconoscimento, cattura e gestione degli ibridi. In programma ci sono infine, ma sono previste per il prossimo anno, misure di sostegno del pascolo gestito per incentivare buone modalità di conduzione dell'attività di pascolamento.

"Questo piano – conclude l'assessore Salvadori – rappresenta un intervento organico, che la Regione ha varato grazie anche alla collaborazione scientifica del Centro interuniversitario CIRSe MAF, e con l'accordo di tutte le associazioni agricole. Abbiamo messo in campo un forte impegno, il massimo che potevamo, nell'ottica di dare risposte concrete ad un problema molto sentito, delicato e importante".

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