Un docufilm sull'esilio di Dante

L’opera di Fabrizio Bancale prodotta dalla Società Dante Alighieri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 giugno 2021 11:56
Un docufilm sull'esilio di Dante

Tra le valli del Casentino e le rive dell’Arno si terranno le ultime riprese del docufilm “Dante: l’esilio di un poeta” di Fabrizio Bancale. Prodotto dalla Società Dante Alighieri èun viaggio nei luoghi dell’esilio del Sommo Poeta, in occasione dei 700 anni della morte, con la volontà di raccontare e scoprire un Dante diverso, meno accademico e più umano, sottolineandone la sua contemporaneità.

A Firenze verrà girata la scena iniziale del film documentario: un lungo time lapse sui tetti del capoluogo toscano, quelli che Dante non rivedrà mai più dopo essere stato cacciato dalla sua città. “Ad accoglierci sarà la splendida basilica di San Miniato che si trova in uno del luoghi più elevati della città. Da qui il nostro clochard, interpretato da Gigi Savoia, osserverà le cupole, le torri e i palazzi di una Firenze immersa nel sonno. Giunta l’alba, saluterà quello splendido panorama per riprendere il suo lungo cammino in compagnia dell’inseparabile carretto pieno di stracci e vecchi oggetti. “Ma quello ingrato popolo maligno che discese di Fiesole ab antico...” ad accompagnare la camminata del clochard le terzine del XV canto dell’Inferno, l’invettiva piena di rancore che Dante rivolge ai suoi concittadini”, racconta il regista Bancale.

Si conclude quindi nella città natale di Alighieri il percorso che ha visto la troupe composta anche da Penelope Zaccarini e Mario Di Fonzo, attraversare l’Italia centro settentrionale accompagnati da esperti dantisti, esimi professori e rappresentanti dei diversi comitati danteschi presenti sul territorio, per narrare aneddoti, fornire spiegazioni, regalare curiosità. Insieme a loro le anime erranti interpretati da Canio Loguercio e Giovanna Famulari nelle vesti di di musicisti di strada, Paola Tortora sarà una turista con la passione del disegno e Alfonso Desentre un monaco dello sguardo torvo e inquietante, e il già citato Gigi Savoia.

“Dante: l’esilio di un poeta” è scritto dallo stesso Bancale, con la collaborazione di Germano Rubbi, e vede la direzione artistica di Lamberto Lambertini e la consulenza storica di Alberto Casadei, Gino Ruozzi e Marco Veglia

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