“Firenze si conferma una delle destinazioni europee più gettonate e soprattutto tornano a salire presenze e spesa turistica. Il 2014 si chiude in positivo per il mercato turistico e le strutture ricettive alberghiere, grazie anche all’allungarsi della stagione e ad un periodo natalizio caratterizzato da un buon flusso di arrivi, dall’estero e anche dall’Italia”. Traccia un primo bilancio dell’anno appena concluso il Presidente di Federalberghi Firenze, Francesco Bechi. Bilancio fortunatamente con più luci che ombre e un deciso incremento dei pernottamenti, garantito soprattutto dai turisti stranieri, che hanno più che bilanciato l’andamento del turismo interno.
“A questo - spiega Bechi - bisogna aggiungere una crescita notevole delle aspettative per il 2015 da parte degli operatori, il cui sentiment è generalmente positivo; grazie anche ai numerosi eventi annunciati che dovrebbero tradursi in occasioni preziose di visita. A cominciare con il Bilaterale Italia-Germania a fine gennaio, che vedrà anche la presenza della cancelliera Angela Merkel; seguito dalle celebrazioni per i 150 anni di Firenze capitale. Infine, a novembre, la grande attesa per il Convegno ecclesiastico che porterà in città anche Papa Francesco.
Occasioni importanti, sia per i numeri che per la capacità di incrementare ancora l’appeal della nostra città. Senza contare ovviamente l’evento principale dell’anno, cioè l’Expo, che al di là di tutte le polemiche si configura come una grande opportunità, che va sfruttata. Importante è prepararsi in modo adeguato, sia una politica di marketing turistico, già avviata dalla Regione, ma a cui è necessario ciascuno contribuisca per le proprie possibilità, sia a livello di comunicazione, preparando iniziative mirate in grado di attrarre sul nostro territorio i visitatori della manifestazione milanese”.
“Il bilancio positivo del 2014 tuttavia non fa quadrare i conti delle imprese ricettive, che nel corso di questi anni di crisi hanno subito perdite importanti – prosegue il Presidente di Federalberghi Firenze – sia il termini di presenze che di fatturato. E la crescita riscontrata ha senz’altro tra i suoi motivi anche il ridotto prezzo di vendita delle camere, dovuto al fatto che molti alberghi hanno optato per un taglio deciso che però ha ridotto fortemente anche la marginalità d’esercizio. Cosa che ha comportato una riduzione delle disponibilità da destinare agli investimenti. L’obiettivo è dunque adesso quello di recuperare almeno in parte quella marginalità, necessaria per far fronte alle spese di ammodernamento e di manutenzione, indispensabili se vogliamo conservare la qualità dell’offerta”.
