E’ partito oggi dalla Toscana verso l’hub creato dalla Protezione civile nazionale a Palmanova, in provincia di Udine, un container con una cucina da campo ed un potabilizzatore destinati alle popolazioni colpite dal terremoto in Turchia e Siria.
“Siamo stati tra la prime regioni a raccogliere l’invito del Dipartimento nazionale della Protezione civile – ha spiegato il presidente Eugenio Giani – e abbiamo messo a disposizione materiali per dare un aiuto immediato a tante persone in difficoltà dopo il sisma. Siamo in costante contatto con il Dipartimento e abbiamo dato la massima disponibilità per qualsiasi necessità”.
Mentre continua a crescere il bilancio delle vittime causate dal tremendo terremoto che ha devastato Siria e Turchia, Oxfam – organizzazione umanitaria già impegnata nella lotta alla povertà in tante periferie delle nostre città - lancia un appello alla solidarietà dei cittadini toscani in sostegno del proprio intervento al fianco delle decine di migliaia di persone che negli ultimi giorni hanno perso tutto a causa del sisma.
Oxfam è infatti in queste ore al lavoro nelle zone più colpite per portare beni di prima necessità, coperte, acqua pulita e kit igienici agli sfollati.
Drammatica la situazione in Turchia dove il sisma ha colpito 13 milioni di persone - 1 abitante su 6 - oltre 12 mila edifici sono stati distrutti e molti altri rischiano di crollare, le strade sono inservibili, e dopo il 6 febbraio sono state registrate quasi 300 scosse di assestamento. Ad Hatay, una delle città più colpite, sono rimasti in piedi solo tre ospedali. “Eravamo terrorizzati, non credevo ce l’avremmo fatta, – ha raccontato agli operatori di Oxfam sul campo Ali, che vive con quattro figli a Gaziantep – sembrava che i muri di casa ci venissero addosso. È stato uno dei giorni più brutti della mia vita”.
In Turchia, Oxfam è al lavoro in queste ore, insieme a decine di organizzazioni locali e cooperative femminili per fornire cibo, riparo e aiuto piscologico ai sopravvissuti nelle aree più colpite, tra cui Gaziantep, Hatay e Mardin. Con l’obiettivo di raggiungere 1,5 milioni di persone.
Non meno tragica è la situazione in Siria, dove al momento il terremoto ha causato oltre 3.500 vittime e tantissimi feriti. Una delle situazioni più difficili si registra ad Aleppo, dove i team di Oxfam sono al lavoro per portare beni di prima necessità, soprattutto acqua pulita e kit igienico sanitari agli sfollati; si sta inoltre lavorando per testare la sicurezza di centinaia di edifici e per riparare le infrastrutture idriche che servono migliaia di persone, con l’obiettivo di soccorrerne 300 mila nei prossimi 6 mesi.
“Nelle zone più devastate della Turchia tantissimi vivono in auto, nelle moschee, nelle tende e per resistere al gelo della notte hanno solo fuochi accesi per strada. I rifugi allestiti per ospitare chi non ha più una casa, sono sovraffollati, e il numero delle vittime è straziante, basti pensare che i materiali per dare sepoltura alle vittime stanno finendo – spiega Valentina Bidone, coordinatrice umanitaria di Oxfam Italia – In zone della Siria, come Aleppo, il sisma ha sconvolto un Paese, una città, già dilaniati da 12 anni di conflitto.
Tanti sono senza casa e riparo, costretti a vivere per strada al freddo, e non sanno come procurarsi il prossimo pasto.Stiamo intervenendo in entrambi i Paesi per soccorrere più persone possibile nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, ma le sfide e i bisogni sono enormi e crescono di ora in ora. Per questo lanciamo un appello alla solidarietà di ciascuno, perché anche un piccolo contributo in questo momento può fare davvero la differenza per salvare vite e alleviare le sofferenze indicibili di tanti”.