Tramvia, Palazzo Vecchio pagherà i danni a tutti?

I commercianti pronti ad essere risarciti dal Comune di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 agosto 2014 13:15
Tramvia, Palazzo Vecchio pagherà i danni a tutti?

Tramvia, cantieri in corso. L'opera porterà innumerevoli vantaggi, ma adesso si pensa ai danni.Danni per i commercianti che sono pronti ad essere risarciti senza che vi sia alcun rischio di danno erariale e sperano che le Linee 2 e 3 non siano una nuova "Caporetto del viale Talenti".La Linea 1 fu una Caporetto? Chissà cosa penseranno a questo punto i residenti, nella infinita guerra tra poveri, che sono scesi in strada per difendersi da espropri, barricate, inversioni di marcia, abbattimento di alberi, realizzazione di ponti, sparizione di parcheggi, allungamenti nei tempi di tragitto verso il lavoro.

C'è crisi per tutti.Palazzo Vecchio è pronto a risarcire mezza Firenze? "Il Comune di Firenze può tranquillamente indennizzare le imprese che verranno danneggiate dai cantieri per la Tramvia" lo afferma con certezza Confcommercio Firenze che ha chiesto all’avvocato Paolo Tessari di condurre uno studio sulla delicata questione. Il presidente di Confcommercio Firenze Jacopo De Ria ed il referente di zona Alessandro Poneti hanno presentato il legale che ha spiegato come “l’amministrazione potrà risarcire le aziende senza incorrere in nessuna sanzione da parte della Corte dei Conti”.

Il sindaco Nardella – ha ricordato l’avvocato Tessari, - non molto tempo fa aveva espresso perplessità sull’ipotesi di risarcimenti alle imprese danneggiate dai cantieri. In particolare il primo cittadino accennò al rischio di violazione delle regole della concorrenza fissate da un trattato europeo che, in sostanza, vieta aiuti statali alle imprese”. L’affermazione di Nardella, aggiunge il legale, “è però solo in parte fondata”.

Il divieto esiste, sì, “ma ci sono delle eccezioni”. “Quella che ci interessa – spiega Tessari, - è contenuta sempre in un regolamento europeo di recente emanazione (decorre da quest’anno), che consente sì l’aiuto da parte dello Stato o da una Pubblica amministrazione ad un’azienda, a patto però che sia inferiore, per ogni singola azienda, ai 200mila euro complessivi in un triennio”. “Sotto questa cifra – prosegue Tessari, - l’aiuto viene considerato ‘irrilevante’ da parte dell’Ue.

Insomma, nessuna regola della concorrenza viene alterata”. Palazzo Vecchio può quindi serenamente pensare a risarcire le imprese che saranno interessate dai cantieri fino, appunto, alla cifra limite di 200mila euro. “Si tratta di una scelta politica e finanziaria insindacabile da parte della Corte dei Conti”, ribadisce l’avvocato Tessari, ricordando che “il danno erariale esiste solo quando c’è violazione di legge o comunque un atto illecito”. Ma non sarebbe questo il caso. “Ci fa molto piacere mettere le nostre conoscenze a disposizione di tutta la città – afferma Jacopo De Ria -. A questo punto, nulla impedisce all’amministrazione di pensare ad una serie di incentivi per le imprese che, già martoriate dalla crisi, dovranno vedersela anche coi cantieri”. “Ascoltiamo ‘la base’ per confrontarci con la viva voce delle imprese che vivono in prima persona i disagi”, le parole di De Ria.

E Poneti: “Sapere che ciascuno di noi potrebbe avere fino a 200mila euro di indennizzo mi conforta. Tra noi commercianti la preoccupazione è alta: speriamo dunque che il Comune ci venga incontro. Non vorremmo che anche qui si ripetesse la Caporetto del viale Talenti”.

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