Terremoto sui vertici del Maggio Musicale: la polemica non si placa

Bussolin (Capogruppo Lega): “Piena solidarietà al Sovrintendente Chiarot ed al Direttore musicale Luisi”. Stella (FI): "Nardella fa pagare con soldi pubblici i suoi consiglieri personali". Bundu e Palagi (Sinistra Progetto Comune): "Ogni giorno una novità. Occorrono chiarezza e garanzie lavorative"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 luglio 2019 23:55
Terremoto sui vertici del Maggio Musicale: la polemica non si placa

Firenze, 18 luglio 2019- Continuano a suscitare polemica le dimissioni del sovrintendente Cristiano Chiarot dal suo incarico al Maggio Musicale Fiorentino. Con Chiarot l'istituzione musicale fiorentina ha diffuso la musica anche fuori dalla sua sede più istituzionale per raggiungere pubblici diversi e collaborare con altri organismi culturali in tutto il mondo.

“Il progetto di apertura del Teatro del Maggio a tanti spettatori, di tante età, in tante realtà geografiche – dice la presidente della Fondazione Toscana Spettacolo Beatrice Magnolfi – ha fatto sì che la grande musica sia arrivata anche in piccoli centri che così hanno avuto occasione di ospitare proposte di elevatissimo livello artistico. La collaborazione fra il Teatro del Maggio, col sovrintendente Cristiano Chiarot, e la Fondazione Toscana Spettacolo ha poi ulteriormente rafforzato questa diffusione della cultura come diritto di cittadinanza. Per questo desidero ringraziarlo a nome mio e di Fondazione Toscana Spettacolo”.

A lasciare sconcertati sono anche le dichiarazioni del Sindaco Nardella sulle vicende del Maggio Fiorentino: "Prima è stato garantito che la nuova nomina di Nastasi non avrebbe in alcun modo messo in dubbio la Sovrintendenza di Chiarot, poi invece si scopre che tutto ciò non era tecnicamente possibile e infine la risposta misera e stizzita al Direttore Luisi che smaschera ciò che non era stato detto apertamente: solo un cambio di strategia politica -si legge in un documento di Sinistra Italiana Federazione Firenze- Ora domandiamo al Sindaco: in pochi giorni abbiamo perso un Sovrintendente che a fatica stava rimettendo in piedi i bilanci, che cercava di dare stabilità al personale, che cercava di aprire il teatro alla città e un Direttore di chiara fama internazionale. Perché? Dove vogliamo andare? Quale politica culturale sottende tutti questi cambiamenti? Come intende andare avanti? Perché è così strategica la presenza di Nastasi? Nastasi è una conoscenza già nota per Firenze, si è occupato del Teatro del Maggio e non ha lasciato un buon ricordo.

E’ stato il vero uomo della riforma Franceschini e del passaggio delle Fondazioni Liriche ad Ales con esiti negativi sia nei rapporti con i lavoratori che con le parti sociali".

"Nardella fa pagare con soldi pubblici i suoi consiglieri personali. E sistema a presidente della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino Salvatore Nastasi, già direttore generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e vice segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, attuale consigliere strategico del sindaco. Chi sarà il prossimo?". Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia). "Come non bastasse - aggiunge Stella - il sindaco ha appena nominato membro del cda di Firenze Parcheggi SpA l'ex consigliere comunale del Pd Leonardo Bieber, già coordinatore della campagna elettorale del Pd alle recenti elezioni comunali. A Firenze funziona così".

“Assume la scena di un blitz – commenta il Capogruppo della Lega a Palazzo Vecchio Federico Bussolin – quello imposto da Nardella ai danni del Sovrintendente Chiarot. Ma è con Luisi che si scopre il segreto di Pulcinella: imporre Nastasi è una scelta politica, dispiace che Nardella durante la presentazione delle sue idee per Firenze in Consiglio, non abbia speso neanche un minuto per il Maggio.

Una querelle che si sta consumando tutta fuori dalle sedi istituzionali: il Sindaco ha l'obbligo morale di riferire in Consiglio Comunale. Quale convenienza ha Nardella nel promuovere la figura di Nastasi? Si vuole competere con La Scala di Milano, quindi non si porrebbe il problema anagrafico per Chiarot già sollevato, giacché praticamente coetaneo del futuro sovrintendente lombardo. Eppure Nastasi lo conosco come il ministro ombra renziano: davvero non esiste persona più trasparente? Egli compariva più volte sulle intercettazioni P4, per non parlare della rottura mai sanata con Napoli per la gestione del teatro Grande di Pompei: non certo la professionalità di cui abbiamo bisogno. Altro che competizione con la Scala, Nardella sta lasciando la mano del Maggio per occuparsi di altro, forse per il troppo impegno nel rincorrere Salvini con critiche e scarse proposte sulla sicurezza locale.

Ma è un passaggio sgarbato, verso una istituzione che merita di essere rappresentata dal proprio Sindaco e non da un alfiere di Matteo Renzi”.

"Ogni mattina una lavoratrice o un lavoratore del Maggio Musicale si sveglia e con preoccupazione attende nuove comunicazioni da parte dell'Amministrazione. Dal Sindaco e dall'Assessore Sacchi - dichiarano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune) -. Abbiamo ascoltato informazioni tra loro contraddittorie, o almeno così ci è parso. Tanto che oltre ad aver depositato due giorni fa una richiesta di comunicazioni da parte del Sindaco nel prossimo consiglio comunale, oggi abbiamo aggiunto un question time per il prossimo lunedì.

Alla domanda di attualità che avevamo presentato - proseguono Bundu e Palagi - il malcapitato Sacchi ci aveva rassicurato rispetto ai rapporti tra Nardella, Nastasi e Chiarot. Smentito questo passaggio abbiamo saputo che il Sindaco adesso "scenderà in campo" (espressione infelice) direttamente". "Ci chiediamo quale sia il progetto complessivo pensato da Nardella, quando ha scelto di comunicare a mezzo stampa la nomina di Nastasi.

Vogliamo anche capire come questo sia stato aggiornato alla luce delle dimissioni di questi giorni. Inoltre - concludono Bundu e Palagi - vogliamo sapere quali garanzie abbia la cittadinanza in merito al futuro di un importante spazio culturale, oltre a pretendere rassicurazioni per tutte le persone coinvolte nel loro futuro lavorativo, a partire da quelle ancora in attesa di stabilizzazione".

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