TAV, Tunnel e Stazione: il progetto, un buco nell'acqua

​Cosa avverrà dopo l'abbandono del progetto di Tunnel AV sotto la città e della costruzione della Stazione Foster?

Antonio
Antonio Lenoci
06 luglio 2016 17:16
TAV, Tunnel e Stazione: il progetto, un buco nell'acqua

Alcuni consiglieri comunali di Firenze sono oggi soddisfatti del ripensamento operato dal sindaco Dario Nardella e sottoscritto dal Ministro Graziano Delrio tanto da aver accolto in Palazzo Vecchio i Comitati cittadini per una conferenza congiunta.Cosa accade adesso? Sul tavolo la priorità di fermare i lavori che l'opposizione segnala essere in "prosecuzione" e l'eventuale ripristino dei luoghi a patto che non vi siano alternative percorribili, ma non ancora espresse dal primo cittadino che ha rimandato ai tecnici il compito di formularle.Dopo anni di studio parallelo tra favorevoli e contrari al nodo dell'Alta Velocità ci si è accorti che Santa Maria Novella è una Stazione con "fine corsa del treno"?Oppure la falda sotto la Stazione Foster si è rivelata più critica di quanto auspicato? I pozzi non funzionavano a dovere?L'ipotesi di potenziare Campo di Marte o Rifredi, con "treno in transito", non è più remota come appariva qualche anno fa, ma cosa comporterebbe al traffico ferroviario in arrivo da Nord-Est o da Sud sul versante Rovezzano- Girone- Sieci-Pontassieve? Da dove transiterebbe l'Alta Velocità per raccordarsi tra Campo di Marte e Rifredi? Cosa accadrà al camerone di via Circondaria, alle opere propedeutiche, al tunnel 'morsicchiato' dalla talpa?Domande, al momento, senza risposta. L'attenzione politica e civica si concentra su un atto propedeutico: la dichiarazione di resa incondizionata da parte di chi avrebbe voluto a tutti i costi portare a termine l'Opera.

Anche se trovare oggi un sostenitore senza se e senza ma sembra più difficile. Eccezion fatta per Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale toscano, già figura istituzionale di spicco nella Commissione regionale creata ad hoc per confutare atti ed effettuare sopralluoghi presso le aree coinvolte nel Mugello, nell'aretino ed a Firenze.

Un buco nell'acqua. “Un progetto, quello del Passante, nato male e cresciuto peggio, con oltre 20 prescrizioni già in fase di rilascio della Valutazione di impatto ambientale (VIA) con tali e tante criticità non ancora risolte; impatto sulla falda nelle zone delle Tre Pietre, dei Macelli e di Campo Marte dove i livelli delle acque sotterranee sono pericolosamente sbilanciati e presunte “mitigazioni” previste assolutamente insufficienti.

È indispensabile – spiegano i consiglieri Amato, Grassi e Xekalosintervenire velocemente per il ripristino!".Danni. "Per non dimenticare i danni che lo scavo dei tunnel avrebbe provocato in migliaia di appartamenti e monumenti, danni che sarebbero stati amplificati dall'uso di una sola fresa invece delle due sempre utilizzate in questi casi. Il Passante TAV si è dimostrato insostenibile ambientalmente, economicamente e politicamente. Due importanti inchieste della magistratura hanno fatto luce sul sistema corruttivo e infiltrato dalle mafie dando così il colpo di grazia ad un progetto da sempre inutile, screditato e criminogeno"."Gettati al vento ben 760 milioni di euro! Una cifra che avrebbe potuta essere impiegata in maniera molto più costruttiva se i decisori politici avessero ascoltati gli appelli e i consigli di chi aveva visto, fin dall'inizio, tutte i problemi di questo progetto. Nonostante le indiscrezioni filtrate da Ferrovie; nonostante le dichiarazioni di Sindaco e Ministro, i lavori al cantiere dei Macelli proseguono e si continuano così a spendere risorse e a provocare danni che dovranno essere riparati.

Alle parole  – ribadiscono i consiglieri Amato, Grassi e Xekalos – devono seguire fatti concreti. Come consiglieri comunali appoggiamo le associazioni del “Fronte No TAV” che sono unite dall’idea di una progettazione sostenibile del nodo ferroviario e, con loro, non intendiamo abbassare la guardia".

"L’abbandono del progetto di tunnel e stazione Foster aprirebbe grandi opportunità per lo sviluppo della mobilità nell’area fiorentina: finalmente una quantità importante di risorse si libererebbero per uno sviluppo reale della mobilità pubblica che risponda alle esigenze di abbattere il traffico privato, l'inquinamento conseguente e favorire un trasporto pubblico efficiente.I cittadini sono stanchi di leggere di riunioni di vertice in cui si delega alle Ferrovie – e alle lobby interessate – la risistemazione del nodo ferroviario di Firenze.

È venuto il momento di aprire un approfondito dibattito in città per capire quali sono le reali esigenze della popolazione. Si deve avviare – proseguono i consiglieri – un concreto percorso di progettazione partecipata di cui i cittadini devo essere i protagonisti. Solo così si sconfiggono le lobby che hanno colonizzato tutte le istituzioni. Il gruppo di lavoro di tecnici che negli anni passati ha analizzato approfonditamente il Passante AV e fatto concrete proposte è ancora attivo è a disposizione; l’Università di Firenze ha dato la disponibilità a lavorare per la realizzazione di un progetto di mobilità condiviso con la cittadinanza e di quanto distrutto (ai Macelli, a Campo Marte, a Santa Barbara).

Insieme alle associazioni del “Fronte No TAV” – concludono i consiglieri Amato, Grassi e Xekalos – siamo pronti a mobilitarci in questo percorso e a dare il contributo fattivo. Adesso tutti attendono atti concreti dalle istituzioni”.

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