Stensen, inizia la rassegna di documentari

Per tre martedì un viaggio con tre produzioni emiliane

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 novembre 2021 11:26
Stensen, inizia la rassegna di documentari

Al via domani, martedì 16 novembre, al Cinema Stensen (viale don Minzoni 25) una mini rassegna di tre documentari prodotti in Emilia-Romagna dal titolo “Doc in tour 2021”, organizzata e promossa da Regione Emilia-Romagna, Fice Emilia-Romagna, D.E-R e Fondazione Cineteca di Bologna. Nei tre doc si parlerà del festival di teatro di Santarcangelo, della politica di Nilde Iotti e delle donne Magar in Nepal.Si inizia domani, martedì 16 novembre alle 19 con “Santarcangelo Festival” di Michele Mellara e Alessandro Rossi (Italia 2020, 76’) alla presenza di Marco Mazzoni e del collettivo artistico Kinkaleri.

E’ il racconto di 50 anni di Santarcangelo Festival. Centinaia di spettacoli, compagnie, parole, incontri, passioni, delusioni, tempeste. Dal teatro politico/popolare dei primi anni ’70 al teatro delle compagnie e al Terzo Teatro degli anni ’80, dal teatro dell’attore al teatro della performance, e infine al Festival senza teatro: il festival delle arti.

Martedì 23 novembre alle 19 “Nilde Iotti, il tempo delle donne” di Peter Marcias (Italia 2020, 80’). Attraverso immagini di repertorio, testimonianze di chi l’ha conosciuta, la vicenda umana e politica della comunista Nilde Iotti si allontana dal sentiero biografico e penetra nel vivo delle nostre esistenze, oggi rese migliori dal suo coraggio che scardinò tabù ed emancipò la società civile italiana.

Martedì 30 novembre alle 19 “Magar Women” di Rosario Simanella (Italia 2019, 58’) alla presenza del regista. Il doc racconta la vita di un gruppo di donne che vivono a Nangi, un piccolo villaggio sulle aspre catene montuose del Nepal. Sono donne Magar, producono reddito, prendono decisioni autonomamente, amano la natura. Hanno un senso della comunità molto pronunciato, trasformando il loro villaggio in un modello di emancipazione femminile. In un paese in cui le condizioni delle donne sono tra le peggiori del mondo, le donne di Nangi combattono con la forza del loro sorriso. Intorno a loro il meraviglioso paesaggio di una delle catene montuose più alte e sconosciute del mondo.

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