Stati generali della Montagna, svolta in Toscana?

Saccardi: “Pnrr grande occasione, ora urgente attrezzare le amministrazioni”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 luglio 2021 09:08

“Una politica trasversale che metta insieme le varie tessere di un puzzle in grado di restituire il disegno di una Toscana che funziona, bella e in equilibrio: questo è il fulcro su cui poggiamo la strategia per le aree montane e interne”.

Così la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi che ha chiuso la mattinata di lavori degli Stati generali della montagna, la giornata organizzata da Regione Toscane e Anci Toscana nell’ambito di Dire e fare.

“Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza ha messo a disposizione le risorse che saranno indispensabili per investire nei territori montani per contrastare lo spopolamento e valorizzarli. Ma per accedervi dovremmo avere progetti pronti e esecutivi altrimenti le perdiamo – ha proseguito Saccardi –. Ecco perché dovremo lavorare a incrementare il personale tecnico in dotazione delle varie amministrazioni locali, senza il quale i progetti non si fanno. La carenza di personale tecnico nei Comuni ci costringe a impiegare chi c’è per le esigenze più urgenti ma meno strategiche. E non possiamo più permettercelo”.

Stessa riflessione sul personale adibito alla gestione e manutenzione dei boschi, per il quale la Regione impegna 14 milioni di euro destinati a oltre 450 operai in Toscana che “sono già pochi – ha sottolineato la vicepresidente - e che più volte capita siano impiegati per funzioni diverse da quelle relative al core business legato alle foreste”.

“Sono contenta che con Anci sia arrivato il momento per avviare una riflessione insieme che ci permetta di affrontare queste questioni perché se si affrontano si possono risolvere”.Ultimo tema trattato, quello dei giovani imprenditori. C’è un ritorno innegabile alla campagna e all’economia che su di essa poggia da parte delle giovani generazioni che vedono l’agricoltura come tecnologia oltre che come tradizione. E la fusione di questi due aspetti, innovazione e tradizione, è la chiave per interpretare al meglio l’agroalimentare del futuro. Per questo siamo al fianco dei giovani e della loro progettualità con bandi e opportunità e di fatto la Regione ha deciso di incrementare le risorse a disposizione del pacchetto giovani del PSR.

“La Toscana è bella perché il lavoro dell’uomo l’ha resa tale – ha concluso Saccardi – Non è con i vincoli che si salvaguardano i territori ma con la gestione intelligente e con la cura. Con il contributo prezioso di Anci possiamo affrontare questo scenario in cui, oggi più che in passato, tutto si tiene e se soffre un’area a monte anche a valle se ne subiscono le conseguenze”.

“Oggi AnciToscana - ha detto Matteo Biffoni, presidente Anci Toscana e sindaco di Prato - arriva a questo appuntamento con uno straordinario risultato di partecipazione e coinvolgimento dei Comuni montani della nostra regione: i 18 incontri del percorso di ascolto che abbiamo organizzato degli ultimi sei mesi hanno coinvolto ben 151 sindaci, ognuno dei quali ha portato i problemi, le richieste, le prospettive delle sue comunità. È necessario cambiare le dinamiche che hanno portato all'impoverimento e allo spopolamento dei territori montani, con l’attrazione verso i nuclei urbani: rischiamo seriamente di compromettere lo sviluppo, l'equilibrio e il futuro dell'intera Toscana.

Quello che emerge dalla voce dei sindaci è la necessità di investire nella montagna, per offrire servizi scolastici, sanitari, digitali, infrastrutturali che permettano di colmare il divario con le città e permettano a chi vive questi territori di vivere, lavorare, studiare, spostarsi.Abbiamo raccolto una grande voglia di impegnarsi per dare risposte concrete, che ci auguriamo possano arrivare anche grazie agli investimenti del Pnrr. E dunque oggi non deve essere solo un momento di ‘restituzione’ del lavoro fatto alla Regione, ma una tappa di un percorso che vogliamo condividere e in cui vogliamo coinvolgere anche il governo e Anci nazionale”.

“È arrivato il tempo di comprendere che la montagna è portatrice di valori e non di problemi – ha quindi detto Luca Marmo, sindaco di San Marcello Piteglio, responsabile della Consulta della Montagna di AnciToscana e presidente Provincia Pistoia -. La montagna non ha bisogno di essere un soggetto passivo: il concetto chiave per le politiche sulla montagna deve essere quello della connessione tra centro e periferie. Con la pandemia si è riscoperto che la montagna è portatrice di valori come l’aria pura, l’acqua, l'energia pulita, gli spazi aperti, la storia e l’identità della Toscana diffusa.

Bene. Ma ora non è più tempo di slogan, ora è il momento di agire e di riportare i territori al centro dell’azione politica, e comprendere che non possiamo gestire il futuro solo dalle città, soprattutto rispetto all’ambiente. Perché se per la vita nei territori montani si arriva al punto di rottura, difficilmente si potrà tornare indietro”.

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