Spaghetti Story, a Firenze il film che racconta i trentenni di oggi

Rassegna Ciak sul lavoro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 maggio 2014 11:48
Spaghetti Story, a Firenze il film che racconta i trentenni di oggi

Cosa significa avere trent’anni oggi in Italia? E’ questa la domanda intorno alla quale si sviluppa Spaghetti Story, la tragicommedia di Ciro De Caro che sarà proiettata giovedì 29 maggio alle 21.00 presso il cinema Stensen (viale Don Minzoni 25) a conclusione della decima edizione di Ciak sul lavoro, la rassegna su cinema e lavoro promossa da CIGL Firenze e Toscana. Al termine della proiezione il regista incontrerà il pubblico in sala (ingresso intero 5€/ ridotto 4€).

Il film d’esordio del regista romano racconta la storia di quattro giovani adulti di oggi: Valerio, che vorrebbe fare l’attore ma si arrangia con impieghi part-time nell’attesa di poter vivere del proprio lavoro, Scheggia, che abita ancora con la nonna e spaccia droga definendosi “rivenditore al dettaglio”, Serena dottoranda che vorrebbe costruire una famiglia con Valerio e Giovanna, massoterapista che sogna di diventare chef di cucina cinese. Tutti e quattro sembrano avere le idee chiare su chi sono e cosa vogliono dalla vita, ma di fatto restano ingabbiati nei propri schemi mentali: ognuno giudica l’altro, ed è cieco di fronte alle proprie esigenze e potenzialità. Tutto però cambia quando la giovane prostituta cinese Mei Mei entra a far parte delle loro vite.

“Spaghetti Story è un film totalmente indipendente, in cui ho voluto raccontare la mia generazione, troppo spesso dimenticata dalle commedie giovanili che vanno per la maggiore” – racconta Ciro De Caro. E continua: – “È un film low budget, anzi, sarebbe più corretto dire no budget: ho preferito agire piuttosto che restare in attesa di un vero e proprio finanziamento, non ho voluto correre il rischio che il film non vedesse mai la luce. Troppo spesso, infatti, nell’attesa di opzionare un attore famoso per invogliare un produttore a investire o ricevere i fondi che non arrivano, i film non vengono prodotti, e le storie che dovrebbero raccontare la “nostra storia” non vengono raccontate.”

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