Quando i cittadini declinano l'invito a partecipare alla gestione del bene collettivo suona un campanello d'allarme che difficilmente può essere ignorato. Dopo anni di silenzio da parte di un vicinato deluso, anni in cui la cronaca locale si è limitata a registrare su carta e nel web i singoli, ripetuti, episodi segnalati ed i relativi interventi da parte delle forze dell'ordine, la nascita del Comitato Palomar ha negli ultimi mesi riportato l'attenzione su una "Via Palazzuolo viva e vivibile".I cittadini si sono organizzati attraverso Facebook per seguire e monitorare la situazione.
Non solo quello che la società moderna definisce uno "sfogatoio" ma un mezzo di comunicazione in grado di allertare gli addetti alla sicurezza pubblica, i media e di conseguenza l'opinione dei fiorentini ed anche l'Amministrazione comunale che ha recentemente risposto all'appello cogliendo al balzo l'opportunità di destinare gli oneri di urbanizzazione previsti dal recupero dell'ex banco dei pegni per un restyling dell'intera strada con marciapiedi nuovi, nuova viabilità e nuova segnaletica, Da poche ore è in corso una discussione in merito all'iniziativa "Via Palazzuolo è casa mia" un progetto al quale lavorano l'Associazione Anelli Mancanti ed altre quali Palazzuolo strada aperta Il Grillo Parlante Multiverso coworking Caritas.
Obiettivo dichiarato: "Ricostruire il tessuto associativo, di residenti e commercianti del quartiere. Vorremmo farlo attraverso un percorso di partecipazione ed ascolto e l'organizzazione di attività concrete di rigenerazione sociale ed economica dell'area. Presenteremo il progetto all'Autorità per la Partecipazione della Regione e per farlo abbiamo bisogno di raccogliere 856 firme di cittadini residenti nel Quartiere 1, entro il 28 gennaio. Chiediamo il vostro prezioso sostegno per dare vita a questo percorso cittadino, aiutandoci a raccogliere le firme necessarie in via Palazzuolo 8, lunedì - giovedì, 16:30 - 21 Multiverso coworking, Via del Porcellana 57/59R, lunedì - venerdì 10-18 La Boite, Via Palazzuolo, 17R tutti i giorni 8".Come l'hanno accolta i residenti? Così: "Hanno dato un nome allettante al percorso partecipato sponsorizzato dalla Regione.
Apparentemente è una bella cosa e i politici se ne riempiranno la bocca. In realtà è una scatola vuota per dirigere dall'esterno quello che gli enti pubblici vorranno fare di via Palazzuolo tirandola per le lunghe con incontri 'partecipativi' dove saranno coinvolte le associazioni della strada. Noi abbiamo detto NO. Non perché vogliamo per forza fare i bastian contrari. Ma perché le azioni da fare per migliorare la qualità della vita nella nostra strada sono talmente evidenti, talmente scontate, che non c'è nessun bisogno di fare un percorso partecipativo.
Togliere gli spacciatori? Basterebbe il presidio fisso della polizia. Togliere le macchine parcheggiate abusivamente? Basterebbero un paio di vigili urbani ogni tanto. Per non parlare della porta telematica. Sono anni che la chiediamo! Ma, cosa volete, è la politica politicante che deve sempre mettere il cappello sulle cose. Che te la mena coi proclami e i percorsi partecipativi pagati coi soldi di noi cittadini quando non è capace di fare l'ovvio. Noi di Palomar a queste menate non ci stiamo, ma non molliamo, state sicuri, non molliamo!".
Tra i commenti al post del Comitato si legge: "I processi partecipativi sono una cosa seria, prevedono investimenti e reale potere decisionale dal basso. Ne abbiamo viste troppe di farse in questi anni: i "cento luoghi", le assemblee per l'Oltrarno, la "maratona dell'ascolto" per piazza dei ciompi, le assemblee per le materne. Inutile propaganda di una politica che finge di ascoltare, ma in realtà resta sorda. Non siete stufi di farvi prendere per il..?".Ma si legge anche: "La vera farsa è fare il bollettino del degrado, il più delle volte immotivato.
Con questo progetto nessuno vuole svolgere il lavoro dei politici o degli enti pubblici. E' un progetto che verte a migliorare o almeno vuole provarci e tutto ciò che tenta di migliorare a mio parere non dovrebbe essere mai essere denigrato".Ed ancora: "Io ci lavoro da 20 anni e ne ho viste migliaia, una stamani il gruppo spacciatori che ormai penso abbiano partita Iva. Giovedì sera uno massacrato moribondo sulla strada.
Dialogare con tutti è giusto ma bisogna sapere però quale fine. Io faccio parte di Palomar e ne sono orgoglioso perché abbiamo molte idee, non solo Polizia".
La proposta quella di mettersi al tavolo, come accaduto altre volte in città. In tanti ricordano ancora i Laboratori di Partecipazione organizzati negli anni in cui Firenze aveva un assessorato dedicato alla Partecipazione in Palazzo Vivarelli Colonna. Con la gestione Domenici non furono poche le proposte, ma altrettante proteste si sono contate per le serate trascorse alle Murate da cittadini rimasti poi delusi da progetti quali la riqualificazione di Piazza Ghiberti - Largo Annigoni.
Mai pervenuta.Successivamente è stata la Regione Toscana a ritrovarsi detentrice dei fondi disponibili per avviare progetti partecipativi. Anche in questo caso, l'occasione è stata il dibattito sulla nascita di una Moschea a Firenze necessaria per poter esercitare il diritto riconosciuto dalla Costituzione di praticare liberamente la propria religione. A decretare l'insuccesso dei tavoli è stato nei giorni scorsi l'imam di Firenze sottolineando che la comunità si muoverà in autonomia per identificare il luogo e realizzare l'opera o restaurarne una esistente.Forse il 'gran rifiuto' del Comitato più attivo del centro storico è da attribuire a questi scivoloni? L'allarme intanto continua a suonare.