Santa Maria Novella, un presidio contro le aggressioni al personale ferroviario

Giovedì 18 dicembre 2014 un presidio presso la Stazione di Firenze SMN lato piazza Adua dalle 10 alle 11 organizzato da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 dicembre 2014 16:59
Santa Maria Novella, un presidio contro le aggressioni al personale ferroviario

"Il fenomeno delle aggressioni al personale ferroviario è diventato un’emergenza davanti alla quale nessuno può più permettersi il lusso di girarsi dall’altra parte. Un capotreno derubato, un altro con il timpano lesionato a causa di un pugno ricevuto e l’ultimo aggredito ferocemente con le due braccia ingessate, questi gli ultimi episodi avvenuti in Toscana (che hanno causato anche problemi alla circolazione con ritardi e soppressioni), per non parlare di un collega accoltellato ad un polmone in Sicilia" da circa due anni le Segreterie Regionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti denunciano tale situazione in tutte le sedi possibili, sia aziendali che istituzionali assistendo a "continui rimpalli di responsabilità e competenze".

"Siamo di fronte a un grave problema di ordine pubblico a cui bisogna far fronte iniziando immediatamente con il togliere dall’isolamento il personale delle ferrovie! Le FS devono smetterla di “pensare” esclusivamente all’alta velocità e le Istituzioni devono intervenire per fronteggiare un problema che riguarda i ferrovieri ma anche i cittadini e viaggiatori.Riscontriamo quindi con favore le dichiarazioni rilasciate in questi giorni dal Presidente Rossi, ritenendo non più rinviabile un deciso intervento da parte della Società con azioni mirate ed adeguate risorse".In Toscana sono numerose le Polfer che dovrebbero chiudere i battenti entro la fine dell’anno, tra cui Pistoia, Siena, Massa, Pontremoli, Campiglia e San Giovanni Valdarno.

Chiudere le postazioni Polfer quando aumentano le violenze sui treni è da dementi: così se ne va l’unico barlume di legalità dentro la stazione. Alla scelta assurda di Renzi e Alfano fa da contrappeso il silenzio del governatore Enrico Rossi, che lascia sparire in tutta la regione i presidi contro il degrado sia a bordo dei treni che nelle aree limitrofe” con queste parole il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, ha partecipato questa mattina alla manifestazione di protesta degli agenti del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) contro la chiusura della Polfer alla Stazione di Pontassieve. “Il premier Matteo Renzi vuole risolvere i problemi dell’Italia intera – spiega Donzelli – ma non si accorge nemmeno dell’errore strategico che avviene a 50 metri da casa sua: chiudere le Polfer significa sia aumentare la percezione di insicurezza e degrado per chi utilizza le stazioni, sia rendere più complessa la gestione di persone che creano pericoli a bordo dei treni.

Basti pensare che quegli uomini qualche tempo fa hanno salvato una vita, mentre pochi giorni fa hanno arrestato due persone: senza di loro è facile intuire che la stazione di Pontassieve, importante snodo per i pendolari che ogni giorno arrivano a Firenze, diventerà meno sicura. La cosa assurda è che il mantenimento delle Polfer avrebbe costi minimi per lo Stato, dal momento che la maggior parte delle spese di gestione è in capo alle Ferrovie”.

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