Sanità: proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori

Bezzini: “Confronto aperto con tutti i protagonisti”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 settembre 2021 23:55
Sanità: proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori

Firenze 20.09.2021- Si è riunito stamattina Firenze l'attivo regionale dei quadri e dei delegati di CGIL FP, CISL FP e UIL FPL della Toscana Al termine è stato dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori del Servizio Sanitario Regionale con mandato alle segreterie regionali di CGIL FP, CISL FP e UIL FPL della Toscana di programmare le conseguenti iniziative di lotta da attuarsi nel breve e nel medio periodo.

E’ un grido di aiuto quello che lanciano il segretario della Uil Fpl di Lucca, Pietro Casciani e il segretario aziendale Andrea Lunardi. Un appello inevitabile guardando a quelli che sono i numeri dell’emergenza personale nel distretto lucchese. “Una carenza cronica e diffusa di personale che si aggrava di giorno in giorno. Se consideriamo che il personale medico, infermieristico e assistenziale rappresenta gli anticorpi del nostro servizio sanitario, allora siamo messi davvero male: gli ospedali sembrano affetti da una malattia autoimmune che manda in sovraccarico la gestione invece di potenziare il numero di dipendenti al servizio della salute dei cittadini. E la colpa è solo di chi decide dall’alto: bisogna invertire la rotta a partire dal blocco delle assunzioni disposto a livello regionale”.

Bastano pochi numeri, snocciolati da Casciani e Lunardi per far capire l’emorragia in atto: “All’ospedale San Luca e sul territorio di Lucca abbiamo una decina di operatori tra infermieri e oss che andranno in pensione a breve, con la Quota 100. Poi c’è un’altra decina di infermieri che sono in organico a tempo determinato ma a breve interromperanno il loro contratto per andare a lavorare in altre Asl dove hanno vinto il concorso – continuano i sindacalisti -.

E’ qui il nocciolo della questione. Le altre aziende sanitarie fanno i concorsi e assumono il nostro personale che continuiamo a sfruttare a tempo determinato senza alcuna prospettiva futura. Per ultimo ci troviamo a segnalare la situazione di alcuni infermieri e oss che erano assegnati alla nostra zona (di ruolo in altre Asl ) e che da anni lavoravano nel nostro ospedale. La direzione non è stata capace di trasformare i loro contratti a scadenza con comandi o altri istituti contrattuali.

Si trattava di personale appositamente formato sul campo per le esigenze dei reparti dove prestavano servizio. Tutto vano, ci siamo fatti scappare anche questi”.

La Uil fpl di Lucca pone poi l'accento sui tempi determinati e sui lavoratori in servizio attraverso l'agenzia di somministrazione lavoro dove si sente aria di mancato rinnovo del contratto. Anche questa soluzione se percorsa da parte dell'azienda sarà un’ulteriore batosta per l’organizzazione. “In questo contesto pesa enormemente anche la sospensione del personale che non ha effettuato la vaccinazione Covid 19: la loro assenza si fa sentire in termini di copertura degli organici e dei turni.

Spazi vuoti poi, si trovano un po’ in tutti i reparti. La carenza di personale è diffusa in tutti i settori assistenziali. Personale medico, infermieristico, tecnico sanitario: non c’è un profilo che sia a pieno organico – evidenzia ancora il segretario Uil Fpl -. E in questo momento siamo costretti a segnalare la grave carenza di personale medico che sta attraversando il pronto soccorso all’ospedale San Luca di Lucca. Una carenza che si protrae da anni e che non è mai stata colmata e rappresenta un'emergenza per il nostro territorio”.

Un quadro che viene aggravato dal blocco delle assunzioni deciso a livello regionale: “A Lucca siamo in una fase di allarme rosso e non possiamo immaginare cosa accadrà da qui a dicembre quando oltre alle attuali difficoltà aumenteranno fisiologicamente le assenze per malattie. Una situazione che rischia di andare fuori controllo se Regione e ASL non prenderanno le dovute precauzioni”.

“L’obiettivo è tutelare e rafforzare la sanità pubblica della nostra Regione per proiettarla nel futuro, e questo si ottiene garantendone anche la sostenibilità finanziaria. A tal fine stiamo portando avanti un lavoro che punta a trovare una sintesi tra la convergenza verso l’equilibrio di bilancio e la garanzia della continuità dei servizi e della qualità delle prestazioni erogate. Ciò è decisivo anche per cogliere le opportunità che il Pnrr ci pone di fronte.

È in questa direzione che si colloca la scelta assunta nei primi giorni di agosto di introdurre un meccanismo attraverso il quale il dipartimento regionale autorizza le assunzioni richieste dalle aziende, sulla base di comprovate necessità e gerarchie di priorità. Nell’ultimo mese e mezzo sono state autorizzate oltre 600 tra assunzioni e proroghe. Quindi non siamo di fronte ad un blocco, ma ad un metodo che si basa sul tenere insieme le esigenze operative delle aziende con una gestione oculata e attenta degli aspetti finanziari”.

Così l’assessore al diritto alla salute e sanità Simone Bezzini in merito alle politiche regionali di assunzione in ambito sanitario.

“Comprendiamo bene le difficoltà evidenziate dai professionisti e le preoccupazioni dei sindacati – sottolinea Bezzini - con i quali nelle prossime settimane proseguirà il confronto, a partire dai temi posti alla base della proclamazione dello stato di agitazione. Siamo al lavoro per dare risposte e alcune istanze verranno raccolte già nella prossima riunione di Giunta. Se lo Stato rimborserà alle Regioni le maggiori spese sostenute per l’emergenza Covid le maglie di regolazione della spesa potranno gradualmente allentarsi, su questo abbiamo assunto un’iniziativa forte in Conferenza delle Regioni. A volte è necessario fare il tagliando e regolare i motori per ripartire con ancora più slancio, attrezzati al meglio per affrontare le sfide di fronte a noi”.

Le assunzioni o proroghe autorizzate dal 5 agosto 2021 in poi (259 medici, 185 amministrativi, prevalentemente per i CUP, 107 infermieri, 52 tecnici, 2 ingegneri, 1 fisioterapista) si aggiungono a quelle già effettuate nel 2020 e nella prima metà del 2021, in particolare di infermieri e operatori socio-sanitari.

“La Toscana – prosegue l’assessore - a fronte dell’emergenza sanitaria, tra il 2020 e gli inizi del 2021, ha fatto un’ingente quantità di assunzioni a tempo indeterminato in sanità e questo ha prodotto un impatto finanziario, che va gestito con attenzione, che si aggiunge alle spese Covid che stiamo sostenendo quest’anno, alla necessità di tenere alti i volumi delle attività no-Covid, anche al fine di recuperare sul fronte delle liste d’attesa, e ad altre ragioni pregresse o di ordine strutturale”.

“Condividiamo totalmente le preoccupazioni espresse da CGIL FP, CISL FP e UIL FPL sulla necessità di incrementare la dotazione complessiva del Fondo Sanitario Nazionale, non solo per quanto riguarda la necessità di superare le difficoltà di questo momento, ma anche per accompagnare il fabbisogno di personale adeguato per dare funzionalità agli investimenti che verranno realizzati con il Pnrr. Ciò anche al fine di costruire un nuovo equilibrio tra percorsi formativi, fabbisogni e assunzioni, potenziare tutta la sanità territoriale e rafforzare il carattere pubblico e universalistico del nostro sistema sanitario”, conclude l’assessore.

La Direzione Sanità ha inoltre dato indicazione che il personale sospeso dal servizio per inadempimento dell’obbligo vaccinale, cui non è corrisposto alcun compenso in attuazione delle disposizioni di cui all’art. 4 del D.L. 44/2021 convertito con L. 76/2021, venga sostituito tempestivamente con forme contrattuali flessibili a breve termine, tendenzialmente tempo determinato o lavoro in somministrazione per il comparto, contratti libero-professionali per i medici. I contratti ‘per sostituzione’ dovranno essere a brevissimo termine, nell’ordine di un mese circa, con esplicita previsione di rinnovo, in modo da permettere il rientro degli operatori sospesi che decidano successivamente di ottemperare all’obbligo vaccinale senza significative sovrapposizioni con i sostituti e quindi senza aggravio di spesa per il sistema.

“Non è accettabile il piano della Regione Toscana che vuole coprire il buco di bilancio di oltre 400 milioni con tagli a personale e servizi sanitari. I tagli, uniti al blocco delle assunzioni, rischiano di far collassare il sistema. L’assessore Bezzini riferisca urgentemente in Commissione per spiegare le reali intenzioni della Giunta regionale di fronte allo sprofondo finanziario, spiegare come cercheranno di risparmiare senza intaccare i servizi” dichiara il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, componente della Commissione Sanità.

“Come Fratelli d’Italia ci batteremo con tutte le forze per scongiurare un taglio dei servizi. La pandemia non è finita e c’è bisogno di servizi attivi al 100%, va mantenuta un’offerta sanitaria adeguata. Servono assunzioni e investimenti, i cittadini non possono pagare le scelte scellerate e gli sprechi della Regione. Durante la fase più acuta della pandemia si sono spesi ben 7 milioni per l’acquisto di ventilatori polmonari, dopo un accordo privato, ma i macchinari non arrivarono in tempo. E adesso ci vengono a prospettare tagli alla sanità? E’ vergognoso! Così come il comportamento del Presidente Giani che rimanda il problema, quasi a voler negare la voragine di bilancio” attacca Petrucci.

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