San Casciano in Val di Pesa, 16 dicembre 2025. Nel borgo sancascianese di Decimo, negli spazi prestigiosi della pieve millenaria, incastonata tra le colline più belle del mondo, ritorna la tradizione del Presepe vivente, realizzato artigianalmente da un centinaio di volontari e volontarie. Fede, natura e storia si intrecciano nel grande evento che la comunità sancascianese si prepara ad accogliere e condividere il 28 dicembre 2025, il 4 e il 6 gennaio 2026 dalle ore 14.30 alle ore 19.
Prende vita un’originale rappresentazione della Natività con un consistente gruppo di cittadini e cittadine, guidati dal proposto di San Casciano, don Massimiliano Gori, che animeranno il Presepe vivente di San Casciano in Val di Pesa per rievocare l'avvenimento simbolo della cultura cristiana.
L’intero sito religioso è interessato dalla manifestazione patrocinata dal Comune. Le aree interne ed esterne dell’antica Pieve di Decimo sono parte integrante della scenografia: i locali annessi ristrutturati negli anni dai volontari, il giardino, il cortile, l’orto e tutto il terreno che circonda il complesso religioso. Ad illustrare la magica narrazione è un percorso libero popolato da pastori, artigiani, contadini, musicisti che accompagnano la rappresentazione.
Costituite da una sequenza di quadri di vita dell'epoca, le scene nascono dal lavoro di squadra delle maestranze locali e riproducono con dovizia di particolari le diverse tappe del percorso, realizzato da un nutrito gruppo di volontari composto da falegnami, fabbri, incisori. Al centro della messa in scena di Decimo c'è la tradizione agricola che unisce gli abitanti e porta nella piccola Betlemme di San Casciano personaggi, attività, antichi mestieri con chiari rimandi alla cultura contadina. Ogni angolo della canonica di Decimo si vestirà in modo da evocare il ricordo della notte di Natale e il cammino dei Re Magi.
Saranno presenti numerosi animali tra cui pecore, capre, agnellini, asini, alpaca. Nel corso della manifestazione sono previste varie forme di intrattenimento per grandi e piccini tra cui uno spettacolo di mangiafuoco e la possibilità di passeggiare a dorso di pony e degustare castagne e vin brulè. In questi giorni i volontari sono all'opera nel definire i dettagli della manifestazione.
Ingresso libero.
Della pieve di Santa Cecilia a Decimo, chiamata così perché situata al decimo miglio della via Cassia, si ha notizie fin dall’884 in un documento conservato nell’abbazia di Badia a Passignano che ne attesta la presenza.