Rifiuti, la Toscana scopre che il porta a porta funziona

​Arpat rende noto un Focus sui dati di produzione dei rifiuti urbani e raccolta differenziata nei comuni del Circondario Empolese serviti da Publiambiente

Antonio
Antonio Lenoci
03 dicembre 2015 12:48
Rifiuti, la Toscana scopre che il porta a porta funziona

L'Agenzia regionale per l'Ambiente spiega che in Toscana nel 2014 i migliori dati di produzione rifiuti procapite e raccolta differenziata sono stati registrati nei comuni di Gambassi Terme, Capraia e Limite, Certaldo e Montespertoli, tutti i comuni del Circondario Empolese.Qui abitano famiglie cui sono stati distribuiti contenitori speciali di colore diverso ed un calendario giornaliero per la raccolta.Quale beneficio hanno? Il sistema di calcolo della tariffa è premiante. Famiglie uguali per componenti e metratura dell'abitazione, se hanno comportamenti diversi nella gestione dei rifiuti, ricevono bollette diverse, a vantaggio delle famiglie virtuose. Eureka.

"Negli 11 comuni del Circondario Empolese, con una popolazione di 177.257 abitanti, la produzione media di rifiuti urbani, nel 2014, si attesta a 389 kg pro capite annui mentre la percentuale media di raccolta differenziata certificata raggiunge il 92,91%" spiegano i tecnici Arpat.

Il modello Publiambiente funziona anche ad Empoli, quasi 50.000 abitanti effettivi per una produzione di rifiuti urbani pari a kg 461 pro capite annui, ovvero parliamo di una raccolta differenziata al 93,99%

Arpat intervista Paolo Regini, Presidente di Publiamente, ma prima fa una considerazione importante: "I comuni serviti da Publiambiente ottengono ottimi risultati. La Toscana, nel suo complesso, purtroppo, non fa altrettanto, guardando ai dati, emerge che la nostra regione ha una produzione di rifiuti pro capite non proprio bassa (596 kg/ab per anno) mentre la raccolta differenziata, nel 2013, si è attestata al 42%, ben lungi dal 65%, obiettivo previsto dalla normativa per il 2012, mentre, nel 2014, si avvicina al 50%". 

La soluzione geniale. "Il sistema di raccolta ‘porta a porta’ permette una chiara tracciabilità dei rifiuti prodotti da ciascuna utenza, favorendo in questo modo una maggiore responsabilità nella gestione da parte del cittadino e, al tempo stesso, consente la netta separazione tra i flussi dei rifiuti urbani e i rifiuti speciali prodotti nelle aree industriali" queste le peculiarità del sistema evidenziate dal presidente Regini  che poi aggiunge "questi stessi risultati non li raggiungiamo nei comuni in cui la raccolta avviene con il sistema a cassonetto stradale. In questi casi le raccolte differenziate e la produzione dei rifiuti, sono in linea con i dati regionali".

Arpat domanda inoltre se il modello Publiambiente può essere replicato nella maggiore parte dei comuni toscani. "Il sistema di raccolta porta a porta produce risultati di eccezionale rilievo in territori che si caratterizzano per flussi demografici costanti e contenutiRealtà che presentano movimenti demografici importanti, dovuti per esempio alla presenza di poli universitari, ospedalieri o di massicci afflussi turistici, giornalieri o stagionali, richiedono senz’altro modelli di gestione integrati, sistemi misti in grado di rispondere alle esigenze delle diverse tipologie di utenza" è la risposta di Regini.Intanto Borgo San Lorenzo approva il regolamento per la videosorveglianza ambientale contro il materiale lasciato fuori dai cassonetti.

A breve l'attivazione della videosorveglianza sarà realizzata con l'utilizzo di telecamere di volta in volta posizionate in siti diversi. Il fine quello di prevenire, accertare e inibire gli illeciti derivanti sia dall'uso abusivo delle aree impiegate come discarica di materiale e di sostanze pericolose sia dal mancato rispetto della normativa concernente lo smaltimento dei rifiuti. "Contrastare l'abbandono dei rifiuti sul nostro territorio - ha dichiarato il sindaco Paolo Omoboni - è una battaglia di civiltà che abbiamo il dovere di intraprendere".

Non siamo un piccolo comune, non possiamo farlo. Il modello ibrido, o integrato, che non è né il sacchetto colorato né il cassonetto mangiatutto, necessita di uno studio specifico. Siamo pronti ad investire nella ricerca? Una volta compreso che il sistema premiante che favorisce i cittadini virtuosi potrebbe non essere solo l'obiettivo da raggiungere, ma lo stimolo a migliorare lo stile di vita delle famiglie toscane, potrebbe esserci spazio anche per uno sviluppo del processo integrato da applicare ai grandi centri metropolitani.

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