Raffaele D’Eligio: intervista al Bomber dei Bianchi

Le parole del portatore di palla di Santo Spirito alla vigilia di Bianchi VS Azzurri 2019

Massimo
Massimo Capitani
12 giugno 2019 14:00
Raffaele D’Eligio: intervista al Bomber dei Bianchi
foto: Alessandro Rella

Il personaggio

Raffaele D’Eligio arriva nel mondo del Calcio Storico nel 2004 grazie al Mister della 1° squadra dello Scandicci Calcio, e fa il suo esordio nel 2005. Inizia come portiere, negli anni passa a terzino e gioca anche in battuta, ma il ruolo per cui tutti lo conoscono, difese avversarie comprese, è portatore di palla e grande realizzatore.

Serpentine, scatti improvvisi, cambi di direzione e capacità di inserirsi negli spazi, sono il suo biglietto da visita. Raffaele fa parte, insieme al compagno di squadra Valleri, al Verde Bertarelli e ad altri, della schiera di Calciatori che sono diventati Calcianti dalla grande vena realizzativa.

L’intervista:

I motivi sconfitta dell'anno scorso: “Secondo me nel 2018 ci sono stati vari fattori che hanno contribuito a fare di quel Torneo un anno di transizione, come ad esempio l'appagamento dopo le vittorie degli anni scorsi e diversi assenti per squalifiche ed infortuni, che ci hanno costretto a schierare ben 15 esordienti. E poi è mancata la fame, che è il motore di tutte le competizioni”.

Con che consapevolezza affrontate l’edizione di quest’anno? “Con molta umiltà e tanta preparazione ed il recupero di alcuni elementi. Abbiamo lavorato molto su schemi e tecnica con ilMister Marco Guidi, mentre la preparazione fisica è stata svolta con altrettanta meticolosità da Fabrizio Polloni, il secondo di Guidi. Insomma siamo pronti”.

Che mi dici degli Azzurri? “Con la squadra di Santa Croce è sempre la partita delle partite, se hanno deciso di giocare vuol dire che hanno la squadra per vincere. Per il resto, nel Calcio Storico è negativo pensare/studiare l’avversario. Negli sport da combattimento è diverso, è importante sapere chi ti trovi di fronte, se è uno che parte forte e ha una tecnica precisa per portarti a terra, - si riferisce al Ju Jitsu - ed altre caratteristiche; mentre nel Calcio Storico mi basta sapere che troverò una squadra composta da 27 Calcianti”.

Preparazione mirata: “Mi alleno ogni giorno dell’anno, con le MMA e la Lotta, tre mesi prima del Torneo torno alle origini - al Calcio moderno - faccio un richiamo con la corsa, scatti in salita, cambi di direzione e tutto quello che può aiutarmi ad essere veloce e sfuggente sul sabbione di Santa Croce”.

L’evoluzione del regolamento, il tuo pensiero: “Non è facile, se prendessimo il numero 100 come ordine di grandezza del livello delle regole raggiunto oggi e 0 come quello da cui siamo partiti, io tornerei a 50. Ci vogliono delle regole, ma il Calcio Storico deve rimanere un gioco duro com’era nella tradizione.

Inoltre queste regole portano ad un numero di squalifiche impressionante. Ti potrei nominare due squadre composte da squalificati. Anche per questo ci vorrebbero pene severe per chi compie gravi scorrettezze, ma una mano più leggera per gli altri. Bianchi ed Azzurri hanno il più alto numero di squalificati, perché quando ci incontriamo è sempre una battaglia. Quest’anno io, - 33 anni - Valleri, Scarpelli e Selvaggio siamo i più vecchi del gruppo, capisci che così si fa fatica a mantenere l’ossatura della squadra.

Capitolo realizzazione cacce:

- Quanto cacce hai realizzato?

- Boh, non lo so, come i tatuaggi non li conto.

- Ne ha fatte più o meno di Fabio? - Selvaggio.

- Non lo so, chiedo a Paolo - Nelli ex Calciante degli anni ’90, primi anni 2000 - che risponde:

- Ne ha fatte più Fabio, ma sono più anni che gioca.

- Ok, replica Raffaele, però mi supera di poco.

- Ed una caccia dalla distanza con i piedi quando la farai? Ci sei andato vicino due volte.

- Ne ho fatte qualcuna da vicino, da lontano ho fatto un assist per Fabio guarda qua - e ci mostra il video di Bianchi Verdi 2017, quando dalla mediana calibra il passaggio per Selvaggio, appostato ad un passo dalla Caccia - aggiungendo - è stato uno schema studiato.

- Riproverai a farne una dalla distanza?

- Sì, ma se saremo in vantaggio di 4 cacce.

Raffaele chiude l’intervista con un suo pensiero personale: “Vorrei che la gente vivesse meglio il Calcio Storico, tutta questa tensione, questo veleno che si trova sui social non mi piace. Io penso alla partita di domenica con agonismo, ma poi so che lunedì ci saranno, la fidanzata, la casa, il lavoro.

Sono felice di aver intrapreso questa strada ed aver incontrato persone di valore anche al di fuori del Calcio Storico, mi riferisco a Marino, Marzio, Rocky, Marco - Guidi - Emiliano”.

PS: Un grazie all’amico Alessio, che mi ha assistito alla realizzazione dell’intervista, dando continuità ad un lavoro nato nel 2012.

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