Palagi, chiude il reparto Covid aperto a metà novembre

La decisione arriva in concomitanza con la significativa diminuzione della pressione di ospedalizzazione. A Pistoia una forma di "body art" per narrare il Natale ai ricoverati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 dicembre 2020 14:42
Palagi, chiude il reparto Covid aperto a metà novembre

Firenze – Viene restituito alla sua mission originaria il Palagi, con la chiusura dei 22 posti letto Covid di degenza High Care a bassa intensità e la ripresa dell’attività di Day Surgery all’interno del presidio. Sia pure ancora parzialmente ridotta, la possibilità di effettuare interventi chirurgici in regime di ricovero limitato alle sole ore del giorno o con un solo pernottamento, tornerà a tutti gli effetti praticabile al Palagi dalla prossima settimana con un regime che progressivamente si riavvicinerà a quello consueto.

La decisione di chiudere il reparto che a metà novembre era stato destinato a pazienti Covid in degenza ospedaliera ordinaria di High Care a bassa intensità, arriva in concomitanza con la significativa diminuzione della pressione di ospedalizzazione riscontrata in questi ultimi giorni dalla rete ospedaliera aziendale. Da domani al Palagi inizieranno le operazioni di sanificazione dei locali Covid che già da lunedì 14 torneranno ad essere nella disponibilità del Day Surgery.

I posti letto Covid High Care all’interno del Palagi erano stati pianificati dall’Azienda cercando di impattare il meno possibile sul mantenimento dei servizi ambulatoriali. Quelli dedicati alla donna, ambulatori specialistici e servizi per la gravidanza, sono stati tutti mantenuti anche nel periodo dell’attivazione dei 22 posti letto come è rimasta l’attività ambulatoriale per tutte le specialistiche nel rispetto delle urgenze, fast track e follow-up/visite di controllo non differibili.

Per la pronta apertura del reparto di degenza High Care al Palagi, l’Azienda sanitaria ringrazia tutto il personale medico e di assistenza che si è prodigato con impegno e dedizione nel momento più acuto della seconda ondata della pandemia.

Una storia a Pistoia – L'uso del proprio corpo per narrare il Natale. Una forma di arte contemporanea ha preso vista nei giorni scorsi nella corsia del setting di Medicina Interna dell'Ospedale di Pescia dove sono in questo momento ricoverati venti pazienti malati di Covid19.

Gli operatori hanno rappresentato il Natale in una breve ed estemporanea performance, per dare un significato nuovo e diverso alla più importante Festività dell'anno. Vera e propria body art per ricordare a loro stessi, ai ricoverati ma anche all'intera comunità che, nonostante tutto, sarà Natale e ancor di più all'interno dei reparti dove si combatte il virus.

Il setting, di complessivi 24 posti letto è stato aperto anche al S.S. Cosma e Damiano per rafforzare la rete ospedaliera dell'Azienda Usl Toscana centro in questa seconda fase di emergenza: nella prima l'ospedale della Valdinievole aveva, invece, svolto, un altrettanto ruolo fondamentale e di supporto nella gestione delle altre patologie sia mediche che chirurgiche e sempre a sostengo degli altri ospedali aziendali in quel momento impegnati nella gestione dei pazienti affetti da coronavirus.

Il setting è diretto dalla dottoressa Grazia Panigada, direttore dell'Area Medica aziendale e per la parte infermieristica è coordinato da Stefania Ercolini.

Ad oggi nel setting sono stati ricoverati complessivamente 107 pazienti. 

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