Palazzo Vecchio: ancora un assunzione a chiamata

Lazzerini sull'assunzione di un dirigente in Metrocittà Firenze. Gli effetti dello sblocco varato nei giorni scorsi dal Governo. Più un comune è grande più è efficiente la gestione della spesa pubblica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 aprile 2017 18:22
Palazzo Vecchio: ancora un assunzione a chiamata
Distribuzione geografica dei punteggi di efficienza

Con una DD del 13 Aprile 2017 l’Amministrazione Comunale ha proceduto ad un’altra assunzione a chiamata diretta ai sensi dell’art.90, di un dipendente per l’Ufficio di Gabinetto della Direzione Ufficio del Sindaco. Il dipendente assunto con il profilo di Istruttore Supporto Organi Politici viene inquadrato nella cat. C 19.454,15 € stipendio base al quale si aggiunge un indennità omnicomprensiva pari a 16.917,94 € per un importo annuo di 36.372,12 €.

“Niente di illegale ovviamente , si sono fatti le leggi su misura e le applicano alle loro misure -commentano dall'Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego-  Ci preme ricordare che in questa fase è in corso la trattativa per il rinnovo del Contratto Decentrato, ed in questa sede vista la scarsità di risorse messe a disposizione nel Fondo si discute su come poter attribuire qualche spicciolo (euro) ai dipendenti che hanno per altro il contratto bloccato da 8 anni”.

Il consigliere metropolitano Riccardo Lazzerini (gruppo l'Altra Città) ha rivolto un'interpellanza al Sindaco metropolitano, a risposta scritta, in merito alla delibera con oggetto l'assunzione di un dirigente fuori dotazione organica da destinare alle relazioni internazionali e alla internazionalizzazione delle imprese.Lazzerini richiede risposta scritta, "per sapere nello specifico la copertura "economica" destinata all'assunzione di questo dirigente ed i capitoli di spesa da cui si attinge".

Intanto il Consiglio dei Ministri ha approvato lo sblocco del turn over negli Enti Locali che passa dal 25% al 75%, quindi ogni 4 cessazioni 3 potranno essere coperte.

L’efficienza della spesa pubblica dei comuni va di pari passo con la loro grandezza e popolosità, in altre parole grande è bello, almeno in Toscana. E’ questo quanto emerge da una ricerca appena pubblicata sulla rivista “Socio-Economic Planning Sciences” e condotta da tre studiose, Laura Carosi dell’Università di Pisa, Giovanna D'Inverno dell’IMT di Lucca e Letizia Ravagli dell’IRPET. Lo studio è partito dall’analisi dei bilanci comunali del 2011 pubblicati dal Ministero degli Interni che sono stati integrati con altre informazioni, prevalentemente dati ISTAT.

Dal punto di vista geografico sono stati presi in considerazione tutti i comuni toscani, tranne quelli di Castiglion Fiorentino e Monterotondo Marittimo per mancanza di dati, e quelli di Firenze, Bucine e Vergemoli perché considerati “outliers”, cioè con caratteristiche troppo distanti dalle altre municipalità toscane. L’analisi ha quindi valutato separatamente l’efficienza di cinque funzioni chiave nell’ambito dell’attività dei comuni che corrispondono al 73% della spesa globale municipale: “Amministrazione generale”, “Servizi Educativi”, “Servizi sociali”, “Manutenzione delle strade e mobilità locale” e “Polizia municipale”.

I singoli punteggi di efficienza ottenuti sono stati poi aggregati, seguendo due metodologie differenti, così da avere un unico indice di efficienza globale. L’ultima fase della ricerca è stata quindi dedicata all’individuazione delle variabili che hanno un’influenza diretta sui risultati di efficienza come la dimensione, la collocazione geografica, la vocazione economica e l’assetto socio-politico.

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