Ospedale di Prato: incremento di 20 posti letto nell’area degenza Covid

Nel fine settimana ulteriori 22 nell’ala nord dell’ospedale “Pegaso 3”. Pistoia, prosegue intensamente l’attività della Centrale remota operazioni soccorso sanitario - CROSS: paziente in Circolazione Extracorporea con l'elisoccorso è stato trasferito nella terapia intensiva del Sant'Andrea di Roma

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 marzo 2021 15:33
Ospedale di Prato: incremento di 20 posti letto nell’area degenza Covid

Prato – Da oggi mercoledì 3 marzo al Santo Stefano di Prato sono a disposizione ulteriori posti letto nell’area Covid. Saranno organizzati in modo graduale fino ad un totale di 20 già nella giornata di domani, tutti in un setting dedicato e funzionale ai percorsi dedicati.

In questi ultimi giorni si è determinato un incremento di nuovi casi positivi al quale ha avuto seguito una richiesta di occupazione di posti letto di degenza Covid.

La direzione sanitaria dell’ospedale, in accordo con le direzioni di presidio degli altri ospedali e con la Direzione Aziendale, effettua giornalmente un constante lavoro di monitoraggio, sulla base dell’andamento della curva epidemiologica, in modo da rimodulare l’assetto organizzativo dell’ospedale e rispondere ai bisogni sanitari.

I 20 posti letto, organizzati in un setting dell’area Covid, si aggiungono ai 79 attualmente presenti 79 e dedicati alla gestione dei pazienti Covid in fase acuta. Al momento, nella Terapia Intensiva, sulla disponibilità di 20 posti letto, gli occupati sono 15.

Con l’ampliamento dei 20 posti letto Covid, le attività oncologiche, traumatologiche e le urgenze chirurgiche sono comunque sempre garantite.

A partire da questo fine settimana saranno inoltre attivi 22 posti letto Covid nell’Ala Nord dell’Ospedale, “Pegaso 3”

L’attenzione della Regione Toscana e del nostro intero sistema sanitario continua a essere alta nella gestione quotidiana dell’attuale pandemia - commenta il presidente Eugenio Giani -. I nostri interventi sono mirati a fornire risposte organizzative puntuali e immediate, che tengono contro della straordinarietà degli eventi che stiamo vivendo a causa dell’emergenza sanitaria, e non solo, determinata dal Covid. E’ per questo che il nostro monitoraggio è costante e spinto al massimo per programmare al meglio i nostri interventi a livello ospedaliero e territoriale, sulla base dell’andamento della curva epidemiologica.

L’implementazione dei posti letto al Santo Stefano di Prato rispondono a questa logica organizzativa, che vede impegnati in prima linea tutti i professionisti della sanità con grande spirito di servizio e abnegazione. Questi sono fatti, concreti, reali, sotto gli occhi di tutti, e realizzati sempre in tempi record, nonostante la complessità dei tempi che viviamo”.

Per quanto riguarda l’attività ambulatoriale, le specialistiche saranno rimodulate ed in particolare non sarà effettuata, in questo momento, l’attività programmata e non urgente che sarà ripristinata appena possibile.

In tutti i settori Covid le stanze di degenza sono predisposte con pressione negativa ed organizzate dal punto di vista logistico e funzionale rispetto ai percorsi Covid già utilizzati nel presidio.

La Direzione sanitaria è pronta ed impegnata ad affrontare, qualora si renda necessario, un ulteriore incremento di posti letto Covid.

Si ricorda che l’accesso all’ospedale è consentito alle persone che devono ricoverarsi, a chi deve sottoporsi ad un esame diagnostico, a chi deve effettuare una visita ambulatoriale.

Intanto a Pistoia prosegue l’attività della Centrale remota operazioni soccorso sanitario -CROSS che ha sede presso la Centrale Operativa 118 di Pistoia. La Cross è operativa dallo scorso mercoledì ed oltre ad essere impegnata nei trasferimenti dei pazienti con coronavirus nella regione Molise è stata attivata anche per la regione Umbria: le attività sono svolte per conto del Servizio nazionale della Protezione Civile e, quindi, a supporto delle strutture sanitarie regionali impegnate a fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

Ad oggi sono quattordici i pazienti in terapia intensiva e positivi al Covi19 trasferiti dalla regione Molise e dall'Umbria in altri ospedali. (Grosseto, Roma, Foggia, Bisceglie e Cesena).

I trasferimenti dall'Umbria sono stati due: i pazienti ricoverati a Perugia sono stati centralizzati a Roma. In particolare sono state complesse e delicate le operazioni che hanno riguardato un paziente in Circolazione Extracorporea che con l'elisoccorso è stato trasferito nella terapia intensiva del Sant'Andrea di Roma.

Un altro paziente, di 76 anni, è invece stato trasferito da Campobasso a Cesena con un elicottero dell'Aeronautica Militare.

“Un’operazione anche questa particolarmente complessa –ha spiegato il direttore della Cross, dottor Piero Paolini- che ha richiesto l’impiego di uomini e di diversi mezzi: oltre ai sanitari è stato coinvolto il personale dell’esercito e i Volontari; il paziente è stato trasportato con la barella di biocontenimento e per questo è stato necessario utilizzare l’elicottero dell’Aeronautica Militare”.

Un altro trasferimento, sempre in collaborazione con l'Aeronautica Militare, ha riguardato un paziente del Molise trasferito al Covid center di Roma (in zona Fiumicino).

Tutte le operazioni, compreso l’allertamento degli uomini e dei mezzi, sono state coordinate dalla Cross che, anche per questo caso, ha preso contatti diretti con le strutture di emergenza e urgenza, di Campobasso e di Termoli, dopo aver precedentemente acquisito tutte le informazioni sullo stato clinico del paziente con telefonate effettuate direttamente ai sanitari dove i pazienti era ricoverato.

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