Natale: doni e cioccolata ai bambini della pediatria

Una carovana di regali e speranza nei reparti i Firenze, Empoli, Prato e Pistoia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 dicembre 2021 14:52
Natale: doni e cioccolata ai bambini della pediatria

Vigilia di Natale con i bambini meno fortunati per il sindaco Dario Nardella, che questa mattina ha fatto visita prima ai bimbi ospitati nella Casa famiglia San Paolino e poi si è recato all’ospedale pediatrico Meyer.

“E’ ormai una tradizione che il sindaco vada la vigilia di Natale alla Casa Famiglia San Paolino con l’associazione dei commercianti Borgognissanti e al Meyer con la Fondazione Bacciotti - ha detto Nardella -. Non dobbiamo dimenticarci mai di chi soffre. E se a soffrire sono i più piccoli, l’attenzione è ancora maggiore e lo è tutto l’anno”. “Ringrazio l’associazione Borgognissanti - ha continuato - per le numerose iniziative di solidarietà che realizza nel corso dell’anno per i cittadini che hanno più bisogno e la Fondazione Meyer e l’ospedale pediatrico Meyer per l’importante attività che svolgono. Firenze ne è orgogliosa”.

Il sindaco Dario Nardella si è recato al San Paolino insieme al presidente dell’associazione Borgognissanti Fabrizio Carabba, al presidente della Fondazione Caritas Onlus Vincenzo Lucchetti e al responsabile della struttura Marzio Mori per fare gli auguri agli ospiti e consegnare loro tre panettoni che, come da tradizione, l’associazione Borgognissanti dona per Natale alla Casa famiglia di proprietà dell’amministrazione comunale gestita dalla Caritas, che ospita su tre piani, donne con bambini, anziani e uomini. La Casa famiglia San Paolino è una delle strutture principali nelle quali si realizza un percorso temporaneo di accompagnamento all’autonomia abitativa e lavorativa.

Dopo la visita alla Casa famiglia San Paolino, il sindaco si è recato all’ospedale pediatrico Meyer insieme alla Fondazione Tommasino Bacciotti per portare dei doni ai piccoli ricoverati. Alla consegna dei pacchi per i bambini erano presenti, oltre al sindaco, il direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria Meyer Alberto Zanobini e il presidente della Fondazione Bacciotti Paolo Bacciotti con la moglie Barbara.

“Io mi prendo cura di te” è il filo conduttore del progetto innovativo che vede come protagonista “Zia Caterina” con l’obiettivo di prescrivere vicinanza e supporto umano ai pazienti oncologici presi in carico dall’ospedale San Giuseppe di Empoli.

Per la Vigilia di Natale Caterina Bellandi, questo il nome della Zia, ha voluto portare un augurio speciale ai pazienti del Day Hospital Oncologico e nella stessa giornata ha portato alcuni doni anche i piccoli pazienti ricoverati in pediatria. Erano presenti: il Senatore Dario Parrini, il Presidente Terza Commissione Consiglio Regionale Enrico Sostegni , Paolo Campinoti, Sindaco Comune Gambassi Terme, Samanta Setteducati, Assessore Sanità e Sociale Comune di Gambassi Terme insieme alla dottoressa Silvia Guarducci, Direttore sanitario San Giuseppe, alla dottoressa Francesca Martella, Direttore Oncologia Empoli e una rappresentanza del personale sanitario dei reparti di oncologia e pediatria.

Con il suo taxi si è poi recata anche all’Hub vaccinale Sesa, insieme al direttore sanitario del San Giuseppe, per regalare sorrisi e alcuni libri ai bambini in attesa di vaccinarsi.

Il progetto “Taxi Milano 25, Zia Caterina arriva ad Empoli”, già avviato in altri presidi ospedalieri dell’Asl Toscana Centro, tra cui il Santo Stefano di Prato, rientra nel percorso di umanizzazione delle cure che mira a curare il malato e non la malattia.

In particolare, in zona empolese, il progetto si colloca nell’ottica di una rete di servizi che si avvicini al paziente, con un duplice obiettivo. Da un lato sociale che è quello di rappresentare una modalità con cui “l’Ospedale” si avvicina al territorio assicurando ai malati logisticamente o socialmente più disagiati un trasporto non sanitario e dall’altro sanitario, ovvero di proseguire tale accompagnamento, all’interno del luogo di cura o al proprio domicilio anche in questa fase emergenziale, da parte di una figura empatica che offre amore e amicizia con ciò contribuendo all’umanizzazione dell’assistenza.

L’iniziativa è stata ideata dalla direzione sanitaria e dal personale sanitario di Empoli in collaborazione con l’Assessorato alla Sanità e Sociale del Comune di Gambassi Terme.

L’Assessore Samanta Setteducati dichiara: “Qualche mese fa abbiamo istituito una forte collaborazione tra istituzioni, Ospedale Santo Stefano di Prato e Ospedale di Empoli, per questo ringrazio la Dott.ssa Luisella Litta dell'Ospedale di Prato, la dott.ssa Silvia Guarducci dell'Ospedale di Empoli e Sonia Pesci grande amica, nonché infermiera che ha collaborato al progetto. Questa rete, nella quale ci siamo abbracciati simbolicamente, al fine di mettere in atto questo importante progetto ci rende orgogliosi e ci fa capire, quanto sia importante la sinergia fra enti.

Caterina Bellandi, conosciuta da tutti come Zia Caterina, è la persona con cui ognuno di noi vorrebbe passare ore, ha un animo così dolce che bastano alcune sue parole per farti emozionare. Una volta saliti nel suo taxi si provano sempre sensazioni uniche, le sue parole fanno eco all'interno dello straordinario mezzo e immersi nei peluche ci possiamo sentire coccolati da tutti i bambini che ci sono saliti. Il nostro grande obiettivo è quello realizzare una joint venture per far sì che la prescrivibilità della Zia Caterina arrivi in tutti i presidi ospedalieri toscani, intanto ci siamo riusciti con il nostro ospedale di riferimento "San Giuseppe" di Empoli.”

“Questa iniziativa è stata subito accolta con entusiasmo dalla direzione sanitaria dell’Ospedale visto il valore e l’importanza che l’aspetto emotivo riveste nei pazienti ed in particolare nei più fragili. Da tempo l’Azienda pone attenzione all’umanizzazione delle cure come elemento essenziale e di supporto al trattamento farmacologico con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’assistenza e la qualità della vita nel paziente- sottolinea la dottoressa Silvia Guarducci

Ogni anno, l’Oncologia e l’Oncoematologia di Empoli accolgono oltre 1000 nuovi pazienti e altri pazienti avviano o terminano i propri percorsi oncologi, percorrendo le fasi diagnostiche, chirurgiche o della palliazione.

“E’ diritto del malato oncologico discutere con il team medico che lo segue le sue priorità e preferenze così da ottenere la miglior qualità di vita possibile. Oggi, spesso, le priorità sono di tipo psicologico e questo è sempre più vero in tutte le fasi di malattia: dall’avere accanto qualcuno quando viene comunicata la diagnosi o i medici discutono di atti chirurgici invasivi, chemioterapia o assenza di alternative terapeutiche al poter ricevere i trattamenti necessari con un amico o familiare vicino. Ecco allora che “prescrivere Zia Caterina” non prevede controindicazioni di alcun genere, ma solo una dose massiccia di amore e vicinanza sincera, da affiancare a quanto già stanno ricominciando a fare i servizi di psiconcologia.- aggiungono le dottoresse Francesca Martellae Lucia Caligiani, direttore psiconcologia Asl Toscana Centro”

“Questo progetto si inserisce in un contesto di relazione di cura in cui medici e infermieri svolgono un ruolo fondamentale ed una figura come Zia Caterina aggiunge umanità e vicinanza ai pazienti più fragili- afferma la dottoressa Loriana Meini, direttore assistenza infermieristica Empoli.”

Nell’ambito di questo progetto, la Zia, là dove possa prendersi cura di un paziente, dotata di autorizzazione aziendale, green pass rafforzato e tampone per accedere al Day Hospital Oncologico (o alle degenze specialistiche), accede all’Ospedale e una volta entrata in empatia con il paziente, lo accompagna al proprio domicilio e tornerà a prenderlo per alcune delle esigenze successive. Nelle sue giornate di disponibilità, la Zia potrà fare compagnia al “suo nuovo amico” durante la permanenza in ospedale per la chemioterapia.

Distribuzione dei regali di Natale agli ospiti più piccoli dell’ospedale di Prato, con doni offerti dalla Conad del Tirreno. Accade dal 1989, con rappresentanti istituzionali che cambiano di anno in anno: tra gli ultimi i carabinieri e il console cinese. Ed anche stamani la cerimonia si è rinnovata al Santo Stefano: stavolta c’era il presidente della Toscana Eugenio Giani, che assieme al direttore generale dell’Asl Paolo Morello, il presidente del Centro dei diritti del malato Fabio Baldi, la direttrice di presidio Sara Melani e rappresentanti di medici ed operatori ha visitato i reparti di ostetricia e pediatria.

Erano 24 oggi i neonati presenti in reparto (un paio nati in area Covid-19, da mamme lì ricoverate) e una dozzina i bambini di pediatria. 

Per i bambini ricoverati al Santo Stefano di Prato sono arrivati anche gli auguri di Natale da parte della Polizia Municipale. Una rappresentanza degli agenti, con il sindaco Matteo Biffoni e l'assessore Flora Leoni, questa mattina ha consegnato al reparto di pediatria un dono per i pazienti che anche in questi giorni sono ricoverati in ospedale. Una confezione di mattoncini per rendere un pochino più sereno questo Natale. I doni sono stati acquistati grazie a una raccolta fondi in memoria di Susanna Maccioni, giovane donna morta improvvisamente qualche settimana fa.

A Pistoia il 183° Reggimento Paracadutisti Nembo si è fatto promotore di una donazione di “Babbo Natale” di cioccolato al reparto pediatria dell’Ospedale San Jacopo.

I dolci sono stati acquistati dalle famiglie dei paracadutisti che hanno partecipato alla vendita promossa dall’associazione European Neuroblastoma Association che si pone l’obiettivo di lottare contro questa grave forma tumorale infantile attraverso iniziative di solidarietà.

Dopo aver acquistato i “Babbo Natale”, i cui proventi andranno a sostenere la ricerca scientifica, i paracadutisti della caserma Marini di Pistoia si sono organizzati per donarli ai bambini ricoverati nel reparto di pediatria dell’Ospedale San Jacopo coordinandosi con la direzione dell’ospedale e con il direttore dell’area pediatrica dottor Rino Agostiniani. Alla consegna erano presenti i medici della direzione sanitaria Leonardo Capecchi e Gabriele Vaccaro e la coordinatrice infermieristica Stefania Magnanensi che hanno ringraziato a nome delle direzioni infermieristica e sanitaria del presidio.

Dai “Cuori Arancioni” sono arrivati oggi i regali per i piccoli ricoverati del reparto pediatrico del San Jacopo, diretto dal dottor Rino Agostiniani che ha accolto e ringraziato gli "elfi e Babbo Natale".

Il Club dei tifosi della pistoiese calcio con le raccolte provenienti dalle lotterie e dalle donazioni hanno acquistato i giochi per i bambini che sono stati distribuiti dal personale sanitario. E’ stato un momento di gioia per i bambini in occasione della vigilia di Natale.

Il dottor Leonardo Capecchi, della direzione sanitaria del presidio, ha sentitamente ringraziato i “Cuori Arancioni” per l’importante gesto di solidarietà.

Ieri una piccola delegazione dell’Associazione “I Folletti”, guidata dalla responsabile Toscana Rossella Bisceglia, insegnate della scuola primaria “Nerucci” di Montale, hanno donato giocattoli e libri colorati ai piccoli pazienti ricoverati in pediatria del San Giuseppe di Empoli. L’Associazione si occupa di raccolta fondi, iniziative solidali anche tramite progetti con le scuole, come in questo caso, con l’obiettivo di allietare con sorrisi la permanenza in ospedale dei bambini.

Il sacco con i doni è stato consegnato davanti l’ingresso del reparto di pediatria alla presenza del direttore sanitario dottoressa Silvia Guarducci, del dottor Roberto Bernardini, direttore pediatria Empoli e della dottoressa Federica Iannotta, coordinatore infermieristico pediatria. La direzione sanitaria a nome di tutto il personale ospedaliero ringrazia l’Associazione per il gesto di generosità.

La Fondazione Confcommercio Toscana Onlus, che a livello regionale porta avanti le iniziative solidali e benefiche dell’associazione di categoria, chiude l’anno pensando ai piccoli pazienti dell’ospedale fiorentino Meyer. Il presidente della Fondazione Antonio Fanucchi ha infatti consegnato al segretario generale della Fondazione Meyer Alessandro Benedetti 5 mila coloratissime mascherine chirurgiche offerte dalla ditta C&S Italy srl di Arezzo e un assegno da 2.500 euro da destinare all’acquisto di attrezzature utili a far fronte all’impennata di casi di bronchiolite (virus sinciziale) che l’ospedale sta affrontando in queste ultime settimane.

"Un grazie sentito a Confcommercio Toscana e alla sua Fondazione per la loro sensibilità nei confronti del Meyer – ha detto il segretario generale della Fondazione Meyer Alessandro Benedetti, confermando che “la donazione in denaro sosterrà l'acquisizione di importanti attrezzature utili all'ospedale per far fronte ai numerosi casi di bronchioliti concentrati nelle ultime settimane, mentre le mascherine saranno utili agli operatori in un periodo ancora di grande attenzione e allerta a causa dell'epidemia di Covid-19".

“La nostra Onlus è attiva dal 2007 e prosegue il suo impegno nel sociale stringendo collaborazioni con strutture sanitarie e associazioni vicine a chi soffre e ha bisogno di un sostegno concreto – ha dichiarato il presidente della Fondazione Confcommercio Toscana Antonio Fanucchi – imprescindibile per noi anche la collaborazione con la Regione Toscana, in particolare con l’assessorato alla Salute, che ci aiuta ad indirizzare i nostri interventi in iniziative che siano davvero utili e rispondenti alle esigenze di tutela della salute pubblica, come quella sulla conoscenza dell’ictus cerebrale, portata avanti con l’Associazione Alice Toscana Onlus, e adesso questa per il Meyer”.

All’incontro hanno partecipato anche il direttore generale del Meyer Alberto Zanobini; Manuele Braghero, responsabile della segreteria dell’assessore regionale al diritto alla salute e sanità Simone Bezzini e membro del cda della Fondazione Meyer, Daniele Liberatori e Niccolò Borghesi della ditta C&S Italy srl, e il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano con il vicedirettore Gianni Picchi: “se potessimo esprimere un desiderio per Natale – ha detto il presidente Cursano - sarebbe quello di cancellare la malattia dalla vita dei bambini.

Purtroppo, non possiamo essere esauditi, e allora non ci resta altro che darci da fare e attivare tutte le sinergie possibili perché siano protetti e curati al meglio, grazie all’impegno eccellente del personale sanitario. Il nostro pensiero più affettuoso va ai piccoli pazienti del Meyer e alle loro famiglie”. 

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