"A Firenze un allarme sociale che potrebbe esplodere"

Luca Milani (Presidente Consiglio comunale): “Sono raddoppiate le famiglie che chiedono assistenza. Serve un progetto di sviluppo con prospettiva 2030". Invito al Consiglio per #rinascefirenze”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 giugno 2020 11:30

Il presidente del Consiglio comunale Luca Milani ha rivolto un invito ai consiglieri comunali alla ripresa delle attività del Consiglio comunale dopo tre mesi di sedute svoltesi in modalità telematica.

“Tre mesi fa il timore era rivolto alla pandemia che potesse colpire a morte pesantemente, come stava accadendo in altre città. Oggi il virus fa meno paura ma, sotto gli occhi di tutti c’è una città mai vista, soprattutto qui nel centro storico nel quadrilatero romano. Il nuovo rapporto della Caritas – spiega il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – ci conferma un allarme sociale che potrebbe esplodere, sono raddoppiate le famiglie che chiedono assistenza; sono coppie giovani con lavori precari, famiglie con figli a carico con un'occupazione più o meno regolare su cui fino a 2 mesi fa facevano affidamento per il reddito.

Nuclei “normali” che l'emergenza Covid a spinto fuori dai confini del sostentamento. Un'occupazione che permetteva il fabbisogno necessario per andare avanti ma non per comprarsi una casa, per mettere qualcosa da parte, per vivere con la dovuta serenità. Questo lavoro principalmente legato al turismo, al commercio, alla ristorazione, ai servizi alla persona, alla libera professione adesso non c'è e la percezione che ho è che, con la fine del blocco dei licenziamenti, a queste situazioni drammatiche si andranno ad aggiungere anche gli impiegati dell'industria, dell'artigianato e dei servizi.

Credo che ciascuno debba assumersi le proprie responsabilità e fare la propria parte, adesso è impossibile non vedere quanto stia pesando la deregolamentazione dei sistemi produttivi e del lavoro e il trasferimento fuori dall'Italia delle produzioni. Anche l'Amministrazione deve ripensare i propri modelli utilizzati ad esempio per gli appalti dei servizi; così non sono più compatibili con una prospettiva di maggiore garanzia occupazionale ed equità sociale.

Ho paura che ancora molti non si stiano rendendo conto delle difficoltà nelle quali si stanno trovando le persone e che si continui a fare tante chiacchiere nei talk-show televisivi. E intanto gli amministratori locali in modo particolare i Sindaci sono stati in prima linea a fronteggiare la situazione e ancora lo dovranno fare. Questo Paese – aggiunge il presidente Milani – ha la necessità di ritrovare una nuova direzione, un progetto di sviluppo con prospettiva 2030; uno sviluppo legato alla prevenzione della crisi ambientale, del collasso del pianeta, che il coronavirus ha solo momentaneamente messo in secondo piano, ridefinire il modello di sviluppo vuol dire ad esempio sovvenzionare maggiormente le attività che hanno una minor emissione di Co2, oppure adottare un'imposta progressiva sulle emissioni.

Il paragone del Sindaco Nardella sulla difficile situazione nella quale si trova oggi Firenze con la Firenze del dopoguerra o del dopo alluvione mi convince perché il momento è altrettanto drammatico in più c'è una ulteriore difficoltà; nelle due precedenti catastrofi quello che andava fatto era materialmente “la ricostruzione” e per tutti è stato facile capire ed adoperarsi, oggi invece dobbiamo condividere con l'intera comunità un obbiettivo di città e la sua realizzazione...

e poi farlo insieme.

Per il Consiglio comunale – continua il presidente Luca Milani – auspico di poter lavorare tra gruppi politici per portare il nostro contributo ai temi proposti dal documento #rinascefirenze e mi auguro che tutto il Consiglio decida di andare in questa direzione. Ancora, a mio avviso è necessario però attuare sin da subito anche piccoli segni di cambiamento che non producono costi bensì risparmi, basta poco, basta che ogni direzione dell'Amministrazione riveda le proprie procedure interne ed esterne quelle verso l'utenza, per allontanarsi dal ruolo negativo della burocrazia fine a se stessa.

Occorre smantellare, eliminare, tutte quelle procedure consolidate e storicizzate nel tempo, che non sono affatto necessarie, anzi sono di ostacolo alla ripresa. E ancora, l'amministrazione deve fare uno sforzo, ma anche noi care consigliere e consiglieri, occorre uno sforzo per una semplificazione degli atti amministrativi per produrli con un linguaggio lineare, comprensibile, asciutto ed essenziale affinché vi si trovi, “solo”, tutto ciò che è necessario sapere e capire. D’ora in avanti – conclude il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – dobbiamo sentirci tutti coinvolti in uno sforzo collettivo per rendere la vita delle persone più semplice, agevole e felice possibile”.

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