​Loggia di Isozaki a Firenze: potrebbe davvero coprire l'uscita degli Uffizi

Se ne parla dagli anni '90

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 febbraio 2019 16:14
​Loggia di Isozaki a Firenze: potrebbe davvero coprire l'uscita degli Uffizi

Gli Uffizi attendono da 20 anni. Il Concorso internazionale del 1999 ha visto il progetto di Arata Isozaki superare la concorrenza ed aggiudicarsi il primo posto. Da allora gli architetti italiani sostengono la realizzazione dell'opera che però ha trovato numerosi antagonisti, soprattutto tra i critici.

Oggi, con l'impronta riqualificante del nuovo Direttore Eike Schmidt, si torna a parlare della Uscita su piazza del Grano. “Vogliamo sperare che questa fase possa realmente fornire l'opportunità di realizzare il progetto Isozaki, legittimo vincitore del concorso, per riscattare le sorti del museo e della città stessa” commentano oggi gli Architetti di Firenze.Da anni l'Ordine degli Architetti di Firenze ricorda la necessità di dare seguito all'esito del concorso datato ormai 1999 che aveva per oggetto la realizzazione della nuova uscita degli Uffizi.  Una questione annosa, per un concorso vinto dall'architetto Arata Isozaki cui fu scelto di non dare seguito, con il successivo ricorso vinto dal progettista che non ha mai comunque portato all'attuazione di quanto previsto in fase di progetto né di qualsivoglia soluzione alternativa."Di fatto uno dei tanti spazi irrisolti nel cuore della città ma, soprattutto, un'occasione persa per riqualificare un'area tanto nevralgica nell'itinerario artistico dei visitatori e per la vita dei cittadini.

Siamo stati più volte a un passo dall'inizio dei lavori, sempre rimandato a data indefinita con motivazioni troppo deboli. Vogliamo sperare che questa fase di completamento dei Nuovi Uffizi possa realmente fornire l'opportunità di realizzare il progetto Isozaki, legittimo vincitore del citato concorso pubblico a inviti, per riscattare le sorti del museo e della città stessa, quale mossa augurale di una buona pratica operativa che individui nello strumento del concorso il motore di rigenerazione urbana.Abbiamo sempre pensato che quel nodo irrisolto avesse in qualche modo contribuito a inibire la capacità propositiva della città, e quindi la corretta conclusione di questa questione può rappresentare il simbolo di un rinnovato slancio verso il futuro”.

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