La sede RAI di Firenze a rischio chiusura

Oggi presidio USB in centro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 maggio 2014 23:26
La sede RAI di Firenze a rischio chiusura

Firenze, 14.05.2014- Si è tenuto ieri il tavolo di crisi istituzionale attivato presso la sede della Provincia di Firenze e aperto da FIOM CGIL per chiarire la posizione lavorativa dei dipendenti di E-ducation.it di Bagno a Ripoli, azienda operante nel settore della formazione online, nell'editoria e collaterali. All'incontro interlocutorio erano presenti il Sindaco Luciano Bartolini, il Sig. Bastianoni, coordinatore dell'Unità di Crisi, la Dr.ssa Toscano, responsabile del Tavolo procedurale della Provincia, i liquidatori dell'azienda, la FIOM CGIL e le RSU. Al tavolo, l'azienda ha confermato l'intenzione di richiedere il concordato in bianco al Tribunale entro il mese di maggio.

A fronte di questo, si é comunque resa disponibile ad un percorso condiviso con FIOM e si é presa l'impegno di attivare tutti gli ammortizzatori sociali disponibili per tutelare i 24 lavoratori. "Sono stati fatti passi avanti - dichiara Moreno Razzolini, FIOM - ma rimane comunque la necessità di ulteriori approfondimenti tecnici". Per questo motivo, le parti hanno deciso di riunirsi nuovamente il 3 giugno per la prosecuzione del confronto.

Si è tenuto questo pomeriggio a Firenze in Piazza della Repubblica un presidio dalla USB per dire no al Decreto Lavoro che produce solo precarietà, contro lo smantellamento e la privatizzazione dei servizi pubblici, per la difesa dei beni comuni. Durante il presidio sono state distribuite migliaia di banconote da 80 € con l'effige di Renzi."Con il decreto Irpef voluto dal governo Renzi, anche la sede fiorentina della Rai rischia di essere accorpata o addirittura di sparire, con conseguenze preoccupanti per l’occupazione ma non solo” è questo il grido d'allarme di alcuni dipendenti della sede Rai di Lungarno Colombo che stamani hanno avuto un incontro con la candidata sindaco Cristina Scaletti. “Noi appoggiamo la vostra mobilitazione per una tutela del servizio locale, a garanzia del pluralismo informativo e di tutte le professionalità coinvolte” così ha risposto Cristina Scaletti, pur facendo presente la difficoltà oggettiva di un amministratore locale ad intervenire sul taglio di fondi (150 milioni di euro alla Rai) previsto da un articolo di un decreto legge.

Un provvedimento che probabilmente nasconde, anche un'operazione di svendita di Raiway, un altro ramo dell’azienda pubblica”. “I tanti giornalisti, tecnici e operatori (di cui troppi i precari) – ha spiegato Scaletti – che costituiscono la struttura della Rai Toscana, non possono essere definiti «uno spreco» e trattati alla stregua di un costo superfluo da tagliare. Sono loro «il servizio pubblico locale», quello che più di tutti, si fa (o si dovrebbe fare) portavoce imparziale degli interessi e delle opinioni di maggioranze e minoranze".“Il taglio di 150 milioni delle risorse destinate alle sedi regionali Rai e la decisione di scorporare dal resto dell'azienda Raiway costituiscono un attentato gravissimo al servizio pubblico radiotelevisivo e al pluralismo dell'informazione.

La presenza di un servizio capillare, diffuso sul territorio, accessibile a tutti i cittadini rappresenta un bene comune, un patrimonio di tutti i cittadini che non può essere dismesso inseguendo logiche meramente economiche, bensì deve essere valorizzato con un serio piano di investimenti e razionalizzazione delle spese”. Lo afferma la senatrice di Sinistra Ecologia e Libertà e membro della Commissione Cultura di Palazzo Madama Alessia Petraglia. “L'allarme lanciato dai lavoratori di Raiway – prosegue – non riguarda soltanto le ricadute occupazionali che si avrebbero con la cessione dell'apparato di distribuzione del segnale televisivo, ma anche e soprattutto le conseguenze per la Rai nel suo complesso.

Siamo davanti a tagli in assenza di un piano strategico di rilancio dell'azienda, che deve riaffermare la propria peculiarità di servizio pubblico, investendo nel proprio sviluppo. Invece di pensare a tagliare i posti di lavoro e di liquidare la questione con una battuta del Presidente del Consiglio, il Governo si confronti su una riforma del sistema Rai che dia più voce alla società e meno i partiti in quel momento al governo, come dimostra l'abuso di utilizzo degli spazi Rai (e televisivi in genere) da parte di Pd, Forza Italia e Grillo".

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