Inevitabilmente Firenze: cattive compagnie e soldati scelti

Nella culla della cultura esistono cittadini "impresentabili" che non vanno ascoltati e sarebbero da emarginare. Perché?

Antonio
Antonio Lenoci
20 aprile 2016 15:49

"Era la vita per me, era già scritta male in me, inevitabilmente. Soldato scelto nella guerra perdente e le cattive compagnie non sono una scusante, le cicatrici sono tante e profonde. Ditemi come si fa ad imparare a decidere, pronti a sorridere a chi non ha voglia di noi" è il testo di una lettera dal carcere, è una canzone di Enrico Ruggeri del 1992 scritta per Fiorella Mannoia e genialmente intercettata da Nanni Moretti che la usa come sublime chiusura di Caro Diario del '93.Forse è solo la nostalgia dei tempi di Dante Alighieri con gli indesiderati messi alla porta.

Forse è una indolenza genetica che produce elettrizzante senso civico. Non lo sappiamo con certezza. Sappiamo però che a Firenze si può aprire una discussione sulle "cattive compagnie" che coinvolge gli amministratori della città.Una guerra perdente. L'ultimo atto è stato scritto in queste ore dal Presidente della Commissione Vivibilità Urbana che ha mostrato una foto in cui il consigliere comunale Tommaso Grassi spunta, a fatica, alle spalle dell'ex Presidente del Q1 Stefano Marmugi nello stesso gruppo che comprende anche il leader di CasaPound Firenze, Saverio Di Giulio.

Tra i due, oltre al giornalista che modera il collegamento esterno, altri consiglieri comunali, forse meno degni di nota visto che passano inosservati.Saverio Di Giulio nei giorni scorsi è stato protagonista inconsapevole di una scaramuccia intestina al Partito Democratico a seguito di un'altra foto in cui il leader di CasaPound appare in amabile conversazione con Assessore all'Ambiente, Presidente del Q1 ed appunto il Presidente della Commissione Vivibilità Urbana.

Michele Pierguidi, Presidente del Q2 si è detto sconcertato da simili frequentazioni e Tommaso Grassi ha chiesto le dimissioni dei tre, perché non potevano non sapere chi fosse il Di Giulio.L'antefatto. A chiedere le scuse di Tommaso Grassi, giorni fa, è stato il capogruppo PD Angelo Bassi e con lui l'opposizione di destra. Perché? Perché Tommaso Grassi, ancora una volta non da solo ma a quanto pare ci sono consiglieri meno appariscenti, si è intrattenuto in Palazzo Vecchio (fino ad ordine contrario la Casa dei fiorentini) con Lorenzo Bargellini, leader del Movimento di Lotta per la Casa reo di istigare la cittadinanza alla disobbedienza.Soldati scelti.

Lorenzo Bargellini e Saverio Di Giulio sono tra loro culturalmente distanti, sono degli inguaribili 'rompicoglioni', ma sono dei rappresentanti a piede libero uniti da un destino comune. Giornalisticamente definiti "leader", per i loro amici sono semplicemente Lorenzo e Saverio, voci da seguire. Uno ha i capelli lunghi, l'altro no. Forse potevano aver intuito di non rimanere simpaticissimi al sistema, ma di essere addirittura degli "impresentabili" forse no, non l'avevano pensato.Chissà se questo status attribuito loro dagli amministratori locali permette ai due di godere particolari privilegi, chissà se pagano le tasse come fiorentini oppure sono apolidi esentati perché indegni di essere ascoltati o invitati a palazzo.

Chissà.Imparare a decidere. Il 25 aprile sarà nuovamente "Resistenza" e c'è chi ha usato questa data per introdurre l'altissimo scontro culturale che consuma visceralmente i palazzi fiorentini interessando la cittadinanza quanto l'inaugurazione di una cabina telefonica a gettoni. Liberarsi dai fantasmi? Vivere nel ricordo? Sorprendersi ogni giorno, questo piace a Firenze che non si fa mancare neppure la guerra dei tag sulle foto Social.Pronti a sorridere a chi... A chi?

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