Inchiesta Hidden partner: terremoto a Siena

Il Comune si costituirà parte civile? Fulvio Mancuso, coordinatore di Sinistra civica e ecologista di Siena: "Serve massima trasparenza da politica e istituzioni"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 marzo 2021 14:57
Inchiesta Hidden partner: terremoto a Siena

L'operazione Hidden partner della Guardia di finanza sta mettendo in luce intrecci perversi tra politica ed economia che riguardano investimenti milionari a Siena. La notizia di 12 indagati per riciclaggio e corruzione internazionale suscita scalpore soprattutto nelle chat e sui social networks.

Presenti, nelle carte, nomi eccellenti come l’ex-segretario generale del Comune di Siena, il dott. Del Regno, o parlamentari eletti nelle file del M5S, come l’On. Caiata (poi passato a Fdi). Su Caiata vale la pena ricordare la forte presa di posizione contraria dell’ex gruppo 5 Stelle di Siena alla sua candidatura, che sembrerebbe poi averlo pesantemente pagato con la mancata certificazione da parte dell’anonimo Staff di Grillo per le Amministrative del 2018. Presenti, tra gli indagati, anche il presidente della Camera di Commercio di Siena e Arezzo, Massimo Guasconi (autosospesosi) e Andrea Bellandi, noto imprenditore cittadino e attuale direttore generale della società di calcio ACN Siena.

L’inchiesta rischia di provocare un vero e proprio "terremoto" nel tessuto sociale ed economico nella nostra città, con un evidente danno all’immagine stessa di Siena.

"Siamo di fronte ad un'emergenza morale e politica che tocca gangli del potere e dell'economia della nostra comunità. Occorrerebbe uno sforzo di massima trasparenza e nettezza da parte della politica e in primo luogo delle istituzioni che rappresentano i cittadini. Per il momento si registra invece il silenzio assordante di molti di quei cantori dell’etica e del rigore morale che, nel dibattito pubblico o sulla rete dei blog e sulle tv, un tempo scorticavano il potere ed oggi, colpevolmente, tacciono". È questa la presa di posizione di Fulvio Mancuso, coordinatore di Sinistra civica e ecologista di Siena.

"È ormai indiscutibile - prosegue Mancuso - che di fronte a tutto questo è essenziale che le coscienze reagiscano, non si rassegnino a una sorta di processo di assuefazione diffusa che tende ad abbassare sempre di più la soglia della vergogna in chi agisce - vengono in mente le parole di un famoso libro di Carofiglio - e dello scandalo nel cittadino che legge. Da ciò che si legge, comprese le dichiarazioni del vertice istituzionale della città, si ricava una sensazione di forte preoccupazione. Vedremo gli sviluppi nei prossimi giorni e nelle prossime settimane.

A noi resta il dovere di continuare ad essere portatori di un’immagine, di una visione e di un esempio che fotografa un’altra Siena, quella ruvida, rigorosa e lungimirante che può essere ancora fiera ma fiera della sua onestà, della sua operosità, della sua cultura, del suo grado di civiltà e di equità sociale, quella città che sa rinnovarsi e proiettarsi nel futuro ma senza scorciatoie buie e senza mai tradire se stessa. Ci sarà molto da lavorare ma quel cammino deve essere ripreso e tutti saranno chiamati a dare un contributo".

"Fermo restando il diritto di ognuno di potersi difendere nel modo migliore possibile e che si è innocenti fino alla condanna, crediamo che il Comune di Siena, nella figura del Sindaco De Mossi, dovrebbe valutare la possibilità futura di costituirsi parte civile per il danno di immagine che sta patendo la nostra città -commentano da Siena Pirata- Anche per questo crediamo moralmente inconciliabile che, secondo le notizie pervenute dalla stampa locale, l’Avv. De Mossi, sindaco della città di Siena, possa essere il difensore di uno degli indagati. Confidiamo quindi nella volontà delle istituzioni cittadine nel tutelare, prima di tutto, l’immagine di Siena e dei suoi cittadini".

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