Il nuovo dpcm: per uscire dopo le 22 serve l'autocertificazione

Ecco alcuni punti salienti del decreto firmato dal premier Conte che entrerà in vigore da domani 5 novembre. Chiudono musei e mostre. Scuole: superiori con didattica a distanza al 100%. Capienza ridotta al 50% per i mezzi pubblici. Festivi e prefestivi: chiuse le medie e grandi strutture di vendita

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 2020 10:56
Il nuovo dpcm: per uscire dopo le 22 serve l'autocertificazione

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella notte ha firmato il nuovo Dpcm che entrerà in vigore da domani 5 novembre 2020. Ecco alcuni punti salienti del decreto.

Limitazione della circolazione delle persone, il «coprifuoco», alle ore 22;

ritorno dell’autocertificazione: per uscire di casa dopo le 22 occorrerà provare di doverlo fare per ragioni di lavoro necessità e salute;

chiudono musei e mostre;

didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, salvo attività laboratori in presenza; per elementari, medie e servizi all’infanzia attività in presenza ma con uso obbligatorio delle mascherine (salvo che per i bimbi al di sotto dei 6 anni);

nelle giornate festive e prefestive chiuse le medie e grandi strutture di vendita, ad eccezione delle farmacie, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole; 

riempimento massimo del 50 per cento sui mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale;

chiusura di bar e ristoranti alle 18. Possibilità di restare aperti per il pranzo della domenica;

sospensione dello svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni «a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica»;

chiusura dei corner scommesse e giochi nei bar e nelle tabaccherie.

Resta la raccomandazione a tutti, per tutto l’arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio o per motivi di salute o necessità.

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