Giuseppe Conte chiude domani, via web, il Festival Nazionale dell'Economia Civile

Neri Marcorè: «Rinascere con l’arte si può». Sergio Gatti: «Tre proposte per accompagnare le imprese nella transizione ecologica». Scuola e giovani al centro dell'edizione 2020

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 settembre 2020 19:13

Firenze, 26 settembre – Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, domenica 27 settembre 2020, alle ore 12:30, interviene via web al Festival Nazionale dell’Economia CivilePersone, Luoghi, Comunità L’Economia che ri-genera” nella sessione conclusiva “Il migliore futuro possibile. Nel solco della Costituzione”. Durante i lavori vengono affrontati - a partire dalle ore 10:00 - temi strategici come la demografia con il Presidente dell’ISTAT Gian Carlo Blanciardo e la Ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti. Domani viene anche assegnato il Premio Nazionale Comuni di Economia Civile ai Comuni di Treviso, Este, Latina, Biccari, Roseto Capo SpulicoLa giornata conclusiva del Festival Nazionale dell’Economia Civile è disponibile in streaming sul sito internet del Festival Nazionale dell'Economia Civile.

“Musica e turismo lento. La riscoperta dei vicoli e dei centri minori”. Questo il titolo del panel che ha aperto la seconda giornata del Festival Nazionale dell’Economia Civile 2020, al quale ha preso parte l’attore Neri Marcorè. Non solo brutte notizie dal settore turistico, ma anche esperienze virtuose il cui volano principale è l’arte. Ne ha parlato lo stesso artista, facendo riferimento all’esperienza di “Risorgimarche”, progetto supportato dalle Banche di Credito Cooperativo e grazie al quale sono arrivate nella regione più di 300.000 presenze in quattro anni. «E’ un programma giunto alla quarta edizione e nato sull’onda dei fatti tragici del terremoto del 2016».

Un progetto che non si è fermato neanche con il Covid. «Già dall’anno scorso – spiega Marcorè – era stata modificata la natura del festival. I concerti maggiori, tipo quello di Jovanotti, erano stati affiancati anche da quelli in piccoli borghi per far conoscere ai turisti, con i propri occhi, i danni del terremoto. Quest’anno, non potendo sfruttare i grandi prati per l’emergenza Covid, abbiamo messo in luce proprio questi borghi, portandoli alla conoscenza dei più». Quello che ci sorprende in negativo, deve per forza dare vita a qualcosa di bello.

Ripartire è doveroso, poi bisogna capire come fare. La musica, in tal senso, è una grande cura: si è creato un volano virtuoso di tante persone che vanno nella stessa direzione per far ripartire le Marche». Un bel messaggio anche per un settore come lo spettacolo, che con il Covid, ha visto molti stop. «Il mondo dell’arte si è mosso da subito in questa emergenza, visto che il nostro lavoro non può fare a meno della comunicazione a vantaggio di se stessi e degli altri. Con i teatri chiusi ci siamo tutti riversati sui social e sul web: è stato un bisogno.

L’economia, per fortuna, è ripartita anche nel nostro settore, portando vantaggio alle persone che lavorano dietro le quinte, troppo spesso dimenticate».

Tre le proposte rivolte al ministro Costa dal direttore generale di Federcasse (la Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali) Sergio Gatti per accompagnare le imprese nella transizione ecologica e ambientale: “1. E’ necessario investire nella prevenzione e nella reazione delle micro piccole e medie imprese ad eventi catastrofici (ambientali e sanitari). Occorre assicurare la continuità dei circuiti produttivi locali. Si tratta di un lavoro di anni, che va impostato ma rappresenta una condizione strutturale: 2.

progettare un registro digitale centralizzato europeo delle informazioni sulla sostenibilità delle imprese. Sono in arrivo norme molto severe per la cosiddetta finanza sostenibile ed esiste il rischio che si inneschi un credit crunch, cioè una riduzione della capacità di finanziare le imprese proprio nella fase delicatissima della transizione digitale; 3. incentivare e sostenere la rendicontazione della sostenibilità climatica, ambientale e sociale delle micro piccole e medie imprese. La rendicontazione deve diventare un approccio culturale a fotografarsi per potersi rappresentare al meglio e per essere più possibile sostenute dal punto di vista della finanziabilità.

Anche in questo caso, occorre la mano pubblica”.

«La chiave di volta per consentire al Paese di ripartire sta nella rigenerazione dei territori. La cabina di regia Benessere Italia, istituita presso la Presidenza del Consiglio, ha come obiettivo di coordinare l’azione dei Ministeri per promuovere il benessere nel nostro Paese. Per procedere in questa direzione abbiamo individuato settori e azioni che necessitano interventi per la promozione del benessere. Lo sostiene Filomena Maggino - Presidente della Cabina di regia Benessere Italia - intervenuta oggi seconda giornata del Festival Nazionale dell’Economia Civile 2020. “Abbiamo presentato al Presidente Giuseppe Conte – prosegue Maggino - cinque linee strategiche che il Presidente ha condiviso.

Anche dopo l’emergenza sanitaria ci siamo resi conto che queste linee potevano essere adottate per la ripartenza del Paese nella fase post-Covid. La prima di questa linee strategiche si chiama “rigenerazione equo-sostenibile dei territori”. C’è chi sostiene fondamentale un riequilibrio dei territori nord-sud. Il nord ha avuto più difficoltà ad affrontare la crisi, essendo stato il territorio più colpito, anche a causa di una ristrutturazione sanitaria che si è rivelata fragile. L’emergenza ci ha fatto riscoprire, al contempo, la vita nei borghi, lontana dai centri urbani: una sfida per valorizzare maggiormente le nostre aree interne ricche di storia, cultura ed identità.

La rigenerazione può partire anche da qui».

«In questi mesi – ha dichiarato Elena Granata (Vice Presidente SEC) – si è parlato tanto di scuola, sebbene gli edifici fossero chiusi e tanti docenti si sono sentiti privati della propria aula. Eppure è successo qualcosa di fondamentale: si è riscoperto il valore della presenza e si è aperta una discussione più profonda sul significato più profondo del sistema scolastico. La frequenza in persona costruisce una relazione educativa profonda tra docenti e ragazzi e tra i ragazzi stessi. Parlando dell’insegnamento, poi, ha aggiunto: «I ragazzi sono curiosi di quel che accade fuori dalla finestra e noi, sbagliando, li teniamo chiusi dentro.

Non si accontentano di sentirsi raccontare le cose, ma bisogna portarli a guardare la realtà e a scoprire le ricchezze del nostro Paese. I ragazzi devono scoprire che la vita che sta fuori dalla scuola fa parte del loro percorso educativo». E se la scuola chiudesse di nuovo? «Siamo tutti col fiato sospeso, sia da genitori che da docenti. Dobbiamo essere vicini ai ragazzi e – prosegue Granata – condividere tali sentimenti con loro.

Luca Raffaele (Direttore NeXt e Presidente Gioosto) ha invece parlato delle 7 startup che sono state presentate nel corso del Festival come modelli di sviluppo sostenibile sul territorio italiano: «In questi mesi, nonostante la crisi sanitaria, ci sono arrivate migliaia di proposte da startup giovani che non si sono arrese, anzi si sono messe in gioco creando modelli di sviluppo sostenibile e nuove idee di impresa. Spesso si parla molto di giovani, non parlando mai con loro.

Avendo messo sul palco delle startup fatte da nuove generazioni ci ha permesso di renderli protagonisti. Questo non deve essere l’eccezione, ma la normalità. I giovani, infatti, non devono aver paura di fallire nel loro percorso, perché il fallimento è la parte più importante per l’innovazione. Si può cadere, ma poi l’importante è ripartire ed essere rigenerativi. In molti, ad esempio, hanno colto proprio durante la pandemia l’occasione per rigenerarsi e ricrearsi in maniera totalmente innovativa e sostenibile».

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